Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno

salvocatania
salvocataniaMedico Chirurgo
Vera:
Ma allora i test genetici servono solo per la prevenzione? Al fine dei controlli? Non ci sono terapie in tal senso?

Ho scritto nel suo caso e non in generale. L'opportunità del test va valutata da caso a caso.
Nel senso che ci sono i pro e i contro.

Legga
https://www.medicitalia.it/blog/senologia/3426-l-effetto-angelina-jolie-l-oroscopo-genetico-e-il-rischio-reale.html

La Prevenzione primaria riduce non solo i rischi generali della popolazione normale, ma anche quelli GENETICI.

Ad esempio la diversa incidenza di tumori a base ormonale (Mammella e prostata) tra Oriente e Occidente potrebbe derivare dal consumo di prodotti a base di soia (*), soprattutto se questo consumo inizia in età prepuberale.

http://www.senosalvo.com/la_soia_tumore_seno_prostata_menopausa.htm

(*) Le sostanze antitumorali presenti nella soia, gli isoflavoni, possiedono una struttura chimica simile a quella degli ormoni sessuali e possono dunque interferire con lo sviluppo dei tumori su base ormonali.

Molti di questi temi sono stati ampiamente discussi (oltre mille commenti) nel mio blog

https://www.medicitalia.it/blog/oncologia-medica/2253-fermi-tutti-la-dieta-anticancro-si-rimangia-le-regole.html


- Modificato da salvocatania
Vera
Vera

Comunque farei sempre prevenzione perchè dò uno spazio limitato alla probabilità di mutazioni genetiche rispetto al rischio che, penso, potrei avere di un nuovo tumore. Pensavo,però, che esistessero terapie preventive nel caso di mutazioni genetiche. Allora dottore, nel mio caso, mi consiglierebbe di non fare questi test? Grazie.

salvocatania
salvocataniaMedico Chirurgo
Vera:
Pensavo,però, che esistessero terapie preventive nel caso di mutazioni genetiche. Allora dottore, nel mio caso, mi consiglierebbe di non fare questi test? Grazie.

Le ho scritto
>>L'opportunità del test va valutata da caso a caso.
Nel senso che ci sono i pro e i contro. >>

E Le ho scritto che la PREVENZIONE RIDUCE I RISCHI GENETICI

Pattiy
Pattiy
295944
Sì, infatti, Elisa è proprio così. E' tutto un percorso che facciamo, iniziato da quando ci siamo operate e con tutte le cure che ognuna di noi ha iniziato a fare in base alla sua situazione e che non finisce mai. Si è sempre in cammino. Si può sperare che questo cammino sia il meno accidentato possibile. E non sempre è così. Ora tutto questo gli altri non lo capiscono. Di solito l'atteggiamento generale è che ti sei operata, hai fatto chemio e radio e poi tutto finisce lì. Almeno questo posso dire in base alla mia esperienza. E tutti pensano che sei di nuovo subito "in pista", cosa che del resto ci auguriamo anche noi perchè il ritorno alla normalità è grande. Però....quante difficoltà che molti non comprendono. Difficoltà più o meno grandi o piccole, dipende sempre dalla situazione di ciascuna, ma pur sempre difficoltà. Un esempio banale il mio: operata di quadrantectomia con svuotamento ascellare a dx un anno fa, ho subito inteso che il braccio dx non va molto sforzato, non bisogna portare pesi, ecc, per evitare che insorga il famoso linfedema. Così, quasi automaticamente, ho iniziato a fare tutto con braccio e mano sinistra, borse della spesa a sinistra, anche se devo aprire un barattolo ho iniziato a farlo con la mano sinistra, insomma tutte le cose che richiedono sforzo o pressione nel movimento le faccio tutte con la sinistra. La conclusione è che ho sviluppato ora una tendinite del polso da eccessivo uso dell'articolazione e questo mi sta creando problemi nella quotidianità di tutti i giorni. E' un esempio banalissimo e sicuramente quasi di scarso rilievo rispetto al quadro clinico generale, ma lo evidenzio proprio per riallacciarmi al tuo discorso in base al quale dovremmo sempre essere perfetti, efficienti al 100% in una società che ci vuole così, altrimenti sei out, una nota fuori posto. E allora dobbiamo riprenderci noi i nostri spazi cercando di agire e fare le cose secondo i nostri ritmi, abbiamo già la nostra battaglia da combattere e di altre battaglie ne facciamo volentieri a men. Ciao! A presto!
Utente 403XXX
Utente 403XXX

