Ansiolitico più veloce

Buongiorno dottori, circa un anno fa ho avuto degli episodi di attacchi di panico e da quel momento soffro d'ansia (sensazione di soffocamento).

In accordo con il mio medico, ho scelto di non prendere medicine ma di seguire una psicoterapia che sicuramente mi sta servendo molto, ma non basta.

Sto bene a casa o se esco in zona, ma se mi allontano troppo (diciamo più di mezz'ora di distanza) mi manca l'aria.

Il dottore mi ha dato delle pastiglie da 0,25 di xanax dicendomi di prenderle prima di uscire quando devo appunto affrontare un "viaggio", il problema è che in questo modo sono costretto a prenderle PRIMA, io invece vorrei qualcosa che faccia effetto all'istante, in modo tale da poter uscire senza prendere medicine, e prendere qualcosa solo se dovessi stare effettivamente male.

E' impossibile fare questo con lo Xanax in quanto ho notato che mi fa effetto dopo circa 2 ore dall'assunzione, di conseguenza non potrei portarmelo dietro e prenderlo all'occorrenza perchè impiegherebbe veramente troppo per fare effetto.


Il mio medico dice che non ci sono alternative, ma è vero? E' possibile che non esistano ansiolitici ad effetto istantaneo?

Un'altra cosa: ma 0,25 di Xanax fa davvero effetto? Perchè onestamente inizio a pensare che mi faccia solo da placebo, in quanto a volte impiega addirittura 3 ore a farmi passare il senso di fame d'aria, quindi ho iniziato a pensare che forse sono io che mi tranquillizzo e mi faccio passare tutto.

Grazie
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
"In accordo con il mio medico, ho scelto di non prendere medicine ma di seguire una psicoterapia che sicuramente mi sta servendo molto, ma non basta."

Ecco, questo è un primo grossolano errore. Mi stupisce che il medico abbia avvallato questa proposta.

In secondo luogo, non è vero che non sta prendendo farmaci. Sta prendendo i farmaci non adatti, ovvero gli ansiolitici. E per giunta va dietro ad un'idea che è una "tentazione" del disturbo, ovvero l'ansiolitico rapido da prendere al bisogno.

Siamo nel bel mezzo del meccanismo dell'ansia non trattata in evoluzione verso un disturbo di gravità maggiore.

La soluzione sarebbe prendere una cura standard per questo tipo di situazioni, ed evitare pregiudizi e posizioni paradossali tipo "niente farmaci" quando poi oltretutto questo significa prendere quelli sbagliati.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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dopo
Utente
Utente
La scelta di non prendere farmaci è nata dal fatto che nella vita di tutti i giorni sto bene e quindi non necessito di medicine, il problema nasce nel momento in cui devo fare qualcosa di particolare, ad esempio se questa estate dovessi decidere di partire per le vacanze, non penso riuscirei a farlo senza prendere medicine.

Il mio medico mi aveva avvertito che iniziando una cura con ansiolitici ne sarei potuto diventare dipendente e poi sarebbe stato difficile smettere essendo ancora giovane, inizialmente soffrivo anche di depressione ma sempre il mio medico non ha voluto darmi antidepressivi, consigliandomi di provare per qualche mese la psicoterapia ed eventualmente prendere qualcosa solo se non ci fossero stati miglioramenti.

Ora devo dire che la depressione l'ho (più o meno) superata e sono contento di non aver preso antidepressivi, per quanto riguarda l'ansia invece la situazione è quella che ho descritto nel primo messaggio.

Non capisco quando dice che gli ansiolitici non sono i farmaci adatti per il mio problema, allora cosa dovrei prendere? Settimana prossima tornerò dal mio medico per parlare della situazione, la mia idea era appunto quella di chiedergli qualcosa di più immediato da prendere solo nel momento del bisogno, ma se secondo lei è un'idea sbagliata allora cosa dovrei fare?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Quindi adesso invece si trova nella condizione di chi cerca un ansiolitico rapido, ovvero a maggior rischio di finire per essere usato spesso e indurre anche dipendenza (penso voglia dire assuefazione, non dipendenza).

I farmaci per la prevenzione degli attacchi di panico nel disturbo di panico o per il trattamento dei più comuni disturbi d'ansia non appartengono alla categoria degli ansiolitici.

Da come presenta la situazione non sembrerebbe che sia limitata a occasioni rare, ma che "da allora" (il primo attacco) soffra di qualcosa, che lei indica come sensazione di soffocamento. Lei scrive "Sto bene a casa o se esco in zona, ma se mi allontano troppo (diciamo più di mezz'ora di distanza) mi manca l'aria."
Quindi perché adesso dice che è solo se deve andare in vacanza ?

