Sofferenza per comportamento fidanzato

Buonasera,

scrivo per avere aiuto per capire una situazione forse non particolarmente problematica, che mi crea però un po' di sofferenza.
Ho 39 anni e da quasi due sono fidanzata con un uomo di 42, con una figlia già abbastanza grande e con due relazioni importanti alle spalle; io stessa sono reduce da una convivenza (non particolarmente felice) e da una precedente lunga relazione (soddisfacente, con una persona con cui sono ancora in ottimi rapporti).
Il problema è questo; il mio attuale fidanzato è un uomo onesto, corretto, gentile e attento ma sicuramente non "romantico" e poco propenso ai complimenti. A suo dire, è un tipo di persona che "bada molto ai fatti e poco alle parole" e devo dire che è sempre disponibile ad aiutarmi, sostenermi e incoraggiarmi in tutto. Non mi ha però mai fatto un complimento diretto, solo piccole cose come "belle scarpe" o "stai bene pettinata così", e così via. Mai mi ha detto "sei bellissima" o cose simili.
Se, però, ci troviamo a parlare di altre donne, non ha alcun problema a dire che "tizia" è una bellissima ragazza, che la tale attrice o modella "è veramente una bella donna"... gli ho fatto notare questa cosa, ma lui mi ha risposto che sono solo commenti senza importanza e che a lui importa solo di me.
Ieri sera stavamo guardando la televisione insieme e si è nuovamente verificata questa situazione, in cui ha espresso un apprezzamento per un'attrice (non volgare, per carità. Però...); al che io mi sono chiusa nel mutismo e ho sentito che dentro di me soffrivo: perché sembra capace di apprezzare la bellezza e la femminilità delle altre, ma non la mia. Lui mi ha chiesto perché mi fossi ammutolita e gli ho risposto che ci ero rimasta male. Lui si è scusato ma davvero non sembra capire che il fatto che certe "attenzioni" vengano riservate solo ad altre persone non mi va bene.
Premetto che la nostra vita sessuale è soddisfacente, lui sembra ancora coinvolto e partecipe e mi sembra che gli piaccia il mio corpo, ma non lo dice. Ieri sera ho avuto una strana sensazione, quando siamo andati a dormire (non conviviamo ancora, ma passiamo molto tempo insieme) avevo voglia di piangere e non avevo assolutamente voglia di essere toccata, accarezzata o farmi vedere senza vestiti. Mi sono sentita sminuita dal confronto con la persona per la quale aveva espresso l'apprezzamento e avevo voglia di andare a casa mia e stare sola. A distanza di 24 ore mi sento ancora triste, con voglia di piangere e non ho voglia di parlare con nessuno, nemmeno con lui.
Il mio corpo mi sembra indegno delle sue attenzioni.
Spero mi possiate aiutare. Grazie
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
"Mi sono sentita sminuita dal confronto con la persona per la quale aveva espresso l'apprezzamento "

Gent.le Sig.ra,
quindi il suo compagno ha paragonato l'attrice a Lei? Esprimendo una preferenza per la prima a scapito della seconda?


"la nostra vita sessuale è soddisfacente, lui sembra ancora coinvolto e partecipe e mi sembra che gli piaccia il mio corpo, ma non lo dice."

Il linguaggio non verbale, come dimostrano molti studi, sfugge al nostro autocontrollo e solitamente è un inidicatore affidabile dell'autenticità dell'altro.
Sembrerebbe che stia cercando nel suo compagno l'approvazione e la considerazione che fa fatica a rivolgere verso se steassa, cosa ne pensa?

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dottoressa,

Grazie, innanzitutto, per la cortese risposta.
Credo che il ragionamento, peraltro abbastanza "convinto", che scatta nella mia mente è: lei è bella, meritevole dei tuoi complimenti al punto da spingerti a superare le tue reticenze nel "dire" le cose. Io per te non sono abbastanza, è evidente che non ti piaccio e infatti non me lo dici. Non posso neanche pensare di poter competere con lei, quindi voglio stare da sola e non voglio che mi guardi o mi tocchi.
Questo è, di base, il tipo di pensiero che mi passa per la mente. Sono una persona con pochissima sicurezza nella propria femminilità, da sempre. Mi sono affermata professionalmente, ho molti amici, una famiglia amorevole.
Come donna, però, mi sento un disastro.
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Quello che descrive è il suo dialogo interiore nel quale attribuisce al suo compagno il ruolo di interlocutore, ma si tratta di una proiezione di cui è consapevole non a caso conclude parlando in prima persona.
Il rapporto con la sua femminilità e con il suo corpo può essere una preziosa oportunità per sperimentare un dialogo interiore diverso nel quale non ci sia un giudizio positivo che si sotituisce ad uno negativo, ma la possibilità di sospendere un atteggiamento giudicante che attribuisce valore solo in funzione di quello che faccio e non riconosce il mio valore intrinseco come Persona e come Donna.
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dopo
Utente
Utente
Sono consapevole del fatto che questo disagio abbia radici profonde; cerco di identificarle andando a ritroso nel tempo, cercando di capire se educazione ed esperienze possano aver avuto un ruolo nel mio rapporto con me stessa, ma non è facile.
Dentro di me però continuo a pensare che è proprio a me che il mio fidanzato non mostra apprezzamento. Che è con me che non ci riesce. E continuo a interrogarmi sulle ragioni di questo comportamento.