Osteofiti e alterazioni discoartrosiche

Salve,
da una anno ho problemi al collo e ultimamente si sono aggravati portandomi continui dolori alle braccia(precisamente all'altezza dei gomiti) e difficoltà ad estendere le stesse.Quando tengo le braccia conserte,ho dolore quando provo ad allungarle di nuovo e se tento di sollevare qualcosa con le braccia stese ho diverse difficoltà dovute al dolore.Ho effettuato una risonanza nel 2013 ma dopo sei mesi ho iniziato ad avere i problemi alle braccia e mi è stato consigliato di effettuare una nuova risonanza.Di seguito riporto i referti della risonanza del 2013 e quella effettuata 15gg fa.Vorrei sapere se c'è stato un effettivo peggioramento delle mie condizioni confermato anche dall' esame effettuato,e cosa dovrei fare per risolvere questo problema.

RM 2013:
Segni di cervicouncoartrosi prevalenti nel tratto C4-C6 con manifestazioni osteofitosiche marginosomatiche che posteriormente determinano una minor rappresentazione dell' iperintensità di segnale dello spazio subaracnoideo premidollare.In particolare a carico della limitante sup. di C6 apprezzabile osteofita posteriore a sbarra che determina impronta sul sacco durale a sede mediana.Ridotti in ampiezza i forami di coniugazione a C3-C4 sn e C5-C6 bilateralmente.A C6-C7 il disco mostra protrusione post. ad ampio raggio a maggior espressione laterale ds. con possibile conflitto con la radice C7 ds.

RM 12/2014:
Perdita della fisiologica lordosi cervicale.Fenomeni spondilosici con aspetti distrattivi dei dischi ed irregolarità dei profili somatici ant. prevalenti a C6-C7 dove a carico della spongiosa subcondrale adiacente le limitanti somatiche a confronto,irregolari per piccole ernie intraspongiose,si apprezzano alterazioni distrofico degenerative di tipo fibrovascolare,più evidenti a ds. da porsi in relazione ad alterato carico.A C3-C4 e C4-C5 alterazioni discoartrosiche retrosomatiche che determinano limitate impronte extradurali sullo spazio subaracnoideo premidollare,prevalentemente a sede mediana dove le componenti discali risultano più rappresentate,senza coinvolgimento delle strutture contigue.A C5-C6 alterazioni discoartrosiche retrosomatiche che improntano il sacco durale in misura più evidente a sede mediana-paramediana sn, dove la componente discale risulta più rappresentata,contenuta dal ligamento longitudinale che impronta il sacco durale senza coinvolgimento della corda midollare.Si associa impegno nei forami di congiunzione,dove lo spazio disponibile per le radici corrispondenti appare ridotto anche per alterazioni degenerative dei massicci articolari iterapofisari.A C6-C7 ulteriori alterazioni discoartrosiche retrosomatiche con più abbondante componente discale che impronta il sacco durale senza coinvolgimento della corda midollare.Si associa minimo impegno nei forami di coniugazione con riduzione dello spazio per le radici corrispondenti più evidente a ds. Il calibro del canale rachideo appare nei limiti di norma.

Certo di un vostro riscontro Vi porgo cordiali saluti
[#1]
Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.6k 398 77
Egr. signore,
per un corretto inquadramento diagnostico e per indicare una soluzione terapeutica è necessario l'accurato esame clinico, solo attraverso il quale si possono confermare diagnosi e terapa.

Il solo referto non è sufficiente e, nel caso che Lei propone, è importante il raffronto fra le due RM, anche se sembra cogliersi qualche aspetto evolutivo.
Finora non ha consultato nessun specialista dle settore?

Disponibile per eventuali ulteriori chirimenti, invio cordiali saluti
[#2]
dopo
Utente
Utente
Salve Gent.mo Dott. Migliaccio,
intanto La ringrazio molto per la sua risposta.
Ho avuto due pareri di specialisti.Il primo,dopo la prima risonanza, mi aveva detto che in questi casi per risolvere il problema occorre intervenire chirurgicamente, dopo il successivo peggioramento avevo interpellato un altro specialista che mi aveva consigliato un altra risonanza e mi aveva prescritto una cura con "Soldesam",ma aveva molto allontanato l' ipotesi chirurgica.Effettuata la cura,ad un primo miglioramento, era seguito un ritorno ai problemi precedenti dopo pochissimo tempo. Nel frattempo ho effettuato la nuova risonanza e mi chiedevo,e chiedevo soprattutto a lei, se visto il risultato sarebbe meglio optare per un intervento chirurgico che credo sia risolutivo.RingraziandoLa per i suoi preziosi consigli e la sua cortesia Le porgo sinceri saluti e Le auguro buone feste.
[#3]
Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.6k 398 77
Egregio signore,
il cortisone è efficace per ridurre la sintomatologia dolorosa, ma non certo rimuove la patologia che la provoca.
Quindi, in questi casi, la terapia medica agisce sui sintomi, ma non certo sulla causa.
Come Le dicevo a distanza non è possibile esprimere un parere.

Cordialmente