Rischio asa iii per isterectomia

ho 45 anni. da 10 controllo i miei fibromi, uno in particolare che crescendo 1 cm per anno è arrivato ai 12. Ho un senso di peso e dolori lombari, soprattutto di notte. Il mestruo è rimasto abbondante come sempre (sebbene da 2 anni sia in tp con il coumadin) e i dolori sono sempre gli stessi. MA essendo appunto in terapia anticoagulante, all'ultimo controllo mi è stata proposta l'isterectomia perchè in caso di urgenza, l'essere scoagulati pone seri problemi. La classe ASA III mi è stata assegnata per una trombofilia congenita e per 3 episodi di trombosi venosa profonda e un infarto non Q. Ora io mi domando, rischio di più con un intervento e rischio di più a tenermi il fibroma ed aspettare la menopausa???? Sono veramente disperata.... Ho paura di nn svegliarmi più, di avere un infarto durante l'intervento, o un'embolia... insomma nn riesco a vivere la cosa con la dovuta serenità.
Grazie
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Dr. Stelio Alvino Anestesista 2.3k 115 15
Gentile Utente,
mi dispiace che sta vivendo questo periodo in modo così angosciato. se le è stata data una classe ASA 3 vorrà dire che ha già fatto una visita e un colloquio con il suo Anestesista che avrebbe dovuto dissipare queste sue paure.
Procediamo per gradi:
Se deve asportare l'utero programmando per tempo l'intervento per evitare una eventuale urgenza farà una terapia anticoagulante sostitutiva riducendo il rischio di sanguinamento intraoperatorio (sostituendo preventivamente il coumadin gradatamente con un eparina sotto cute ad orari).
La paura di non svegliarsi più è un'ansia comune in tutti i pazienti che devono sottoporsi ad un intervento in A.G., una buona sedazione preoperatoria, anche nei giorni precedenti con una benzodiazepina, le darà un gran beneficio.
Lei sicuramente ha un rischio anestesiologico moderato-alto (ma non altissimo) per i suoi dati anamnestici (episodi di TVP e di IMA non-Q) e per questo, al fine di completare il suo iter preoperatorio ritengo necessaria una approfondita consulenza cardiologica magari completata con un eco-cardiogramma e/o eco-stress. Purtroppo nella sua mail non vi sono accenni a questo, se è già stato fatto, nè a eventuali sintomi e segni clinici di natura cardiaca in fase attiva, nè tanto meno a quando risale l'evento IMA.
La sua giovane età gioca a suo favore comunque per ridurle il rischio...
Una cosa che ritengo importante è un eventuale ricovero di qualche giorno nel quale completerà tutti gli accertamenti diagnostici generali del preoperatorio, farà il punto della situazione con il suo Anestesista, inizierà la terapia anticoagulante sostitutiva, e spero le somministreranno anche, parlandole, una buona dose di ottimismo e coraggio.
Spero di esserLe stato di qualche aiuto.
Ci faccia sapere e in bocca al lupo!

La consulenza è prestata a titolo puramente
gratuito secondo lo stile Medicitalia.it
Dott. Stelio ALVINO

[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio davvero molto per la Sua risposta. Proprio oggi al lavoro (sono infermiera professionale) ho avuto un attacco di tachicardia con extrasistole... alla fine attribuito allo stress.
Gli episodi di trombosi sono iniziati nel 2005 dopo 5 mesi di terapia estroprogestinica. Sono seguiti accertamenti dai quali è risultata la trombofilia. E l'IMA non Q è stato nell'ottobre 2006. All'IMA è seguito l'ultimo episodio di TVP. Ero stata messa in terapia con beta-bloccante, ma vista l'ipotensione mi è stata sospesa anche quella. Non ho più avuto problemi del genere da allora
La mia terapia attuale è solo coumadin secondo PT , ferrograd.
Non mi hanno mai fatto fare test da sforzo o altro perchè secondo i cardiologi l'IMA era dovuto all'insieme di fattori stress, emoglobina a 7,9 e trombofilia non ben controllata con il coumadin.
Vista l'allergia al mezzo di contrasto non si è proceduto a coronarografia.L'unico anestesista con cui ho parlato mi ha detto che devo rassegnarmi all'embolia. Ho consultato un altro ginecologo di un'altra struttura. Anche lui ritiene l'ASA III giusto, ma non ho ancora parlat con l'anestesista che lavora con questa èquipe. Avevo pensato all'anestesia spinale (non so perchè ma mi sentirei più tranquilla) ma il chirurgo pensa non possa andar bene perchè il fibroma arriva fino all'ombelico. ( peso 46 kg ed essendo alta 1,60).
Spero di trovare un equilibrio e la forza necessaria per affrontare anche questa prova. Ancora grazie.
[#3]
Dr. Domenico Minniti Anestesista, Dietologo 29 1
Gentile Signora,

immagino di poterLa tranquillizzare, dicendole che, nel Suo caso, la tecnica d'elezione è proprio un blocco centrale (a. subaracnoidea o anche epidurale); questo innanzitutto perchè, se non sussistono controindicazioni alla metodica, la Sua richiesta ha la priorità, poi perchè vi sono una serie di vantaggi che Le potranno essere illustrati dal Suo anestesista.

