Prescrizione di farmaci da parte del medico di base


Gentili Dottori,

il mio problema ha a che vedere con le norme vigenti che regolano la prescrizione di farmaci; mi scuso in anticipo nel caso ci sia un qualche problema di pertinenza tra la mia richiesta e la categoria prescelta.
Dopo una visita approfondita da parte di un medico specialista otorinolaringoiatra sono stati individuati sintomi di reflusso gastro-esofageo, e mi sono stati prescritti due farmaci (Pantopan e Motilex) da assumere
per un periodo di 30 gg.
La ricetta è su foglio bianco, e risulta formalmente corretta in quanto a dati, quantità dei farmaci, reperibilità del medico etc. Data l'appartenenza del Pantopan alla fascia A mi sono recato dal medico di base per ottenere da lui una ricetta rossa che mi metta in condizione di poter ottenere il farmaco
gratuitamente. Il medico ha rispinto la ricetta, e alla mia richiesta di motivazioni calzanti ha ribadito che uno specialista otorinolaringoiatra non può prescrivere un farmaco per il reflusso. Non sono un conoscitore delle normative vigenti, e non ho avuto che una esperienza saltuaria col sistema sanitario nazionale: tuttavia ho avvertito la possibilità di una dichiarazione non corrispondente a verità, e ho chiesto al medico di specificare le normative
che regolano tale incombenza. Il medico mi ha allora rinviato alla lettura delle "Note 1 e 48", facendo probabilmente riferimento alle note AIFA. Mi sono ripromesso di informarmi circa la veridicità di queste affermazioni, non per
il costo del farmaco (non significativo), quanto per la rigorosa applicazione della legge e per la sgradevole sensazione di esser stato preso in giro.
Volevo dunque chiederVi un parere circa la questione,
e articolo la mia richiesta in tre domande:

1) Può il mio medico rifiutarsi di prescrivermi su ricetta rossa un farmaco
di cui già possiedo la ricetta bianca (su carta semplice con timbro/firma
etc) della specialista?
2) Le motivazioni che il medico mi ha offerto sono davvero calzanti?
3) In caso di risposte negative alle prime due domande, ci sono
interessi specifici che possono muovere un medico a comportarsi in
questo modo? E a chi potrei rivolgermi?

Ci tengo a precisare che i pochi euro del farmaco non mi interessano, ma che
ritengo assolutamente centrale la questione morale e legale. Ho provato ad informarmi su Internet circa le norme vigenti ma non ho trovato informazioni pertinenti e applicabili nel caso specifico. Avrò piacere a constatare la falsità delle mie congetture circa la suddetta sensazione di esser stato preso in giro, e ad ammettere la serietà professionale del mio medico di base; come ho già detto non sono un giurista, ed errare humanum est.
Ringrazio per l'aiuto e le informazioni, nonché per l'ottimo servizio che offrite ai cittadini!

Cordiali saluti


[#1]
Medico di medicina generale, Endocrinologo, Ortopedico, Medico di base, Perfezionato in medicine non convenzionali attivo dal 2007 al 2012
Medico di medicina generale, Endocrinologo, Ortopedico, Medico di base, Perfezionato in medicine non convenzionali
Il medico di famiglia può rifiutarsi di prescrivere se non concorda e deve farlo soprattutto a tutela del paziente. Nel suo caso, l'utilizzo di un farmaco per il reflusso - senza aver approfondito, confermato la diagnosi ed escluso che la causa possa essere anche una infezione da Helicobacter Pylori - potrebbe crearle maggiori problemi. Inoltre, ove Lei si fosse rivolto ad uno specialista privato o pubblico in regime di libera professione senza consultarsi con il proprio medico si è posto per sua libera scelta al di fuori del sistema sanitario pubblico e non può pretendere la trascrizione automatica delle proposte (accertamenti, farmaci).
Infine se lo specialista ha solo prescritto il farmaco senza specificare (come è d'obbligo anche per i liberi professionisti) la eventuale nota vincolante non e' neanche da considerare in classe A. Infatti i farmaci di classe A con note, sono a carico del SSR solo per le patologie specificate dalle note, altrimenti sono farmaci di classe C a tutti gli effetti(cioè a totale carico del cittadino).
Nel rapporto di fiducia deve essere fondamentale il rispetto della dignità e l'indipendenza professionale del proprio medico di medicina generale.
Cordiali saluti


[#2]
dopo
Attivo dal 2009 al 2011
Ex utente
Gentile Dottoressa,

la ringrazio della sua risposta e delle sue informazioni,
e ammetto con piacere di aver commesso un errore di valutazione. Come già detto non sono un gran conoscitore delle leggi vigenti, e prima di "pretendere" la trascrizione automatica delle ricette ho ritenuto opportuno informarmi accuratamente. Il fatto che abbia chiesto informazioni legali al mio medico, con molta pacatezza,
non aveva del resto il fine di ledere la sua dignità professionale nè di vincolare la sua indipendenza, ma semplicemente evitato di incorrere in letture personali.
Se ciò non è avvenuto me ne rallegro!

La ringrazio di nuovo e le porgo

Cordiali Saluti
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