Vi leggo e vi penso. Sono nel periodo dei primi controlli e per un mese ho perso il sonno per un marcatore che non ne vuole sapere di scendere. Mille pensieri, orribili ovviamente, mille paure, tanta stanchezza. E poi le mie adorate sisters americane mi hanno fatta tornare in me dicendomi marcatori, ma perché ti fanno fare i marcatori? Noi non li abbiamo MAI fatti. Come non abbiammo mai fatto tutti gli esami di follow up che oltre a generare un'ansia incredibile non si sa bene quanto e se servano. Fanno solo la mammografia, non fanno piu' neanche l'emocromo e non mi sembra vivano meno o peggio di noi. Anzi. Ne ho parlato con la mia oncologa e con mia enorme sorpresa è stata d'accordo. Ci regoliamo così qualsiasi sintomo che duri più di due settimane va approfondito, per il resto voglio provare a vivere da sana, come mi ha detto un'amica, una di quelle speciali che ho conosciuto in questi mesi. Devo avere il coraggio di vivere da sana adesso che posso.
Il coraggio di vivere da sana, che non ha niente a che fare col sentirsi guarite che ci dicevamo qui.
Significa semplicemente vivere.
Come si fa? Boh a volte neanche me lo ricordo.
Francesca come si fa a salvarsi? Forse non pensando alla guarigione come unico traguardo. Perché quello purtroppo nonostante la prevenzione primaria secondaria terziaria non dipende da noi.
Ci salviamo se cambiamo obiettivo e tu me lo hai insegnato più di tutte, come me lo ha insegnato Wondy che ci ha lasciato in questi giorni. Non che sia facile. Dobbiamo avere il coraggio di vivere da sane, nonostante sane non lo siamo più.
Fra una settimana vado in California.
Fanculo ai marcatori, alla paura, alla rabbia e a tutto quello che ci fa vivere male.
Un abbraccio a tutte
Valentina

Pattiy
Pattiy

Dici bene, il coraggio di vivere da sane. A volte ci viene a mancare, non sappiamo noi stesse chi siamo, come stiamo, come ci sentiamo. Come stiamo, stiamo, vivere, vivere, comunque vivere. Ognuna di noi lo fa a suo modo, col proprio bagaglio di ansie, paure, ma anche di aspettative, di speranze. I controlli generano un'ansia infinita, poi esce qualcosa che non va e da lì a fare altri esami, altri controlli. Io da una mammografia fatta per controllo (premetto operata solo l'anno scorso) esce qualcosa di dubbio. Mi prescrivono risonanza, da lì pet ed ecocolordoppler con eventuale ago aspirato che poi non hanno fatto perchè i linfonodi sospetti non li hanno individuati. Comunque altra risonanza fra due mesi. Non si finisce più, entriamo in questi gironi e....gira, gira, gira...per stare bene devo sviluppare la sindrome del "mai stancarmi di girare". Forse è così che si vive, non so, poi ognuno di noi trova i propri escamotages per restare a galla. Come ha riportato un'altra nostra amica del forum "non aspettare che la tempesta finisca, ma impara a danzare nella pioggia". Cerco di dirmelo più spesso. Ma sì, al diavolo tutto, e buon viaggio in California. Ciao.
Patty

Passando ad altro voglio condividere con tutte voi un pensiero per Wondy, è la prima volta che ne sento parlare, immagino fosse un'amica del forum. Io sto qui da un mese e tante persone ancora non le conosco.Un pensiero particolare per lei.

Fiduciaria Laura
Fiduciaria Laura

Un abbraccio a tutte!

Viva Valentina! Parti e goditi il viaggio e portaci in tasca come sassolini e facci scaldare al sole della California!

Il segreto credo sia proprio questo qui :VIVERE da sane fino a prova contraria.
E avere il sorriso sempre pronto non significa non soffrire ma scegliere ogni mattina cosa si vuole essere per noi e per il mondo e decidere che è bello esserci !

Ammetto che questi giorni mi sono sentita persa nei pensieri ...le amiche del forum che affrontano l'intervento...Wondy ...insomma non si può passare attraverso le preoccupazioni, il dispiacere e la paura senza effetti collaterali...

