Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno
Sapessi quante volte vengono interrotte le terapie oncologiche e non succede nulla.
La mamma è vaccinata per influenza e Covid ?
Robe68
Lo so che per noi "metastatiche" i dolori accendono non campanelli ma campanoni d'allarme ma volevo portarti la mia esperienza diretta.
Io ho scoperto il tumore perchè le metastasi hanno ingossato il fegato e questo mi faceva dolore in tutta la zona addominale. Sono andata avanti con l'antidolorifico per settimane ma poi i dolori sono passati. Alla scadenza dei 3 mesi poco prima di fare la tac di controllo ho ricominciato a sentire dolrini e doloretti e il primo pensiero è stato naturalmente che la chemio non aveva funzionato e che tutto andava male.
Invece era tutto il contrario, le metastasi sia fegato che ossa, stavano diminuendo e la terapia stava funzionando.
Tutto per dirti che non è detto che i dolori siano per forza segno che qualcosa va male.
I pensieri vengono ed è normale. Il mio tallone d'achille sono appunto i dolori in zona addominale, ogni tanto se continuano più giorni inizia a suonare il campanello d'allarme. Lo accetto, lo riconosco ma cerco di relegarlo al ruolo che si merita, finchè non verrà dimostrato altrimenti è solo un doloretto come lo hanno tutti.
Un abbraccio Robe
Grazie per la tua preziosissima testimonianza.







come stai cara? abbraccio orsettoso
sempre mal di testa e giramenti, Grazie cara .
Contraccambio abbraccio affettuoso e orsettoso 🤗😘
Io ho scoperto il tumore perchè le metastasi hanno ingossato il fegato e questo mi faceva dolore in tutta la zona addominale. Sono andata avanti con l'antidolorifico per settimane ma poi i dolori sono passati. Alla scadenza dei 3 mesi poco prima di fare la tac di controllo ho ricominciato a sentire dolrini e doloretti e il primo pensiero è stato naturalmente che la chemio non aveva funzionato e che tutto andava male.
Invece era tutto il contrario, le metastasi sia fegato che ossa, stavano diminuendo e la terapia stava funzionando.
Tutto per dirti che non è detto che i dolori siano per forza segno che qualcosa va male.
I pensieri vengono ed è normale. Il mio tallone d'achille sono appunto i dolori in zona addominale, ogni tanto se continuano più giorni inizia a suonare il campanello d'allarme. Lo accetto, lo riconosco ma cerco di relegarlo al ruolo che si merita, finchè non verrà dimostrato altrimenti è solo un doloretto come lo hanno tutti.
Grazie per la tua testimonianza, abbiamo tanto bisogno di sentir parlare voi
Buonanotte a tutti!
Fate bei sogni





:
Che ne pensa ?
#746.276 Scritto: 10/01/2025
Grazie Laila.. In questo post ho riletto una risposta del dott. Salvo..
Che ai tempi non avevo capito e ora ho capito..
Sono contenta che rileggere quel post ci abbia fatto bene!
Già che ci sono, soprattutto per le nuove arrivate, ma anche come ripasso per tutti noi, riposto la storia di come è nato il nostro blog
salvocatania:
Breve storia del blog
Laureato in Medicina a Catania mi traferii subito a Milano per intraprendere la professione di chirurgo oncologo. Ero consapevole che al mio desiderio naturale di aiutare gli altri la facoltà di Medicina aveva contrapposto l'insegnamento a mantenere la distanza dal paziente , piuttosto che fornirmi indicazioni sul modo migliore per comunicare con una persona ammalata.
Per la verità io potevo considerarmi uno studente di Medicina "fortunato" perchè proprio nella fase di formazione professionale avevo avuto modo di toccare con mano la paura, il senso di disagio, l'isolamento e la perdita di controllo coi loro familiari quando sono consapevoli di essere stati colpiti da una grave malattia.
A me e non a mia madre direttamente, venne comunicata la sentenza di morte (allora quasi inevitabile) per un cancro non della mammella.
Mia madre, che in realtà morì 40 anni dopo e non di cancro, ebbe quella sentenza come verità assoluta da un giovane e preparato medico sempre sorridente e sempre pronto a dire un niente affatto tranquillizzante "stia tranquilla signora".
