Rabbia nei confronti di un terapeuta

Salve a tutti,
Quando avevo 19 anni, durante la 5 sono andata per la prima volta in terapia in vita mia, da una psicologa (specializzata in psicologia clinica e sistemica). Io allora ero appena tornata da un semestre all'estero e tornando avevo trovato molti problemi: con la mia famiglia (attriti fra i miei genitori che pensavano di separarsi, ora va meglio.. e mio padre che scaricava molta molta rabbia su di me), con i miei amici (molti mi hanno voltato le spalle, fra cui la mia migliore amica, che era il mio punto di riferimento a quei tempi e per quanto provassi a riallacciare i rapporti mi sembravano distaccati), l'unica cosa positiva é che sono riuscita a creare un rapporto più profondo con mia madre, l'unica che mi ascoltasse. Insomma avevo molti problemi "esterni", mi sentivo molto sola e poco desiderata e ho iniziato a risentirne: era abbastanza triste e non sempre riuscivo a concentrarmi sullo studio. Quest'ultima cosa mi allarmata alquanto, dato che ero sempre andata bene a scuola, studiavo con passione e impegno e contro il volere di mio padre volevo iscrivermi ad un college inglese l'anno successivo, che richiedeva 100 alla maturità e 10 in 3 materie scientifiche. Studio=ancora di salvezza. Convinta da mia madre ho iniziato la terapia, la psicologa mi disse subito che ero un pò depressa. Nelle sedute successive si concentrò sopratutto su di me, sulla mia personalità, senza tener conto di quello che mi stava succedendo intorno, anzi mi diceva che io dovevo accettare e sopportare di più (la mia strategia solitamente è intervenire e cambiare le cose)Iniziai a soffrire un po' di ansia dopo il primo mese e lei iniziò a parlarmi di un ambizione troppo grande, perfezionismo, senso del dovere troppo forte e che la mia autostima era legata ai voti ( cosa che declino totalmente, dato che i cattivi voti solitamente erano una spinta in più per me). Non mi ha mai spiegato bene che cosa dovessi fare per attenuare queste mie caratteristiche nè mi spiegò mai bene in che modo io fossi perfezionista (anche narcisista disse), l'unica cosa che mi diceva era che mi ero impegnata troppo nella mia vita e questo mi aveva portata ad un esaurimento, quando secondo me le cause erano tante e concomitanti. Sta di fatto che io inizia a mettermi troppo in discussione, invece di essere fiera di me inizia a sentirmi in colpa quando mi impegnavo e prendevo bei voti e riuscivo a concentrarmi sempre meno perché pensavo sempre che non avrei dovuto studiare così minuziosamente o così tanto. Ho messo in discussione tutti i miei valori e ho iniziato a sentirmi anormale. Alla fine sono riuscita a prendere 100 e essere ammessa, ma in Inghilterra le parole della psicologa sotto esame tornavano nella mia testa come incubi e mi sentivo in colpa a provare la minima ansia per gli esami o studiare fino a tardi o ad incastrare tante attività.Hointerrottoglistudi.Mi sento abusata da lei e mi comporto secondo i suoi dogmi, sono poco determinata. Non sò come affrontarlo.
[#1]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Gentile utente,

per come vengono rielaborate le esperienze dalla nostra mente umana, è assai difficile per noi dare una valutazione
sia sul comportamento della Sua psicologa
sia sull'incidenza della percezione di esso su di Lei.

Riguardo alla Collega,
che "Nelle sedute successive si concentrò sopratutto su di me, sulla mia personalità, senza tener conto di quello che mi stava succedendo intorno, anzi mi diceva che io dovevo accettare e sopportare .."
tutto ciò si sarebbe dovuto portare in terapia. Attribuire un legame causa-effetto a ciò può significare anche .. sviluppare una fantasia.

Riguardo a Lei,
che "..Ho interrotto gli studi. Mi sento abusata da lei e mi comporto secondo i suoi dogmi ..."
forse riprendere un percorso potrebbe essere opportuno.

Saluti cordiali.

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie per il consulto,
Comunque sicuramente io ci ho ricamato su un pó nella mia testa, ma quello che mi ricordo è che mi sentivo molto molto in soggezione da lei e non riuscivo a parlare di tutto liberamente, ció mi fa sospettare che il rapporto terapeutico non fosse ben sviluppato e che dopo ogni seduta piangevo e mi arrabbiavo. Ho già ricominciato una terapia ma non só come spiegare queste cose.
[#3]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Se ha già re-iniziato, affronti queste cose rimaste in sospeso.
Aiuterà la Sua 2° terapeuta a comprenderLa meglio e si libererà di tutto il non detto su cui ha "ricamato su un pó nella mia testa".

L'orientamento che Le diamo è di arricchire il rapporto di fiducia con la attuale terapeuta parlando di ciò.

Saluti cordiali.
[#4]
dopo
Utente
Utente
Grazie ancora per la risposta,
Comunque sono in terapia già da un pó di tempo, il rapporto é migliore del precedente, solo che mi sembra di non aver avuto molti risultati e ultimamente mi stanno venendo dei dubbi sul tipo di terapia, non sul terapeuta che é molto professionale e capace di ascoltarmi. Non só se parlarne di questo durante la prossima seduta. Inoltre ho già provato a parlare di questo mio problema con la prima terapeuta tempo fa, ma non l'abbiamo approfondito abbastanza affinché io risolvessi qualcosa. Non ho detto esattamente tutto poiché su questo argomento non riesco a dire tutto quello che penso ad un terapeuta, se non in anonimato. In generale non riesco a dire tutto.
Dovrei parlare di tutti questi dubbi?
Grazie
[#5]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
"..Dovrei parlare di tutti questi dubbi?.."

Certamente sì.
E' così che si sviluppa la fiducia,
anche nel guardare insieme contenuti .. imbarazzanti o ingombranti.

Buona notte,
spenga il cervello. ; )
[#6]
dopo
Utente
Utente
Grazie ancora per la risposta,
Vorrei chiedere infine se per questo mio problema (se decidessi di cambiare psicoterapeuta a causa dell'orientamento) , per le mie insicurezze e per l'ansia non sempre riesco a gestire al meglio, andrebbe bene uno psicoterapeuta ad indirizzo cognitivo comportamentale
Vorrei inoltre aggiungere che sono in terapia da quasi un anno e non ho avuto dei risultati significativi, però allo stesso tempo è vero che stiamo toccando delle tematiche importanti solo ora.
Grazie
[#7]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66


V. sopra, in #5.

Disturbi di personalità

I disturbi di personalità si verificano in caso di alterazioni di pensiero e di comportamento nei tratti della persona: classificazione e caratteristiche dei vari disturbi.

Leggi tutto