Con queste tecniche si eseguono interventi su organi che stanno ben al di sopra dell'ombelico; restando "in zona", infatti, sarà sufficiente che ricordi al Suo ginecologo, che i tagli cesarei vengono routinariamente eseguiti con un blocco centrale.

L'unica accortezza è quella di sostituire, come già anticipato dal dottor Alvino, l' anticoagulante orale con l'eparina a basso peso molecolare secondo modalità che Le saranno illustrate dall'Anestesista.

Cordiali saluti,

Dr. Domenico Minniti
U.O. Anestesia e terapia antalgica
Azienda Ospedaliera
Reggio Calabria

[#4]
Dr. Stelio Alvino Anestesista 2.3k 115 15
Abbiamo fatto anche un controllino alla tiroide?
Cosa significa che si deve rassegnare all'embolia??!! Nel senso che prima o poi...? O come rischio anestesiologico?
La locoregionale è una ipotesi accettabilissima,come su accennato dal dott. Minniti, non l'avevo menzionata volutamente per non dilungarmi molto nella prima risposta perchè comunque va fatta con precauzione vista la sua terapia scoagulante.
Quindi è assolutamente fondamentale, se si decide per questa opzione, che debba passare alle eparine a basso peso molecolare ad orari e rispettando quegli intervalli che l'Anestesista conosce bene, tra una somministrazione e l'altra eseguendo la spinale.
Per quanto riguarda l'altezza della anestesia faccio notare che le tecniche e i farmaci utilizzati per la sub aracnoidea (meglio nel suo caso), o la peridurale ci permettono di alzare a nostro piacimento i piani fino ad arrivare a una altezza ben al di sopra dell'ombelico con l'anestetico inoculato anche nello spazio tra L2 e L3 e mantenendo una ottima anestesia di buona durata.
Lei rimarrebbe sveglia e, nel caso servisse, una semplice sedazione in maschera potrebbe darle quel comfort di cui ha bisogno.(Mi raccomando una buona premedicazione con benzodiazepine però.
Leggendo più pareri speriamo di averLa ben tranquillizzata, lo ritengo un punto fondamentale per chi si accinge ad un intervento e per una migliore e pronta guarigione....
Rimango a disposizione e invio cordiali saluti.
[#5]
dopo
Utente
Utente
Vi ringrazio davvero moltissimo. Oggi ho riparlato con il ginecologo che si dice disponibile ad operare in antestesia subaracnoidea, SE l'anestesista sarà d'accordo. Secondo lui, non lo sarà perchè sono in terpia con il coumadin e c'è il rischio di ematoma in sede di puntura.
Ovviamente in caso di urgenza non è possibile, ma come scritto dal Dr. Alvino passando all'eparina a basso peso molecolare e iniettando l'ultima dose 12 ore prima dell'anestesia dovrebbe essere possibile.
Ora devo prenotare la visita da questo anestesista che spero vivamente sarà d'accordo. Credo sia minore il rischio di ematoma (rispettando il protocollo) rispetto all'anestesia generale.
Vi ringrazio ancora molto per la disponibilità. Vi farò sapere cosa mi dirà il Vostro collega.
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Dr. Stelio Alvino Anestesista 2.3k 115 15
1) Rientro dei valori del PT e soprattutto INR < 1,2;
2) "Embricazione" terapeutica EBPM;
3) Rispetto delle linee guida per le EBPM che vedo conosce bene;
4) valori piastrinici nella norma ed eventuale semplice test per valutare tempo di emorragia
5) Buon riempimento volemico in pre-sala che significa anche emodiluizione e in un certo qual modo ridotto rischio embolico
6) Aghino del 27 (come di solito diciamo noi...) ma tollerabile anche 25 G;
Saluti


[#7]
dopo
Utente
Utente
Gentili dottori,
sono stata oggi pomeriggio dall'anestesista responsabile dell'èquipe.
Quando ha letto lo schema di quel che mi è successo negli ultimi 2 anni collegato al problema coagulazione mi ha chiesto "ma perchè deve farsi operare?". Ho risposto che erano stati i chirurghi a propormi l'intervento per evitare un possibile rischio futuro di sanguinamento incontrollabile. Beh alla fine del colloquio mi ha detto che non solo conferma ovviamente la classe ASA III, ma vuole che il chirurgo gli metta per iscritto che l'intervento è indispensabile e se ne assume tutte le conseguenze.
Non era d'accordo per la spinale. Poi visto che gli ho detto che rispettando il protocollo delle 12 ore e ovviamente sostituendo alcuni giorni prima il coumadin con l'EBPM si poteva anche fare e che io me ne assumevo la responsabilità, allora ha detto "va bene, ma dobbiamo controllare bene la coagulazione prima".
Ora l'anestesista vuole parlare con il chirurgo e poi ci risentiremo, ma secondo lui sono più i rischi che i benefici in questo caso. Scusate per la lunghezza del messaggio e ancora grazie della Vostra consulenza.
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