Ma...ma... alla fine lasciamoci attraversare mentre continuiamo il cammino, non fermiamoci.

che oggi sia il miglior giorno possibile per tutti noi
Laura

lau(sardegna)
lau(sardegna)

Dott Catania giuro che sono stata brava e non ho stressato io i medici per mandarmi a casa a rincorrere polli

salvocatania
salvocataniaMedico Chirurgo
403134:
E poi le mie adorate sisters americane mi hanno fatta tornare in me dicendomi marcatori, ma perché ti fanno fare i marcatori? Noi non li abbiamo MAI fatti. Come non abbiamo mai fatto tutti gli esami di follow up che oltre a generare un'ansia incredibile non si sa bene quanto e se servano. Fanno solo la mammografia, non fanno piu' neanche l'emocromo e non mi sembra vivano meno o peggio di noi


Le sue adorate sisters hanno perfettamente ragione . Tra gli esami di controllo quelli che servono veramente sono quelli eseguiti sulla mammella mammografia ed ecografia.
Per Francesca è stato utilissima la diagnosi precoce sul nuovo tumore.

Il resto serve a generare ansia , marcatori tumorali in particolare, che "marcano" di tutto e ......qualche volta anche i tumori (chiedo scusa per la semplificazione).

https://www.medicitalia.it/minforma/oncologia-medica/75-i-marcatori-tumorali-tumor-markers.html
In una epoca di tagli alla sanità
le risorse dovrebbero essere indirizzate per i controlli solo su casi "sintomatici" (una tosse che non recede, un dolore che non si attenua...ecc) o su casi selezionati ad alto rischio.
.
Generalmente chi sta bene immagina che un controllo clinico possa essere solo rassicurante per una persona che ha avuto una malattia grave come il cancro : in realtà molte donne invece dicono e scrivono che continuano a sentirsi minacciate dalla malattia per tutto il tempo in cui devono sottoporsi ai controlli dopo l'intervento chirurgico e le eventuali altre terapie.
Vi sono comunque altre donne che aspettano dal controllo la conferma di essere libere dalla malattia. Tuttavia anche in questi casi , non è il controllo come tale ad essere rassicurante : lo sono i suoi risultati che confermano la guarigione. Ma mentre la donna attende di recarsi al controllo e di attendere l'esito degli esami effettuati è comunque in una situazione di angosciosa attesa. Inoltre, appena ha avuto i risultati di un controllo, per la donna ricomincia l'attesa del successivo e dei relativi risultati.
Tutto ciò impedisce una vita vissuta da sana. Forse solo di fronte al medico che le conferma, con gli esiti in mano, la guarigione, la donna è realmente libera dall'ansia dell'attesa.
- Modificato da salvocatania
salvocatania
salvocataniaMedico Chirurgo
403134:
Ne ho parlato con la mia oncologa e con mia enorme sorpresa è stata d'accordo.

Valentina
speravo in passato di averla convinta...a fregarsene dei lievi incrementi dei suoi marcatori tumorali , che sono aspecifici. Il sospetto è fondato in caso di incrementi ( semplificazione ) a tre, quattro cifre.
Purtroppo la letteratura è molto carente, anzi assente , per quel che mi risulta.
Ho osservato il caso di una paziente operata da me dieci anni prima per un carcinoma della mammella ( liquirizia-dipendente) che aveva registrato un innalzamento dei markers (Ca 15.3 > 1000 !) tale da fare pensare ad una ripresa della malattia poi esclusa da tutte le indagini e dal follow-up a 5 anni.
I marcatori sono rientrati nella norma dopo l'interruzione dell'assunzione della liquirizia per altre ragioni (ipertensione).



Quando parliamo di liquirizia parliamo di FIROESTROGENI


Ho dato anche un rapido sguardo in letteratura senza però trovare nulla su questo specifico argomento, sebbene sia noto come alcune abitudini voluttuarie possano dare false positività ai test.

: E' possibile una relazione tra l'uso e abuso di sostanze naturali appartenenti alla categoria dei fitoestrogeni e il rischio di cancro della mammella o di una sua recidiva?

Con il termine fitoestrogeno si intende classicamente una qualsiasi molecola non steroidea prodotta dal mondo vegetale che si lega ai recettori degli estrogeni. Questi composti sono caratterizzati solitamente dalla presenza di due gruppi fenolici e presentano numerose analogie strutturali con gli estrogeni naturali o con quelli sintetici o con gli antiestrogeni (tamoxifene). Molti fitoestrogeni sono presenti in alcune piante edibili tra cui anche la comune liquirizia (il glabridin, l'estriolo e il b-sitosterolo sono soltanto alcuni dei fitoestrogeni contenuti nella liquirizia). Nel nostro caso specifico va precisato che il contenuto di fitoestrogeni presenti nella liquirizia è inferiore a quello presente in altre piante comunemente utilizzate per attenuare i sintomi climaterici (cimicifuga, soia, etc...).

