Muco, proteine alte e gocciolamento post minzionale

Buongiorno,
scrivo per un fenomeno che sto osservando da circa tre mesi.
Dopo aver concluso la minzione fuoriescono dal meato alcune gocce di urina, anche a distanza di 5 minuti.
Ho eseguito un'ecografia addominale completa dove non si sono evidenziati problema di sorta.
Ho poi eseguito una visita urologica a Ottobre facendo un ulteriore ecografia:
Addome trattabile. logge renali libere, vescica poco distesa, organi genitali di norma. Espl. rettale: prostata di piccole dimensioni senza segni di K nè flogosi acuta. Ecografia reni OK. Prostata con piccolo e fisiologico adenoma senza calcificazioni. Testicoli con parenchima sano.

Diagnosi presunta: disturbi di tipo funzionale molto modesti.
L'urologo mi ha detto di non pensarci più e di assumere per un mese Prostaplant.
A distanza di un mese e mezzo si è aggiunto un fastidioso sintomo ovvero il fatto di avere una sorta di urgenza minzionale allorquando si palesa lo stimolo ad urinare (anche se non sempre)
Alle volte ho la sensazione di perdere del liquido dall'uretra ma è davvero solo una sensazione perchè effettuando numerosi controlli il glande è asciutto e non ci sono tracce di sorta sui boxer.
La frequenza minzionale non è aumentata (4/5 volte al giorno). Saltuariamente a fine minzione ho un leggero bruciore e in questi giorni avverto un senso di "pesantezza " in zona anale e perianale.
A fine minzione continuo a "strizzare" il pene per fare uscire tutte le gocce di urine e quando copro e riscopro il glande ne esce sempre qualcuna.
La notte non ho alcun disturbo e non mi alzo per urinare.
Ho effettuato esame urine e orocoltura che qui riporto:
ph 6.0
proteine 30 mg/dl
glucosio assente
chetoni assenti
urobilinogeno +--
bilirubina assente
eritrociti/emoglobina assente
peso specifico 1.030
SEDIMENTO: filamenti di muco e ossalato di calcio

