Le menzogne del cuore: eros e ferite d'amore

valeriarandone
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo

"Non ci può essere profonda delusione dove non c'è un amore profondo"
M. L. King

Quante volte abbiamo sentito parlare di "pene d'amore" o di "mal d'amore", di quel dolore cupo e sordo che impedisce di vivere e di respirare.
Quella straziante esperienza d'abbandono e di morte che toglie sapore ai cibi e luce alle giornate.

Le nostre giornate di lavoro- di chi si occupa di affettività e di coppie- sono spesso abitate da tante storie di vita e di sofferenza, da pazienti ascoltati nel loro dolore- spesso reduci da destruenti abbandoni- da invalidanti scoperte di tradimento, da matrimoni che naufragano e da cuori spezzati.
Tanti consulti online vengono erogati: donne tradite, abbandonate, coppie devastate e devastanti ed infinite promesse infrante, così come i loro cuori.

L'amore con le sue dolci seduzioni, false verità ed atroci vendette, ci cammina a fianco sin da bambini e grazie a lui, nasciamo, cresciamo, ci nutriamo e-talvolta- ci avveleniamo.

Le precoci esperienze di accudimento, come sappiamo, nutrono l'anima e l'autostima e contribuiscono poi a trasformare quel bambino- bisognoso di cure e d'amore- in un adulto autonomo, sereno e capace di relazionarsi con il partner e con il mondo, senza quell'atavica ferita che spesso portano con sè i "non amati".

La ferita dei non amati, è un marchio- spesso indelebile- che condiziona le future scelte del cuore: questi pazienti- uomini o donne che siano- cercheranno poi nella loro coppia, l'Amore che non li ha nutriti, l'Amore che non li ha scaldati a sufficienza, l'Amore che non ha creduto in lui e che non lo ha accarezzato abbastanza, facilitando spesso "scelte inconsce, malsane ed idealizzate".

Ma l'Amore è irrazionalità, sogno, seduzione, fascinazione... altrimenti non sarebbe tale.

  • Cosa fare quando l'Amore mente ed inganna?
  • Come fiutare l'inganno e la dolce - quanto tossica - manipolazione?
  • Come aiutare a lenire le sofferenze del futuro abbandono, quando trattasi d'inganno e non d' amore?


La miopia mentale che acceca e seduce, porta i nostri pazienti a fare scelte azzardate, impulsive, patti d'amore e salti nel vuoto senza paracadute.

Cosa fare in questi casi?
Le nostre nonne dicevano che il tempo, con i suoi balsami, rappresenta sempre la migliore medicina.
Voci di popolo suggeriscono la famosa- o meglio famigerata- strategia "chiodo scaccia chiodo".
Noi psicologi l'elaborazione del lutto.

Il "dopo" è un momento di estrema sofferenza e di solitudine, un momento- spesso più d'un breve lasso di tempo- caratterizzato da ricordi, sensazioni ed emozioni che scavalcano prepotentemente la censura cosciente ed arrecano un vero tumulto dell'anima.
Un profumo od un cibo, attivano la memoria olfattiva e la ricaduta è dietro l'angolo.

Una foto od un messaggio e la tentazione di rivivere le antiche emozioni, si fa strada nella coscienza.
Testa e cuore litigano e sono in perenne disaccordo: creando confusione, dolore e nervosismo.
Il dopo, è caratterizzato da un faticoso processo di ripresa in carico di parti psichiche, una sorta di "trasloco" dall'altro a se stessi, quelle parti nuove che sono nate e si sono sviluppate grazie alla relazione e grazie a quell'amore.
Ogni partner dopo non sarà mai più quello di prima ed anche un solo piccolo pezzetto di sè sarà frutto dell'altro.

In caso di pazienti benedetti o maledetti da un'anima tormentata e da una mente pensante, il processo sarà più lungo e tortuoso, sarà un processo capillare che obbligherà a pensare, a riflettere, a rivisitare mentalmente il passato e ad elaborare.
In caso di pazienti affetti dal mal d'amore, bisognosi di cure e di supporto, anche in questo caso non sarà un cammino facile. 

Il "dopo" che caratterizza la fine di un amore, correla con un'infinità di variabili psichiche: la capacità di volersi ancora bene, i pregressi traumi infantili subiti, la capacità di elaborare la perdita, gli altri eventuali lutti subiti, il supporto familiare e la capacità di fruirne.


L'elaborazione del lutto viene caratterizzata grossolanamente da tre fasi:

  1. La prima caratterizzata dalla rabbia e dalla negazione: il/la paziente dice "perché proprio a me", è incredulo, nega a se stesso l'accaduto e cerca il colpevole fuori dalla coppia.
  2. La seconda, in ordine temporale, dalla capacità di sentire il dolore e di lasciare spazio alla sofferenza al fine di elaborarla con gli strumenti interni disponibili.
  3. La terza- e finalmente ultima- è caratterizzata dal lasciare andare il dolore al fine di lasciare spazio per una nuova nascita o rinascita.

 

Conclusioni

Nei casi più severi, quando l'elaborazione del lutto non avviene adeguatamente e quando il corpo- nonostante il trascorrere del tempo- continuerà ad esprimersi con un corteo sintomatologico come insonnia, gastrite, ipersonnia, disturbi alimentari, disturbi d'ansia e dell'umore, diventa indispensabile consultare gli specialisti: psichiatra e psicologo.