Al momento attuale, al riguardo, non è possibile raggiungere nessuna conclusione per le poche conoscenze sull'azione del recettore estrogenico beta. La risposta ai fitoestrogeni è specie specifica e questo complica ulteriormente la situazione ponendo il problema della trasferibilità dei dati animali.

In vivo, i fitoestrogeni possono avere anche azioni antiestrogeniche perché stimolano a livello epatico la sintesi e la liberazione della globulina legante gli ormoni sessuali, e quindi riducono la quota libera di estrogeni nel sangue.
Infine dobbiamo ricordare che le azioni ormonali di queste molecole non si limitano agli estrogeni ma riguardano anche gli androgeni, avendo una azione antiandrogenica, e gli ormoni tiroidei.

In generale, l'assunzione di fitoestrogeni attraverso la dieta non sembrerebbe provocare effetti biologici significativi.
Diversa e più complessa però è la situazione quando i fitoestrogeni vengono assunti, come sempre più spesso accade, come supplementi e/o integratori alimentari e/o come farmaci.
In tossicologia la dose è fondamentale!
Bene, a quelle dosi e con quei valori di biodisponibilità, che come è noto differiscono a seconda che i fitoestrogeni vengano assunti attraverso la sola dieta o meno, sono stati descritti alcuni importanti effetti collaterali.

a) la sicurezza dei fitoestrogeni non è ancora stata dimostrata; in particolare i dati che dimostrano la sicurezza dei fitoestrogeni ottenuti da studi epidemiologici riguardanti per lo più una loro assunzione con gli alimenti devono essere valutati criticamente poiché la loro assunzione è molto più bassa rispetto a quella che si ottiene con l'uso di supplementi od integratori alimentari.

b) Essendo considerati "integratori alimentari" la loro immissione in commercio non è soggetta a quei controlli sulla qualità, efficacia e tollerabilità che regolano invece le specialità medicinali. Quindi si pongono problemi accessori, ma non per questo meno significativi, quali quelli che derivano dal fatto che molti prodotti non sono standardizzati e ciò può portare a significative differenze tra prodotto e prodotto e tra i singoli lotti dello stesso prodotto. Inoltre, non sempre la coltivazione delle piante da cui derivano le miscele di fitoestrogeni seguono le norme delle "good agricultural practices". Infine anche la produzione dei preparati commerciali non sempre avviene secondo le "good manufacturing practices".

c) Un'area indagata parzialmente ma che merita una maggiore attenzione riguarda le interazioni con alcuni farmaci come il tamoxifene.

d) Infine va ricordato che un prodotto naturale non è necessariamente sicuro !!!

Concludo dicendo che, sebbene dai dati presenti in letteratura si ritenga che per medi periodi i rischi da fitoestrogeni siano trascurabili, a mio modesto parere sarebbe corretto evitare qualsiasi uso di fitoestrogeni in donne con pregresso cancro della mammella soprattutto se positivo per recettori estrogenici, sia per una possibile azione diretta di stimolazione delle cellule mammarie cancerose, che per un'interferenza con l'attività farmacologica del tamoxifene.
- Modificato da salvocatania
Utente 432XXX
Utente 432XXX

Buongiorno a tutte, sono Isabella, sono stata operata circa un mese fa e l'esame istologico ha rilevato un triplo negativo.

Il prof. Catania mi ha "caldamente" invitato a scrivere per prendere consapevolezza della mia malattia: ho fiducia in lui e quindi eccomi qui confusa sul da farsi.

Confesso che non mi sento ancora pronta a condividere questo nuovo percorso di vita.

Sono abituata ad affrontare i problemi in silenzio escludendo tutto e tutti. Forte e inarrestabile come dicono che io sia.

Purtroppo però questa malattia griderà al mondo intero che anch'io sono vulnerabile e, con enorme frustrazione, dovrò imparare a chiedere aiuto.

Dovrò imparare a prendermi cura di me stessa, guarire e rinascere a nuova vita. Ho MOLTO .... un marito, due meravigliosi bambini e una grande famiglia.

I miei bimbi mi riempiono ogni giorno di meraviglia e meritano tanto, soprattutto che io sia un buon esempio e dia valore al titolo di "super Mima" che mi hanno assegnato.

