Domande su protesi peniena

Buonasera a tutti
ho 37 anni , quasi , e soffro di ipp (manifesta) dal 99. Ho anche problemi di aartrosi e insufficenza mitralica lieve , tutto sorto nello stesso periodo quasi improvvisamente.
Con la progressione dell'ipp , oltre all'accorciamento del pene è venuto anche il deficit erettile , progressivo e non reversibile.
Stufo di essere solo e di rinunciare per sempre al sesso e alla compagnia sto valutando se sottopormi alla procedura di protesizzazione ma ho diversi dubbi a causa delle informazioni contrastanti che si trovano in rete .
Vorrei sapere:
-rimane il piacere sessuale dopo l'operazione? Molti dicono di non provare alcuna sensazione..

-il glande rimane freddo ma esiste un modo per far affluire il sangue anche li ? Magari con qualche farmaco.

-Il pene è fibrotico adesso, figuriamoci dopo una operazione del genere. Se e quando l'impianto si romperà, sarà possibile impiantarne un'altra?

- quando tessuto da sostegno viene salvato? Ho letto di alcuni uomini che hanno una erezione residua attorno ai cilindri di silicone, potrebbe accadere a me con i tessuti gia rovinati dalla malattia?

-l'outcome è in qualche modo prevedibile?
Grazie dell'attenzione
[#1]
Dr. Patrizio Vicini Urologo, Chirurgo plastico, Andrologo 1.6k 40 12
Caro lettore
per la malattia di la peyronie o induratio penis plastica dovrebbe inanzitutto eseguire un ecocolordoppler penieno dinamico per valutare oltre l'stensione della sua placca anche alterazioni vascolari che compromettono l'erezione,se non esiste un alterazione vascolare importante perchè impiantare protesi peniene(quelle che garantiscono risultato migliore dal punto di vista estetico e funzionale sono le protesi peniene idrauliche tricomponeti)?potrebbe trovare beneficio da una semplice corporoplastica di raddrizzamento,d'altronde è pur vero che se il pene è molto retratto e fibrotico l'intervento più auspicabile è quello con impianto di protesi soffici con incisione di rilassamento ed erezione complementare di cui parla...quindi come vede le ipotesi possibili sono molteplici, occorre quindi una visita specialistica andrologica per un corretto inquadramento diagnostico del problema, la sensazione di glande freddo è possibile, quella orgasmica di piacere non viene alterata.

Dott. Patrizio Vicini
www.patriziovicini.it
www.chirurgia-plasticaestetica.com
Roma

[#2]
Dr. Giuseppe Benedetto Urologo, Andrologo 2.7k 15
sono daccordo con il collega Vicini

dr Giuseppe Benedetto
www.giuseppebenedetto.netfirms.com

[#3]
dopo
Attivo dal 2007 al 2017
Ex utente
Ho eseguito l'ultimo ecodoppler nel 2004 e il risultato era negativo sul piano vascolare ma la tunica albuginea era iperiflessiva (iperecogena) e avevo gia perso 3 cm di lunghezza.
Ora la situazione è molto peggiorata, progressivamente e non ho erezioni , se non una tumescenza.
Che opzioni ci possono essere? Non mi risulta che la fibrosi da ipp sia reversibile.
Ho sentito parlare di protocollo riabilitativo per le erezioni complementare dopo impianto di protesi semirigide..mi chiedo però quale sarà la durata di questi impianti e quale possa essere l'accettazione di un uomo cosi "conciato" da parte di una eventuale partner ( sono solo e da non da poco).
E una volta che l'impianto viene rimosso? Le statistiche parlano di "soddisfazione" però bisogna vedere cosa intendiamo.
Saluti e grazie della risposta.
[#4]
Dr. Patrizio Vicini Urologo, Chirurgo plastico, Andrologo 1.6k 40 12
Ribadisco quanto detto in precedenza è necessario un ecocolordoppler penieno ed una visita andrologica prima di parlare di impianto di protesi peniene.
[#5]
Dr. Diego Pozza Andrologo, Endocrinologo, Chirurgo generale, Oncologo, Urologo 15.9k 467 2
Caro lettore,

da come descrive il suo caso e considerando la sua età penso che la chirurgia protesica rappresenti la scelta ideale per consentirle di riappropriarsi della capacità sessuale.
Nella mia esperienza di centinaia di casi operati i risultati sono sostanzialmente buoni.
Valuti sempre la esperienza della struttura e dello specialista a cui rivolgersi per la terapia chirurgica, abbastanza semplice ma "delicata" e piena di piccoli problemi che possono richiedere soluzioni particolari che solo una lunga esperienza consente di acquisire
Vada su www.erezione.org per qualche ulteriore informazione
cari saluti

Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org

[#6]
Dr. Edoardo Pescatori Urologo, Andrologo 4.8k 111 12
Gentile lettore,

l'IPP con associato significativo deficit erettile è una delle principali indicazioni all'intervento di protesi peniena. In particolare, se lei non ottiene risultati soddisfacenti in termini di rigidità con i farmaci orali o con le iniezioni intracavernose di prostaglandina, la protesi è a maggior ragione da considerare (naturalmente nessuna indicazione può essere posta via web, a prescindere da diretta visita andrologica). L'unica altra modalità è l'uso del vacuum, ma l'erezione ottenibile con protesi idraulica tricomponente è di gran lunga migliore come qualità.

Di seguito le mie personali risposte alle sue domande.
Relativamente al suo PRIMO intervento su questo forum:
-piacere sessuale: la protesi non influisce sul desiderio sessuale; la sensibilità del pene dopo intervento di protesi è sostanzialmente la stessa di prima dell'intervento se quest'ultimo è stato eseguito correttamente;
-glande freddo? L'intervento di protesi non influisce sulla tumescenza del glande; se questa con l'eccitazione è presente preoperatoriamente lo può essere anche dopo l'intervento.
-Se e quando l'impianto si romperà, sarà possibile impiantarne un'altra? Si
-quando tessuto da sostegno viene salvato? In genere abbastanza, ma è buona norma non farci affidamento: vi potrebbero essere delle delusioni postoperatoriamente
-l'outcome è in qualche modo prevedibile? Nella vasta maggioranza dei casi l'outcome è molto buono, specie con l'impiego di protesi idrauliche tricomponenti. Esiste comunque una minima percentuale di insuccesso, difficilmente prevedibile preoperatoriamente.
Suo SECONDO intervento su questo forum:
-Non mi risulta che la fibrosi da ipp sia reversibile. Concordo.
-protesi semirigide: a mio avviso sono una seconda scelta rispetto alle protesi idrauliche tricomponenti, che di norma forniscono eccellenti risultati in termini di qualità di erezione e di soddisfazione sia per l'uomo che per la partner;
-E una volta che l'impianto viene rimosso? L'erezione risultante è decisamente inferiore a quella di prima dell'impianto. Può funzionare il vacuum, ma l'ideale è inserire una nuova protesi.

Dott. Edoardo Pescatori
Specialista in Urologia - Andrologo
www.andrologiapescatori.it

[#7]
Prof. Giovanni Martino Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Andrologo, Urologo, Chirurgo plastico, Chirurgo vascolare 4.3k 23
Gentile Utente,
sono del tutto d'accordo con quanto sostenuto dal Collega PESCATORI. Tenga presente che sempre, ma a mggior ragione nel caso specifico, tutte queste informazioni, ancora più dettagliate, debbono essere richieste proprio al Chirurgo che Lei sceglierà per la procedura.
Ci tenga informati se lo ritiene utile ed opportuno.
Auguri affettuosi per la pronta risoluzione del problema ed un cordialissimo saluto.
Prof. Giovanni MARTINO

Prof. Giovanni MARTINO
giovanni.martino@uniroma1.it

[#8]
dopo
Attivo dal 2007 al 2017
Ex utente
Vi ringrazio per la risposta.

L'unica perplessità era in merito alla temp. del glande .
Avevo letto che il glande rimane freddo e che molte donne non lo gradivano apposta per questo. In che senso l'eccitazione dovrebbe creare una tumescenza?
Che tumescenza ci può essere dopo l'operazione? Pensavo che i tessuti rimanenti non reagissero più, figuriamoci inturgidirsi .
Da più parti ho letto della mancanza di sensibilità , l'unica soddisfazione deriverebbe dal vedersi "virili" e non da effettive sensazioni piacevoli. Sono dei casi particolari di uomini operati per la rimozione della prostata?
La perdita della sensibilità mi spaventa .