Anche dalle menzogne d'Amore si può guarire.

 

Data pubblicazione: 21 settembre 2014

11 commenti

#2
Dr. Magda Muscarà Fregonese
Dr. Magda Muscarà Fregonese

Bellissimo !! Cara Valeria, dalle menzogne in amore è duro e faticoso uscire, come sappiamo, bisogna ripartire dal Sè, dalla propria forza e autonomia.. E' un test sulla resilienza ?
Abbracci e complimenti ! Magda

#3
Dr.ssa Valeria Randone
Dr.ssa Valeria Randone

Cara Magda,
Grazie per le tue note.
Resilenza e resistenza....
Un abbraccio.
Valeria

#4
Dr.ssa Giselle Ferretti
Dr.ssa Giselle Ferretti

Bell'articolo! Vorrei aggiungere una riflessione sulla "ferita dei non amati": il percorso di crescita del bambino in famiglia non è mai lineare e privo di "ferite", ovvero, tutti i figli possono narrare di aver subito delle delusioni d'amore nel rapporto con i genitori. Ovviamente ci sono ferite oggettivamente più gravi, ed altre meno importanti. Ma nella psiche di ognuno l'oggettività dei fatti conta poco, è l'elaborazione soggettiva di ciò che si vive in famiglia che fa la differenza.
Quello che ho visto io nel mio studio,e non solo, è che spesso ci si copre dietro le delusioni subite nell'infanzia:
" Siccome mia madre è stata fredda con me, mi aspetto calore dal mio partner"
" Dopo tutto quello che ho subito per colpa di mio padre, speravo di sentirmi amata da mio marito"
L'amore come risarcimento. Invece non funziona così.
Credo che per una buona elaborazione del lutto della fine di un amore da adulti, bisogni elaborare consapevolmente anche le ferite dell'infanzia e questo significa che quel dolore deve uscire dal circuito del vittimismo "sono così perchè...." e del risarcimento.
Non so cosa ne pensate...

#5
Dr.ssa Valeria Randone
Dr.ssa Valeria Randone

Buon giorno Giselle,
grazie per il tuo pensiero che apprezzo e condivido.
Vittimismo e risarcimento, dovrebbero lasciare il posto ad esseri umani "risolti" non richiedenti…., ma il lavoro da fare è veramente tanto….

Un saluto

Valeria

#6
Dr. Nunzia Spiezio
Dr. Nunzia Spiezio

Valeria complimenti per il contenuto del tuo articolo e anche per la forma. Ci si incanta a leggerti.

#7
Dr.ssa Valeria Randone
Dr.ssa Valeria Randone

Cara Nunzia,
Detto da te, che da quanto leggo dai tuoi consulti, ami la scrittura .....è un vero complimento.
Grazie.
Valeria

#8
Dr. Nunzia Spiezio
Dr. Nunzia Spiezio

:-) Troppo buona Valeria!
a dire il vero rileggendomi dopo, mi accorgo che, talvolta, nel pathos della risposta commetto eccelsi strafalcioni! A proposito della tua news, se me lo permetti, a beneficio delle tue lettrici vorrei citare un libro a me caro: "Donne che amano troppo" di Robin Norwood. Antico oramai, ma a mio avviso ancora attuale.
Un caro saluto.

#9
Dr.ssa Valeria Randone
Dr.ssa Valeria Randone

...gli "eccelsi strafalcioni" li commettiamo tutti.....è il pathos che conta....
Il libro che hai citato è bellissimo e credo utilissimo per tutti.
Mi hai fatto venire in mente un'altro libro, magari da suggerire al secondo step di consapevolezza:
" Donne che corrono con i lupi" di Clarissa Pinkola.
L'autrice esalta nella donna tutto ciò che è forte, intelligente, indomato.
Un tributo all'animo femminile.
Un caro saluto anche a te.
Valeria

#10
Utente 361XXX
Utente 361XXX

Viviamo una realta' spesso crudele come crudele e' lo stesso male che facciAmo a noi stessi ogni volta che ci diamo delle colpe, l'amore e' dolore gioia e passione, non esiste storia che non porti dietro la sua croce, ricordiamo sempre il bene che vogliamo a noi stessi che molto spesso viene cestinato come un rifiuto quasi organico, apparteniamo ad' una schiera di superstiti in cerca dell'amore eterno quello indolore, e quando dinnanzi ci rendiamo conto che non rispecchia le nostre aspettative, li buttiamo via tutte le nostre forze rimanendo delusi e facendoci colpire alle spalle come guerieri privi di corazza, in amore bisogna accogliere la sofferenza perche' e' sempre dietro l'angolo ad aspettare che noi scegliamo essa, si perche' siamo noi stessi a scegliere di farci del male con le nostre mani, non smettete mai di amare, ma soprattutto non rinunciate alla vita perche' se e' vero che amare vuol dire vivere, non possiamo scegliere un vissuto senza aver prima gioito.

#11
Utente 181XXX
Utente 181XXX

Un pezzo molto ben scritto che aggiunge luce alla mia testa (e calore al mio cuore, non vorrei restare su un piano unicamente razionale...).
Grazie Dr Randone.

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