Senza dubbio era garbato e gentile , ma con pretesto di avere "tanto da fare a curare le malattie" in realtà atterrito sfuggiva il mio sguardo che lo inseguiva per i corridoi dell'ospedale. In tale circostanza ebbi la netta percezione che quando un medico parla di " verità", e si pone il problema se dirla o no , e a quell'epoca si raccomandava di non dirla per prevenire intenti suicidari, si tratta quasi sempre di cattive notizie , o comunque di qualcosa verificata con una indagine cito-istologica, con gli ultrasuoni o i raggi X.
Anche se queste verità sono esatte , il che non sempre si verifica, sono solo una parte di ciò che il malato o il familiare percepisce rispetto al cancro. Se si vuole infatti che la "verità" abbia un uguale significato per entrambe le parti , è indispensabile che il medico parli CON un malato e non AD un recettore passivo.
Pertanto quando nel 1976 varcai la soglia di AttiveComePrima, che aveva la sede presso l'Istituto dei Tumori sapevo già cosa cercare.
Tutto ciò accadeva mentre il tumore della mammella subiva un radicale rinnovamento diagnostico e terapeutico. Infatti considerato sino a quel momento come praticamente incurabile, le poche guarigioni erano ottenute al prezzo di dolorose mutilazioni e di terapie radiologiche aggressive e invalidanti .
Ho conosciuto Ada Burrone e da quel momento fui mandato allo sbaraglio con incontri periodici a confrontarmi con le donne operate e con quelle più battagliere dell'Associazione.
Dovremmo organizzare un intero convegno per spiegare cosa abbia imparato frequentando Ada, sia parlando direttamente con Lei sia attraverso le lettere che mi ha inviato per 38 anni, sempre a Natale o in occasione della morte di conoscenti comuni.
Certamente, cosa non marginale, ha spostato i miei pensieri focalizzati sulla paura della morte verso quelli della vita, aiutandomi ad elaborare la mia morte al punto che quando potevo la mia vita la andavo a rischiare nei deserti di tutto il mondo o cimentandomi con gli sport estremi più pericolosi.
Conservo molti di questi documenti che un giorno mi piacerebbe pubblicare perché sono molto importanti per un training oncologico.
Mi ha insegnato che il cancro non è solo una guerra ad oltranza contro un nemico da bombardare, distruggere ed affamare, il che non si allinea con la cultura sanitaria che in tutte le metafore guerriere non si rende conto di avere persino coniato il termine di "arruolati" per i pazienti che partecipano a studi clinici controllati.
Quando entusiasta ero motivato a guarire TUTTI ad ogni costo Ada mi ridimensionò da subito dicendomi che nessuno può sostituirsi a Dio e che nessuno ci ha chiesto di farlo.
Con Ada abbiamo parlato per 38 anni non solo di alleanza con la scienza medica, ma anche di tutto ciò che va oltre la scienza medica. Soprattutto del cambiamento che segue alla scoperta della malattia. Della crescita che è una opportunità che non tutti sanno cogliere dopo il cancro e infine della saggezza che si acquisisce quando si è consapevoli di essere ormai tra i sopravvissuti.
La prognosi che Ada ha scoperto sulla sua malattia era INFAUSTA, anzi ad essere precisi...LETALE. Ada dopo 40 anni è morta di polmonite e non di cancro ed ha avuto il triste compito di partecipare ai funerali dei due chirurghi che l'avevano operata e che avevano formulata quella prognosi infausta.
La saggezza acquisita da Ada la portava a non dare mai consigli salvo che nella scelta del medico quando le veniva richiesto. Mi è rimasto impresso il consiglio dato ad una donna che filtrava dalla porta socchiusa dello studio di Ada. Ad una paziente che chiedeva "da quale medico dovrei farmi curare?" Ada rispondeva: "Non consultare troppi medici in cerca di conferme: avrai solo pareri diversi. Scegli chi possiede speranza e te la può trasmettere mentre ti sta curando con scienza e coscienza."
Ho imparato molto da Ada , ma anche da tante altre donne che provenivano da altre regioni in cerca di una speranza.
Tra queste Anna che io avevo operata e relegata inconsciamente dal mio modo oggettivo di concepire il cancro tra le donne destinate a morire in breve tempo.
http://www.senosalvo.com/mai_perdere_la_speranza.htm
ma questa era solo la mia verità assoluta, quella biologica, che veniva annualmente smentita da Anna con grande senso di umorismo.
