Linfonodi mandibolari gonfi

Buonasera, da più di due mesi manifesto gonfiori ai linfonodi mandibolari. Nel dettaglio sul lato dx accanto al muscolo del collo lo sento molto gonfio. Ho fatto una ecografia in cui non si evidenzia nulla di particolare se non dei linfonodi reattivi distribuiti un pò ovunque nella zona mandibolare appunto. Il più grande (quello di dx) è circa 1,7 cm e ancora dopo una cura con deltacortene per 10 giorni non accenna a dimunuire!
Il medico di base ha chiesto un consulto dall'otorino. Premetto che uso da molti anni i tappi per le orecchie e due anni fa ho avuto una seria otite a causa di una infezione. Inoltre, aggiungo anche questa informazione tre mesi fa ho avuto una brutta notizia familiare che mi ha stressato molto.Possono tali eventi essere riconducibili in qualche modo al gonfiore di tutti i linfonodi? E come intervenire? Incomincio ad essere un pò preoccupato nonostante l'ecografia!!
Grazie per l'interesse e l'attenzione
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Dr. Carlo Govoni Otorinolaringoiatra, Chirurgo plastico 272 6
Sono dell'idea di escludere lo stress dalle cause di aumento di volume dei linfonodi. E' importante in questi casi fare esami del sangue. I test più comuni sono quelli per la ricerca di IgG e IgM per mononucleosi e tosxoplasmosi. E' importante un emocromo, una VES e una proteina C reattiva. E' pure utile uno studio sugli enzimi epatici. Questi sono esami abbastanza importanti per cercare di risalire alla causa. Cordialità

Dr. Carlo Govoni
specialista in otorinolaringoiatria - Milano
cell. 3358040811
www.carlogovoni.it

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dopo
Utente
Utente
La ringrazio dott. Govoni per la risposta. Aspettavo un altro consiglio da parte di un altro otorino. Mi sento abbastanza confuso sul da farsi perchè proprio la scorsa settimana facendo un consulto privato da un suo collega mi ha diagnosticato una nevralgia del nervo auricolotemporale da contrattura antalgica del rachide cervicale.
Mi consiglia:
superala 800,
Pinealtens bustine,
nevralcar 1000
tutto per un mese.
Avendo già assunto per più di una settimana i vari integratori e non avendo (o avendo in minima parte) avuto alcun miglioramento della situazione (i linfonodi sono ancora gonfi e continuo ad avere dolore alla spalla) mi chiedo cosa fare. Mi consiglia ancora, alla luce di quello che le ho scritto, di fare le analisi da lei sopra-mensionate?
Grazie ancora.
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dopo
Utente
Utente
Buongiorno Dottore,
Il mio problema sono i linfonodi del collo ingrossati da più di 4 mesi. L'ecografia recita:
" Normale la morfologia e la struttura delle ghiandole parotidee sottomandibolari e della tiroide.
In regione laterocervicale bilateralmente sono presenti alcuni linfonodi di tipo reattivo, quello di maggiori dimensioni è localizzato in sede sotto-mandibolare dx con diametro massimo di 1,3 cm."
Premetto che circa 4 mesi fa andai dal dentista che mi ha estratto un molare dal lato del linfonodo incriminato (quello più grosso) ma ritornandoci mi disse che non era possibile e che non vi era alcun processo infiammatorio in atto.
Detto questo,ho eseguito diverse analisi dalle quali sembra non evidenziarsi nulla di grave.
Il medico di base mi ha prescritto delle analisi e una visita dall'otorino il quale mi ha riscontrato una nevralgia del nervo auricolo-temporale da contrattura antalgica del rachide cervicale.
Le analisi fatte sono esame emocromocitometrico, proteina c reattiva,citomegalovirus,toxoplasma dalle quali non si evidenzia nulla di particolarmente problematico. Tutti i valori,insomma, risultano nella norma. Ritornando dal medico di base quest'ultima mi prescrive la rx cervicale la cui diagnosi riporto di seguito:" metameri in asse con riduzione della fisiologia lordosi. Diffuse alterazioni artrosiche. Spazi discali conservati. Non coste spurie.". Vado allora anche dal fisiatra la quale mi dice che è impossibile che i linfonodi si ingrossino a causa dei dolori al collo e che non sa darmi alcuna risposta scientifica (bene! E poi dicono che la medicina è una scienza esatta)
Premetto invece che l'otorino (ancora prima della rx al rachide cervicale) mi aveva confermato che i dolori e i linfonodi grossi derivavano dalla contrattura al collo e anche dai problemi al tendine della spalla dx.
Mi chiedo allora chi ha ragione? Da cosa deriva il rigonfiamento di tali linfonodi ammesso che non ci sia una infiammazione evidente? Cosa può comportare a lungo andare avere tali linfonodi ingrossati?
Quali altre analisi e/o cure sono da fare per escludere qualcosa di più serio eventualmente?
Grazie in anticipo per la risposta.
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Dr. Carlo Govoni Otorinolaringoiatra, Chirurgo plastico 272 6
Desidero subito sottolineare che LA MEDICINA NON E' UNA SCIENZA ESATTA. Non so chi le ha detto la frase che Lei ha riportato. Poi, personalmente nutro dubbi sul concetto di scienza e sarei più dell'idea di definirla come una unione tra arte e scienza. Per quanto attiene a questioni relative all'anatomia e alla fisiologia la medicina è molto vicina alla scienza, ma quando parliamo di interpretazioni diagnostiche o di terapie direi che siamo più vicini all'arte.
Fatta questa divagazione veniamo al punto.
Quello che Lei ha sono linfonodi ingrossati, definiti dall'ecografista di tipo reattivo. Sono dell'idea di scartare la diagnosi di nevralgia del nervo auricolotemporale perché questa diagnosi può spiegare alcuni suoi sintomi, ma non spiega il segno principale cioè l'aumento di volume dei linfonodi da entrambi i lati. Il fatto che ci siano linfonodi reattivi bilaterali dovrebbe far pensare a malattie generalizzate come toxoplasmosi o mononucleosi, ecc. ma a quanto pare gli esami sono nella norma.
Ritengo che l'aumento di volume sia dovuto ad una causa aspecifica che non si è riusciti ad individuare. Sembra però che sia in corso una lenta involuzione. Non insisterei con esami e visite, conserverei le ecografie, aspetterei tre o quattro mesi e ripeterei l'ecografia. E' possibile che lei arrivi a migliorare senza aver fatto una terapia specifica. cordialità