Nei prossimi mesi cercherò uno specialista.
Mi piacerebbe però conoscere il parere (vero) di parteners di uomini protesizzati . Come accettano questo cambiamento.
Sottopormi ai disagi di quella che è una chirurgia invasiva e impegnativa per poi subire la frustrazione di essere rifiutato sessualmente da una donna (alla mia età il "target" è tra i 28 e i 40) sarebbe intollerabile.
[#9]
Dr. Diego Pozza Andrologo, Endocrinologo, Chirurgo generale, Oncologo, Urologo 15.9k 467 2
Caro lettore,

l'inserimento di un sistema protesico penieno, semirigido o idraulico, consente al pene di avere una funzione penetrativa che prima era impedita e non consentita spontaneamente, con pillole o iniezioni. Punto e basta.
Certe sensazioni particolari legate alla normale erezione non sono pù possibili ( il glande turgido, il pulsare del pene,,,,,,)
Il fatto che, poi, alla ripresa della capacità penetrativa si associ il piacere, le sensazioni intime sessuali, la gioia di dare piacere.........queste sono tutti elementi accessori che dipendono prevalentemenete da altri fattori connessi alla personalità del maschio ed a quella della e delle partners.
Anche gli occhiali sono una "protesi" che consentono agli occhi "deboli" di leggere tranqullamente in qualsiasi momento e con qualsiasi grandezza però sono scomodi, disturbano quando ci si sdraia, ogni tanto si sporcano, possono cadere...ma in un bilancio dei "pro" e "contro" vengono ritenuti soluzione valida per chi ha problemi oculistici
Cari saluti
[#10]
Prof. Giovanni Martino Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Andrologo, Urologo, Chirurgo plastico, Chirurgo vascolare 4.3k 23
Gentile Utente,
del tutto condivisibile il parere del Collega Pozza che, in maniera ineccepibile, sottolinea i traguardi possibili ed i limiti inevitabili di questo aprtiucolare tipo di chirurgia protesica.
Ci tenga informati dell’evoluzione del storia clinica, se lo desidera.
Auguri affettuosi per qualsiasi decisione vorrà prendere ed un cordialissimo saluto.
Prof. Giovanni MARTINO
[#11]
dopo
Attivo dal 2007 al 2017
Ex utente
Avrei un'altra domanda: archiviata la pretesa di erezione residua ( non ho nemmeno una tumescenza tanto è avanzata ormai la fibrosi, figuriamoci l'erezione residua) ci sarebbe anche la questione dimensioni. Il mio povero pene è molto ritratto . Diciamo che dall'ultima volta che ho avuto un fantasma di erezione ,mesi fa , mi pare di aver perso (rispetto a prima di ammalarmi) oltre 4-5 cm.

Non ci sono placche dure ma l'asta è ormai interamente rigida e fibrotica.
Un vero disastro. Anche sotto il profilo psicologico.
Quando leggo , mi concederete una divagazione, di uomini con peni normali che si vogliono operare perchè lo hanno piccolo, mi verrebbe da strozzarli!
Se il pene venisse stirato ora, per posizionare i tubi di silicone, vista la zero elasticità, lo spazio sarebbe davvero esiguo.
Non vorrei che , una volta operato, ritrovarmi con un "pene" di 7-8 cm , insensibile per di più.
Potrebbe essere possibile una procedura prima per ripristinare un pò di spazio? Ho letto di dilatatori interni ( quelli della virilis) oppure di dispositivi a vuoto.
[#12]
Dr. Edoardo Pescatori Urologo, Andrologo 4.8k 111 12
Gentile lettore,

mi sembra che quanto le scriviamo come risposte venga da lei recepito solo parzialmente (ad esempio continua a parlare di insensibilità dopo l'intervento di protesi nonostante lei abbia ricevuto rassicurazioni in merito).

Vista la peculiarità dell'intervento di protesi e alla luce della quantità di informazioni che ha già ricevuto le suggerisco di continuare gli approfondimenti "de visu" con l'Andrologo che la seguirà. Il rischio di procedere via web è di farsi più confusione che chiarezza, perchè le ultime questioni che lei pone non hanno una risposta univoca, e comunque una risposta adeguata difficilmente può prescindere dalla valutazione diretta della sua condizione.
[#13]
dopo
Attivo dal 2007 al 2017
Ex utente
Cercherò senz'altro un buon studio andrologico specializzato in DE e chirurgia protesica.
Possibilmente nell'area del centro Italia.
Saluti.
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