In bocca al lupo a tutte!

Isabella (Lombardia)

Ex utente
Ex utente

Ciao Isabella

È vero hai MOLTO una bella famiglia vicino a te
Ti capisco quando dici che non sei ancora pronta a condividere questo nuovo percorso, ognuna di noi ha i suoi tempi.
Ci sono persone in questo gruppo che sapranno trovare le parole giuste per renderti più tranquilla e poter affrontare il cambiamento in modo sereno.
Io ti auguro veramente che questo possa avvenire presto e che tu possa riappropriarti della tua vita come Super Mima

Un abbraccio
Didi

Pattiy
Pattiy
432024
Ciao Isabella, benvenuta in questo forum. Io mi ci trovo da un mese circa e mi sento come a casa, si possono condividere esperienze, emozioni, certi che chi ci leggerà è un pò "dalla nostra parte", avendo avuto più o meno lo stesso percorso. Io sono stata operata un anno fa, un G3, 5 linfonodi positivi, insomma un istologico non alla grande. Poi chemio radio e ora enantone una volta al mese e terapia ormonale visto che nel mio caso è ormonosensibile, credo si dica così. Insomma si va avanti, la confusione all'inizio è tantissima, ci si sente "molto fuori dal mondo". Parlo per me, ovviamente. Poi, pian piano. . . si risale, si impara a guardare la vita anche con altri occhi. Io non sono più come prima perchè quest'esperienza mi ha indubbiamnte cambiata. L'affetto della famiglia è importantissimo. E' di grande aiuto. Non meno importante la capacità di trovare dentro di sè le risorse per "coccolarsi e volersi bene", forse inizialmente è molto più faticoso, schiacciate fra stress, cure anche pesanti, un corpo che vediamo cambiato dopo l'intervento e con le cure chemioterapiche. La fatica è tanta per cui a maggior ragione prioritario è volersi bene. Ciao e in bocca al lupo per tutto. A presto!
Patty
salvocatania
salvocataniaMedico Chirurgo
432024:
Buongiorno a tutte, sono Isabella, sono stata operata circa un mese fa e l'esame istologico ha rilevato un triplo negativo.Il prof. Catania mi ha "caldamente" invitato a scrivere per prendere consapevolezza della mia malattia: ho fiducia in lui e quindi eccomi qui confusa sul da farsi.

Brava
E' stata di parola ! Operata da me un mese fa nei controlli postoperatori e al momento della consegna dell'istologico TRIPLO NEGATIVO, si comportava come un "pacco postale" ( e stanotte spiegherò cosa intendo per pacco postale). Anche Lori quando ci siamo conosciuti virtualmente era.. un pacco postale.

>>.Il prof. Catania mi ha "caldamente" invitato a scrivere per prendere consapevolezza della mia malattia>>
Ma quando mai...caldamente. L'ho obbligata "ustionatamente" a metterci la faccia almeno per una volta, ricattandola pesantemente "lo deve alla sua famiglia, ai suoi bambini in particolare. Non può cavarsela rimuovendo la SUA paura per proteggere la sua famiglia"

Brava Isabella...vede che con le buone ...(sic e risic !) ...si ottiene tutto

Di Lecco come Lei qui abbiamo ragazzefuori di seno storiche come Elisa e Fiorella (che è anche un medico)
- Modificato da salvocatania
salvocatania
salvocataniaMedico Chirurgo

Didi

332930:
Ci sono persone in questo gruppo che sapranno trovare le parole giuste per renderti più tranquilla e poter affrontare il cambiamento in modo sereno.

Patty
421986:
Io sono stata operata un anno fa, un G3, 5 linfonodi positivi, insomma un istologico non alla grande. Poi chemio radio e ora enantone una volta al mese e terapia ormonale visto che nel mio caso è ormonosensibile, credo si dica così. Insomma si va avanti, la confusione all'inizio è tantissima, ci si sente "molto fuori dal mondo". Parlo per me, ovviamente. Poi, pian piano. . . si risale, si impara a guardare la vita anche con altri occhi

Intanto grazie per il vostro sollecito supporto ad Isabella

Isabella, avendola conosciuta di persona (io anche dentro ...) sembra indifferente ...a quanto Le sta accadendo, ma io sono allenato a tutte le intemperie...e quindi a cogliere tutti i segnali del corpo.....e non mi lascio...... incantare
- Modificato da salvocatania

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