Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno
Perche' pensare al Taxolo e non alle ERNIETTE ?
Ragazze e dott Catania.....
Auguriiiii, auguri a questo gruppo ama, auguri perché siamo ancora tutte qua, auguri perché possiamo curarci, auguri per potere essere ancora qui a tenerci per il cuore.
Spazziamo un poco questo vento freddo di ansie, respiriamo e.teniamoci morbide e solide, proviamoci, e tutte sappiamo che non è facile e tutte sappiamo che ci serve

Ciao a tutti. Da tanto non scrivo...esattamente dall'estate 2016. Sono Stefania, abito a Parma e mi sono voluta allontanare da tutto ciò che mi ricordava la malattia, la sofferenza patita, i brutti ricordi. Già difficile entrare ed uscire dall'ospedale per i controlli, sempre tantissimi. La mia storia molto, molto in breve è di due tumori, BRCA 2 positiva, sepsi grave dopo chemioterapia, seguita da sindrome di Guillain Barre. Sono in attesa di ovariectomia, anche se non sono convinta di volerla fare. Ho già visto veramente tante sale operatorie ed ho il rigetto. Veramente inizio ad avere il rigetto anche di tutti i controlli, gli esami, gli ospedali. E' dal 2004 che sono in oncologia!
Queste malattie hanno risvolti psicologici veramente forti, sia nella persona malata, sia in chi gli è vicino. Questo è un risvolto della mia esperienza che ha impattato molto e che spesso non è preso in considerazione. La prima volta che mi sono ammalata mio figlio aveva 2 anni, la seconda volta aveva 11 anni. Questo è l'argomento che vorrei approfondire qui, cioè la reazione dei figli alla malattia dei genitori, in particolare della mamma.
Ciao a tutte!
Qualche giorno di latitanza, dedicato ai festeggiamenti multipli per il mio compleanno!
Oggi, approfittando dell'assenza del mio ragazzone, giornata dedicata allo spolvero e riordino. Di tutto, armadi compresi.
Non mi entra niente ma è tutto in ordine!
Ora ho ancora da stirare e poi sono pronta per il primo taxolo!
io ho 32 anni e da quando ho saputo che mia mamma ha un carcinoma duttale infiltrante mi sembra di essere tornata indietro nel tempo di circa 20 anni. Sono sempre stata una persona indipendente, avventurosa, ho viaggiato tanto e ho vissuto per tanti periodi all'estero da sola, ho un lavoro che ho conquistato con molto impegno e non mi reputavo certo mammona.....ma da quando ho saputo della diagnosi mi sembra di essere tornata a quando ero una bimbetta dipendente al massimo dalla sua mamma. Sono ansiosissima e super apprensiva. Quest'anno dovrei anche mettermi a cercare una casa in cui andare a convivere con il mio compagno che si trasferirà in Italia dall'Irlanda ma ho messo tutto in stand by in questi giorni (in questi giorni perché poi appena sblocco riparto di nuovo). Sono un'insegnante e ho avuto alcuni alunni (dell'età che tuo figlio aveva quando ti sei ammalata) con mamme malate di tumore, di cui un'alunna con una mamma con tumore al cervello. Alcuni di questi ragazzini sembrano molto più maturi dei loro coetanei, altri sembrano solo molto più spaventati ma spesso riescono comunque a dare la parvenza di distrarsi con i compagni e con le varie attività che fanno oltre la scuola.
L'impatto è enorme sui familiari. Io non devo fare la piagnona perché alla mia età qualcosina avrei dovuto imparare dalla vita e dovrei essere IO la forza di mia mamma, non il contrario. Capisco che quando si parla di ragazzini età medie o adolescenti l'affrontare la malattia della propria mamma diventa una cosa molto più "difficile" da "configurare". Però posso dirti però che a quell'età ci sono anche alcune ancore di salvezza molto importanti che riescono a rendere gli adolescenti fragili ma anche molto più forti di noi piagnoni trentenni/quarantenni. Hanno energia, sanno distrarsi e godere dei momenti di felicità meglio di noi che invece passiamo il tempo a leggere robe che ci mettono paura su internet. Non ti sto dicendo che un under 18 non provi un immenso dolore, questo NO. Dico solo che le fragilità della giovane età sono tante quanto le enormi risorse di essa.
Bentornata Stefania

Tema difficile quello dei figli. I miei avevano 7 e 12 anni quando mi sono ammalata. Per il piccolo credo sia stato più semplice, a quell'età il cancro non evoca nessun tipo di fantasma, per lui la mamma si era ammalata si stava curando e sarebbe guarita. Punto. In mezzo non credo siano passati molti altri pensieri. È sempre stato molto sereno.
Per il grande è stata tutta un'altra storia, entrare in asolescenza e fare i conti con la mamma ammalata di cancro é una bella merda. Si è chiuso e allontanato tantissimo da me. Di contro si è avvicinato tantissimo a mio marito e di questo sono felice. Ho cercato di lasciargli i suoi tempi, senza forzarlo a parlare di qualcosa di cui a lungo non voleva sentir parlare.
In questi tre anni ho lasciato che mio marito prendesse molto spazio nella loro gestione quotidiana e nella loro vita, vedere che alla fine loro se la cavano bene anche senza di me mi ha dato e mi dà tuttora una grande serenità.
Ti mando un abbraccio
Ciao sono Daniela perché non vuoi fare l intervento se sei positiva al brca2 ? Come prevenzione la chirurgia profilattica e un ottima alternativa.
Io non ho figli, ma da figlia mi sono dovuta sobborcare dopo un k mammella mio a dover fronteggiare un k rene di mia mamma e un tumore cerebrale di mio padre ,e la perdita di mio padre non è facile ero molto legata a lui.
Benvenuta..
Ciao!
È domani il primo taxolo?
Dr. Catania, a proposito di markers, quando mi fu diagnosticato il tumore, i markers erano tutti negativi, compreso il ca 15.3, che invece adesso, dopo la neoadiuvante, è alzato: è normale?
Non ti posso aiutare perché non ho figli, ma ti dò il bentornata nel gruppo (io sono qui da poco)
Non mi entra niente ma è tutto in ordine!
Veramente resiliente ritrovare ogni tanto staffilate di autoironia tagliente
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Non so se e' normale. So che puo' dipendere anche da ALTRO !
Ho usato il termine sbagliato, ha ragione...
In realtà lì per lì ho pensato fosse "normale" perché il k al seno ce l'ho, poi però ho pensato che ce l'avevo anche prima ed era negativo, da qui la domanda...
Stefania !!
Mi (ci) piacerebbe conoscerla a Parma ad Aprile !
Ne abbiamo discusso tante volte, ma e' sempre un tema interessantissimo.
Grazie per averlo riproposto
Ed io ho risposto "non lo so" perche' va interpretato nel contesto di tutto il quadro clinico-strumentale.
e ancora
C'e' tanta differenza tra sofferenza ischemica e necrosi !
Se vede un malato a letto "sofferente"..lei gia' pensa che sia morto ???
E a volte in quell'attimo.... anche il capezzolo riesce a portare a casa "la pelle" !
Lei e' campana e dovrebbe conoscere bene il significato di
che non si usa solo quando si e' a letto di un moribondo....