Giovane ed inesperto chirurgo ebbi la fortuna di sperimentare con le donne dell'Associazione un vero training formativo . Tra queste Rita, bionda giovane e carina. Sorrideva sempre , registrava i miei incontri del venerdì con le donne operate ma dopo 3-4 giorni mi faceva pervenire una montagna di cartelle dattiloscritte, con le infuocate osservazioni sulle cose dette da me e che l'avevano spaventata.
Questo mi mandò in crisi ma quando ormai avevo deciso di rinunciare a quell'incarico ritenendomi non idoneo in e per quel ruolo, Rita mi aiutò ad uscire dalla crisi riducendo le cartelle a pochi fogli, restituendomi così la consapevolezza di avere imparato molto sulla vera natura della professione medica.
Da queste esperienze nacque il mio primo libro , con la prefazione di Umberto Veronesi attraverso la narrazione di 300 lettere di pazienti da me operate.
1989
e non mi resi conto di avere scritto il primo libro di Medicina Narrativa ( locuzione allora sconosciuta ) in Italia.
Prima dell'avvento di Internet la diffusione di questi racconti, quando e se riuscivano ad essere pubblicati, erano possibili solo nei limiti di una produzione editoriale di nicchia, che difficilmente riuscivano a raggiungere molti lettori, a meno che l'autore non fosse uno scrittore già affermato o un personaggio famoso.
Narrare l'esperienza di malattia è una strategia che può aiutare il paziente a rimettere insieme "i suoi pezzi ", le parti di quel sé che la malattia ha prepotentemente frammentato. L'atto narrativo, dalle preziose potenzialità terapeutiche, è però reso possibile non solo dal soggetto che racconta la malattia, ma anche da quello che ascolta : il medico o l'operatore sanitario.
Per tale ragione fu necessario nel nuovo secolo adeguarsi alla tecnologia per raggiungere in tempi reali milioni di lettori affidandosi alla rete.
E così nel 2010 pubblicai questo blog.
Il neologismo Ragazze Fuori di Seno mi venne indirettamente suggerito da Adriana Pagnoni , nota psicoterapeuta e poetessa milanese, che io avevo operata nel 1995 e che aveva trasformato la sua esperienza in una creazione narrativa e artistica.
Un diario di poesie sulla sua malattia e sul suo oncologo e con questo volume vinse un premio letterario nazionale.
https://www.medicitalia.it/spazioutenti/forum-rfs-100/come-si-calcola-il-rischio-reale-per-il-tumore-al-seno-44-4746.html
Nella sua prefazione Adriana fa una analisi impietosa della relazione con il suo oncologo Salvo Catania definendolo "pazzo perchè crede nella vita "
Apprezzai molto il complimento.
Dati del blog e Convegni
https://www.medicitalia.it/blog/senologia/8072-ragazze-fuori-di-seno-primo-blog-al-mondo-di-medicina-narrativa.html
https://www.medicitalia.it/blog/senologia/8326-il-blog-ragazze-fuori-di-seno-visto-dai-media.html
https://www.medicitalia.it/blog/senologia/8609-le-ragazze-fuori-di-seno-sul-corriere-della-sera.html
Il blog è nato come gruppo di auto mutuo aiuto.
In maggioranza le utenti entrano nel blog per un parere tecnico riportando il loro istologico e chiedono quante possibilità hanno di farcela. Noi in realtà ci rifiutiamo di dare risposte basate sulle statistiche, ma riportiamo con la narrazione casi analoghi riguardo ai fattori prognostici di persone vive e vegete pur con prognosi particolarmente sfavorevole.
In tal modo coltiviamo la speranza.
http://www.senosalvo.com/mai_perdere_la_speranza.htm
#746.121 Scritto: 10/02/2025
Il blog va a gonfie vele per diverse ragioni.
La mia passione stenta a rilanciarsi per molte ragioni che cercherò nei prossimi giorni di spiegare .
Il blog non è solo quello che vedete . Io lo considero un vero Iceberg
perchè voi vedete solo la parte emersa .
Eppure anche solo per la parte emersa già i dati sono veramente impressionanti
2.755 utenti che hanno scritto 750.000 commenti, 49.755 pagine di contenuti equivalenti nel cartaceo a 1350 volumi da 225 pagine, con oltre 600.000 visualizzazioni mensili e 30.138.204 visualizzazioni totali
Il blog va a gonfie vele più gonfie di quanto sembra di vedere nella parte emersa. Proviamo a riportare le buone notizie
1) Le ragioni di questo ottimismo sono confermate dalla pubblicazione di ben 5 tesi di psiconcologia : 4 rintracciabili nella parte immersa, mentre tutti conosciamo la tesi di psicologia di Duranti Beatrice presentata al nostro Convegno di Parma del 2019.
https://www.repository.unipr.it/bitstream/1889/3958/1/tesi%20Beatrice%20Duranti%20pdf.pdf
2) Molti non si sono accorti quale sia il RANKING del nostro blog grazie ad un archivio enorme di contenuti raccolti in quasi 50.000 pagine che stampate
potrebbero essere raccolte in 1350 volumi da 225 pag/cad.