Ci sono cure standard per questi problemi, se il medico non le conosce si rivolga ad uno specialista.
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dopo
Utente
Utente
Ho fatto l'esempio della vacanza perchè nella vita di tutti i giorni non ho motivo di allontanarmi troppo da casa o dai posti che frequento. Fino a quando mi trovo in posti abbastanza vicini sto bene in quanto appena mi viene l'ansia penso che se voglio in pochi minuti sono a casa e mi passa, se mi trovo in posti lontani non posso fare questo ragionamento e quindi l'ansia mi aumenta. Per questo motivo ho parlato di "mezz'ora" al posto di indicare una distanza vera e propria.

Avevo proposto tempo fa al mio medico di farmi una ricetta per andare da uno specialista, ma secondo lui non ce ne era bisogno in quanto non ho un problema così grave da richiedere l'intervento di uno psichiatra.

In sostanza secondo lui dovrei reagire da solo (e con la psicoterapia), se proprio non ce la faccio posso prendere lo xanax, se addirittura non dovessi riuscire a farcela nemmeno così allora significa che la situazione è davvero grave e necessita l'intervento di uno specialista.

Di conseguenza è probabile che quando lo vedrò mi riproporrà la vecchia cura (da me rifiutata all'inizio), ovvero prendere 0,25 di xanax 3 volte al giorno.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

E' una sindrome nota questa del disagio al limite "misurabile" in termini di distanza da casa, e quindi esistono cure già conosciute e prevedibili su questo.

Reagire da solo non significa con la psicoterapia. La psicoterapia è un trattamento, quindi se ci si sottopone a quello, non si sta "reagendo da soli".
Inoltre, nessuno reagisce da solo, altrimenti lo avrebbe già fatto e la cosa si sarebbe chiusa da sola.
Il concetto di "reagire da solo" è un vuoto (o di conoscenza, o di inquadramento) che si applica ai problemi mentali, come se uno se li fabbricasse da soli e quindi da solo potesse smontarli. Il cervello non è visto evidentemente da alcuni come parte del corpo ma come una sorta di satellite programmabile con un telecomando.

Consulti uno specialista, credo sia meglio.
[#6]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno dottore, la aggiorno sulla situazione.

Il mio psicoterapeuta mi ha detto che, vista la situazione, è meglio prendere medicine (sempre associate alla psicoterapia) anche al costo di diventarne dipendente, in quanto è meglio diventare dipendente da una medicina che fa stare bene piuttosto che essere dipendenti da un'ansia che non permette di vivere regolarmente.

Sono quindi tornato dal mio medico di base a spiegargli la situazione e chiedergli se era il caso di consultare uno specialista per iniziare una cura con medicine, ma mi ha risposto che non ho un problema tale da richiedere l'intervento di uno psichiatra, in quanto si tratta solo di ansia che devo curare con lo psicologo.

Mi ha cambiato medicina, passando dallo Xanax al Tavor Oro, in quanto essendo orosolubile fa effetto più velocemente e quindi è più adatto per essere utilizzato al bisogno (ovvero uscire senza prendere nulla e poi prenderlo se mi sento male). Il Tavor è da 1mg e secondo il mio dottore corrisponde come potenza a uno Xanax da 0,50mg

Per i primi giorni mi ha detto di prenderlo direttamente prima di uscire, poi vedendo che starò bene mi dovrebbe passare questa ansia e quindi potrò smettere di prenderlo, limitandomi a portarlo dietro e prenderlo solo in caso di emergenza.


Gradirei una sua opinione sulle decisioni prese dal mio medico, le chiedo anche un'ultima cosa: è vero che il Tavor da una forte sonnolenza e problemi di memoria? Perchè in tal caso sarebbe veramente inutile considerando che dovrei prenderlo di mattina (sonnolenza) per andare in università (memoria)
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Il cambiamento da un ansiolitico all'altro non ha il minimo senso. Oltretutto è contro il parere di uno specialista del settore, che proprio riferendosi alla sua specialità (psicoterapia) riteneva che NON bastasse e che fosse utile una cura farmacologica. L'atteggiamento del medico è pertanto poco comprensibile, visto che alla fine le prescrive una medicina, e di quelle con cui effettivamente si corre il rischio di una dipendenza. La dipendenza non significa star bene prendendo una medicina perché ce n'è bisogno, significa se mai essere legati a un comportamento come quello di prendere una medicina senza poi averne reali giovamenti. E questo rischio c'è con l'ansiolitico, mentre non con le altre cure per i disturbi d'ansia.

Consulti senz'altro uno psichiatra.
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