UROCOLTURA

Colture in aerobiosi negative
Colture per lieviti negative

Tra qualche giorno dovrò sottopormi a Uroflussimetria.
E' ipotizzabile una flogosi a carico della prostata o dell'uretra?
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Andrologo, Urologo, Chirurgo generale attivo dal 2016 al 2018
Andrologo, Urologo, Chirurgo generale
I sintomi descritti sono compatibili con uno stato infiammatorio prostatico connesso a congestione pelvica e probabilmente la valutazione ecografica l'ha sottovalutata o minimizzata o definito come "adenoma fisiologico" ciò che in realtà è per ora un'area di discreta congestione periuretrale. La presenza di albumina nelle urine è modesta e prima di prendere decisioni nella sua valutazione è meglio rifare l'esame in 2-3 occasioni diverse per verificarne la costanza o la variazione.
L'uroflussimetria non sempre fornisce dati utili essendo fortemente dipendente dallo stato emozionale in atto al momento dell'esame... comunque vediamo cosa emerge.
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dopo
Attivo dal 2016 al 2017
Ex utente
Gentilissimo Dott. Rando, la ringrazio per il suo riscontro.
Ho effettuato l'uroflussimetria che, credo, si sia svolta in maniera non ideale. Pur attenendomi alla preparazione prescrittami, sono arrivato al momento dell'esame con la vescica molto piena e il flusso è risultato più debole rispetto alla mia "normalità" (per inciso non ho notato grandi variazioni in questo periodo).
Posso chiedere a cosa potrebbe esser dovuta la presenza di muco nelle urine? Inoltre, i sintomi che accuso possono esser compatibili con una mst, ad esempio la Clamidia che so esser praticamente asintomatica nelle donne?
Inoltre, fenomeni di gocciolamente post minzionale possono esser l'anticamera di un'incontinenza che alla mia età mi spaventa molto?
Questa situazione mi crea un certo disagio psicologico che si riflette anche nella mia vita sessuale, la mia libido si è abbassata e così come la durata dei rapporti (il riflesso eiculatorio arriva subito, anche durante la masturbazione, non ho invece problemi di erezione).
Grazie.
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Andrologo, Urologo, Chirurgo generale attivo dal 2016 al 2018
Andrologo, Urologo, Chirurgo generale
Come dovevasi dimostrare: lo stato emozionale ha prodotto un risultato dell'uroflussometria non utilizzabile.
Il muco è in generale espressione di stati infiammatori ai diversi livelli della via urinaria.
Non è detto che siano in gioco batteri di vario tipo e comunque le specifiche coltura sono in grado di determinarne la presenza (clamidia compresa) e decidere se sia significativa o meno.
Il gocciolamento post-minzionale è prevalentemente legato alla congestione infiammatoria che non permette il completo svuotamento dell'uretra... prima di parlare di incontinenza, a meno che non ci siano ragioni ben definite, è meglio verificare le condizioni uretro-prostatiche.
E' comprensibile che i disturbi si ripercuotano in modo stressogeno sulla sua libido e l'ejaculazione precoce è sia il segnale di tale stato di stress che dello stato congestizio-infiammatorio pelvico-prostatico.
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dopo
Attivo dal 2016 al 2017
Ex utente
La ringrazio ulteriormente.
Sicuramente v'è anche un'infiammazione all'intestino, le fosse iliache sono dolenti al tatto.
Per "verificare le condizioni uretro-prostatiche" vi sono esami ad hoc?
Tornerò dall'urologo a esiti dell'uroflussimetria ritirati, mi chiedo se sia il caso di approfondire con ulteriori esami diagnostici o se possa esser intrapresa una cura (mi pare di aver perso molto tempo in questi 3 mesi e mezzo e temo il cronicizzarsi di un processo flogistico che so esser particolarmente difficile da debellare nel caso della prostata). Grazie.
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Andrologo, Urologo, Chirurgo generale attivo dal 2016 al 2018
Andrologo, Urologo, Chirurgo generale
Non è detto che la dolenzia alla palpazione in sede iliaca derivi dall'intestino; basta e avanza la congestione pelvico-prostatica.
L'andrologo dovrebbe prescrivere i necessari esami (per esempio: ecografia doppler pelvico-prostatica e scroto-testicolare, spermiogramma, coltura del secreto prostatico, profilo immuno-endocrino e metabolico-ossidativo, ecc.) da eseguire con la massima contestualità per ovvie ragioni di interpretazioni dei dati. Solo dopo una diagnosi delle ragioni del problema sarà impostabile un adeguato percorso terapeutico atto a riportare in equilibrio la situazione e che avrà tempi medi e purtroppo a volte medio-lunghi.
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dopo
Attivo dal 2016 al 2017
Ex utente
Buongiorno,
ieri ho avuto gli esiti della uroflussometria che qui riporto:
Time to maximum flow: 8.2 s
Flow time: 58.3 s
Voiding time: 58.7 s
Maximum flow: 27.4 ml/s
Average flow: 14.0 ml/s
Total voited volume: 816 ml
Volume at maximum flow: 154 ml