Questi dati possono dire poco se superficialmente si guarda solo alla parte emersa del blog. Io che ricevo commenti anche privati invece ho le prove di quanti e quali risultati produce il nostro blog soprattutto in lettori che non sono neanche utenti del blog
Grazie al Ranking che si riferisce alla posizione nella classifica dei motori di ricerca come Google. Ottenere un buon ranking per parole chiave rilevanti per la propria attività solitamente significa ottenere traffico al sito e conversioni.
Riporto un esempio per rendere più comprensibile questo concetto.
Ricevo da sempre e continuamente mail di critiche ma soprattutto di ringraziamenti perchè utenti della rete che neanche conoscevano il blog sono stati indirizzati da noi dai motori di ricerca digitando una Keyphrase, nota anche come frase-chiave, che è un insieme di parole che definiscono l’argomento principale di una pagina web.
Così ho registrato da utenti non del blog ringraziamenti per i pareri di Juventina Fiduciaria, per le narrazioni di molte RFS, e persino di incoraggiamenti a non smettere di scrivere per Robe68.
Vi riporto un caso recentissimo tratto da una mail nel giorno di Natale di una giovane metastatica Triplo Negativo che mi narra la sua storia oncologica che non posso riportare perchè contiene dati sensibili e che mi scrive
"Dottore da quando ho scoperto di essere una paziente metastatica la mia vita si è fermata in attesa della morte....della dolce morte.
Oggi in un momento di reazione mi sono rivolta al dr. Google digitando "ex-metastatica viva" sperando che la rete mi desse prova dell'esistenza di compagne di avventura metastatiche vive.
Così ho scoperto, regalo di Natale il vostro blog.......... E oggi sono rinata"
Ho voluto provare anche io .
Digitando "ex metastatica viva "
Il dr. Google, grazie al nostro potente Ranking mi ha immediatamente indirizzato al nostro blog
https://www.medicitalia.it/spazioutenti/forum-rfs-100/come-si-calcola-il-rischio-reale-per-il-tumore-al-seno-44-49518.html
Ed in effetti anche solo digitando una breve Keyphrase i motori di ricerca richiamano quasi sempre il nostro blog in prima pagina ed al primo posto
https://www.bing.com/search?q=Ex+metastatica+viva+e+vegeta&cvid=691a9e642ca24e56b738054249798d84&gs_lcrp=EgRlZGdlKgYIABBFGDkyBggAEEUYOTIGCAEQRRg80gEJMTU0MDRqMGo0qAIIsAIB&FORM=ANAB01&PC=LCTS
in particolare al post di Lela
"Lela:
Buon Natale doc e rfs
Io ci sono
Ex metastatica
Viva e vegeta"
🫂😘🤗💓💐💐💐
SONO RINATA GRAZIE A LELA
.
.
.
.
.
.
.
Buonanotte a tutte
Robe
Cara Robe vorrei dirti di non avere remore e scrivere tutto ciò che senti.
Come già hanno scritto altre ragazze, le notizie che possono intristire sono ovunque, questo è un blog che tratta argomenti delicati quali la malattia.
Allo stesso modo capisco le tue remore, per quanto mi riguarda, anche io spesso temo di esternare le mie paure, soprattutto quella di lasciare solo mio figlio, ho una paura fottuta perché non riesco a non pensare a quel caxxo di residuo al seno e ai linfonodi, post terapia neudiuvante, ho timore di impaurire chi come me ha avuto residuo post terapia, o di offendere chi vive situazioni peggiori della mia.
Pero cavolo, devo dirlo HO PAURA
Spero mi possiate capire
Ad ogni modo Robe ti mando tanti fili colorati, sono sicura che i tuoi dolori siano dovuti alla caduta, e vedrai che la terapia NON ha smesso di funzionare.








Io ci sono
Notte a tutti.
Io ci sono.

Felice notte Dottore ragazze e caregivers