A onor del vero sono arrivato all'esame con la vescica molto piena e durante la minzione ho notato un getto meno vigoroso rispetto al normale.
Come interpretare questi dati?
Grazie.
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Andrologo, Urologo, Chirurgo generale attivo dal 2016 al 2018
Andrologo, Urologo, Chirurgo generale
Non mi pare ci siano problemi di flusso urinario nonostante il suo stato emozionale che ci indicò durante l'esame e che ci indusse a pensare in una esecuzione non attendibile. Quindi, come già sottolineato, le ragioni dei problemi vadano cercati con le altre valutazioni necessarie. Nel sito ci sono Colleghi molto più esperti di me in relazione alla uroflussometria che, se vedono i dati, potranno essere più precisi.
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dopo
Attivo dal 2016 al 2017
Ex utente
La ringrazio per il riscontro.
Non mi è chiaro però che cosa l'uroflussimetria suggerisca.
Se i parametri rientrano nella normalità, come sembra, cosa si chiarisce? Che a livello "meccanico" funziona correttamente tutto? Che si possono escludere stenosi uretrali?
Grazie.
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Andrologo, Urologo, Chirurgo generale attivo dal 2016 al 2018
Andrologo, Urologo, Chirurgo generale
Una uroflussometria con dati alterati di flusso suggerisce un ostacolo al deflusso urinario, ostacolo che poi va verificato nelle sue componenti. Un buon flusso esclude invece che ci siano ostacoli rigidi (tipo una stenosi o restringimento del collo vescicale o dell'uretra).
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dopo
Attivo dal 2016 al 2017
Ex utente
Buongiorno,
oggi mi sono recato dal mio medico curante per chiedere un parere sugli esami fatti: esame urine, urocoltura e uroflussimetria. Fondamentalmente non mi è parso preoccupato per il valore delle proteine e per i filamenti di muco che secondo lui sono da imputarsi ad una scarsa idratazione (?!).
Mi ha suggerito di recarmi nuovamente dall'urologo dopo aver eseguito controlli ematici su questi valori:
PSA EMOCROMO GLICEMIA CREATININA VES PCR ALT.
Aggiungo che sono donatore di sangue (ultima donazione di sangue il 12 di dicembre, l'ospedale non mi fa avere mai i risultati ma immagino che se qualche valore desse sospetti di sorta mi avrebbero avvertito).
Il medico sospetta una prostatite anche se secondo lui avrebbe dovuto evidenziarsi attraverso l'ecografia; la seconda ipotesi è quella di una sclerosi del collo vescicale ( che mi spaventa moltissimo).
Chiedo cortesemente un parere sull'iter diagnostico che sto effettuando. Grazie.
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Andrologo, Urologo, Chirurgo generale attivo dal 2016 al 2018
Andrologo, Urologo, Chirurgo generale
I parametri ora citati diranno poco o nulla poiché sono troppo generali e si alterano solo in caso di gravi questioni. Quanto è utile per definire la sua situazione glielo ho già suggerito, ma ovviamente dipende dall'andrologo a cui si rivolgerà fare proprio quel percorso diagnostico o sceglierne un altro e con lui dovrà discuterne.
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dopo
Attivo dal 2016 al 2017
Ex utente
Gentilissimo dott. Rando,
ieri mi sono recato nuovamente dall'urologo con gli esami ematici (pressochè perfetti) e il valore del psa che qui riporto:
Ag prostatico specifico totale 1.12 ng/ml
% Ag prostatico Sp. Libero non significativo.

L'urologo che mi ha visitato non ha riscontrato nessun tipo di anomalia e mi ha sostanzialmente detto di "arrendermi" all'evidenza di questo gocciolamento post minzionale.
L'unica cosa che mi ha suggerito di fare è una carta minzionale perchè analizzando la mia flussometria ha notato che il volume totale delle urine era pari a 800 cc, che mi dice essere uno sproposito (effettivamente stavo "scoppiando"prima dell'esame). La carta darà indicazioni utili per approfondire o meno un'analisi volta a evidenziare un'atonia vescicale.
Cosa ne pensa?
La ringrazio.
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Andrologo, Urologo, Chirurgo generale attivo dal 2016 al 2018
Andrologo, Urologo, Chirurgo generale
Certo che gli 800 ml erano tanti, ma se ha trattenuto l'urina per sostenere l'esame con certezza è tutto solo legato a quel fatto. Può anche misurare il suo volume urinario per qualche giorno, ma credo che in condizioni normali non rileverà nulla di particolare. In fatto non ha ancora svolto le valutazioni utili e suggerite nelle precedenti risposte. L'impressione è che l'urologo tenda a minimizzare ma non sulla base di dati significativi. Credo che debba trovare un buon andrologo che prenda in mano la situazione e svolga quanto necessario, senza soffermarsi sulle sole questioni di volume e flusso urinario.
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dopo
Attivo dal 2016 al 2017
Ex utente
Buonasera,
a distanza di mese e di ben tre consulti da 3 urologi diversi, tutti sentenziano che il gocciolamento post minzionale è cosa comune tra i maschi della mia età e che l'eziologia è da ritenersi sconosciuta nella maggior parte dei casi.
L'ultimo specialista mi ha spiegato che probabilmente rimane qualche traccia di urina nella camera tra i due sfinteri uretrali, mi ha parlato del cossidetto "allungamento apparente" dell'uretra...
Visitato da tre specialisti, tutti concordano che la mia prostata è assolutamente normale, senza traccia di processi infiammatori di sorta.
Ho eseguito un'ulteriore valutazione del residuo post minzionale che risulta essere assente.

Devo quindi rassegnarmi a convivere con questa nuova condizione che mi sta creando disagio psicologico e fastidio? Possibile che nessun medico mi prescriva un tampone uretrale o uno spermiogramma per approfondire la situazione?
Chiedo ulteriori lumi agli specialisti qui presenti e/o il riferimento dell'eccellenza sul territorio piemontese. Grazie.