Stress da lavoro

Buonasera,
sono di Genova, ho 43 anni, sposato con un figlio di 6 anni

Lavoro da sempre nella gdo, settore elettronica.

Non ho mai avuto problemi di autostima, benché il mio lavoro non mi soddisfi appieno.

Vengo da studi universitari, avevo altre aspettative e non sono riuscito a coltivarle, ma tutto sommato mi sento fortunato ad avere un lavoro.

Il problema è che ultimamente sento di non sopportare più il perenne lavoro domenicale: tutti i sabati, tutte le domeniche e tutti i festivi, devo sacrificare la mia famiglia per il lavoro (salvo quando tali giorni coincidano con le ferie).

Se prima era solo un malessere, da quando è nato mio figlio e soprattutto da quando ha iniziato a frequentare l’asilo e ora la scuola, il semplice malessere si sta trasformando in qualcosa di più grave. Ogni domenica, quando mio figlio è a casa, io non ci sono. Il lunedì recupero e mentre mio figlio è a scuola, passo le mie mattinate a letto da solo, senza aver voglia di fare nulla, cercando di dormire per far passare il tempo, con tantissimi sensi di colpa per aver “scelto” un lavoro che non mi consente MAI di trascorrere il tempo libero con la mia famiglia.

Prima sopportavo la folla (che si concentra soprattutto la domenica) ora ogni volta che avverto troppa ressa attorno a me di gente che mi interrompe mentre parlo con altri clienti, che mi tocca per chiamarmi, che non rispetta i tempi e gli spazi, avverto crampi allo stomaco e palpitazioni.

Non ho mai avuto attacchi di panico e non so cosa siano, ma quando c’è troppa gente in negozio vicino a me e al solo sentirmi chiamare avverto il cuore accelerare. In tali casi mi devo assentare, andare in bagno, rinfrescarmi e fare respirazioni lunghe e profonde per ritrovare tranquillità e rilassatezza.

Mi colpevolizzo per non aver provato altre strade ed ora è forse troppo tardi.

Non riesco più a coltivare hobby e passioni, spesso sono solo a casa e, come detto, l’unico pensiero è quello di dormire.

Ho chiesto più volte al direttore del negozio che si instauri una turnazione che mi consenta di alternare una domenica al lavoro e una a casa, ma mi è sempre stato rifiutato per esigenze di negozio.

Io sto sempre più male moralmente, spesso triste, molto suscettibile con mia moglie e i miei cari più vicini.

Temo di non riuscire più a sopportare questa situazione.

Vi chiedo un aiuto.

Cordiali saluti

Roberto C.




Inviato da iPad
[#1]
Dr. Otello Poli Neurologo, Algologo, Esperto in medicina del sonno 7.1k 199 45
Buonasera a Lei,

Preliminarmente inizierei col dire che perchè le cose cambino bisogna agire in tal senso ossia per ottenere il proprio scopo.

O la sua esistenza o il suo lavoro? Forse esistono vie di mezzo come Lei aveva proposto.

E' nel suo contratto di lavoro che Lei sia impegnato tutti i sabati e tutte le domeniche? Con recupero il lunedì? Se SI...beh la situazione è complicata (ma bisogna sempre vedere il Contratto Nazionale di Categoria, eventualmente i sindacati e/o un avvocato dellavoro). Se NO... come credo... il suo forte disagio/disadattamento crescente non è solo uno Stress Lavoro Correlato ma è "Mobbing" tant'è che invece di essere giustamente arrabbiato con il datore di lavoro "...si colpevolizza..." ed ha "...tantissimi sensi di colpa.

Non ritengo che il problema pratico sia risolvibile da un punto di vista medico quanto piuttosto legale.
Purtuttavia stanno comparendo sintomi di competenza neuropsichiatrica.

Consulti un avvocato del lavoro ed un neuropsichiatra... ognuno per le proprie competenze.

E, se crede, mi tenga informato.

Cordialmente.

Dr. Otello Poli, MD
Neurologo-Algologo-Esperto in Medicina del Sonno
email: otellopoli@gmail.com

[#2]
Dr. Romeo Sciommeri Psicologo 2
Caro Roberto,
palpitazioni e crampi allo stomaco sono amici che vengono a dirti che qualcosa nella tua vita non va, però fanno un po' troppo rumore, per così dire, esagerano - potresti dir loro: ho capito, adesso però calmatevi, e per far questo, se insistono, potresti aiutarti con qualche farmaco (non sono psicofarmaci, gli psicofarmaci non esistono, esistono solo i neurofarmaci, dalla camomilla alla valeriana in su, con prescrizione di qualche medico intelligente - sono sostanze che agiscono sul corpo, sul sistema nervoso, che è quello che ti procura i sintomi che descrivi).
Il fatto di non avere voglia di fare nulla, di startene a letto a dormire, il tuo dire che ti colpevolizzi, che sei solo a casa, che sei spesso triste e suscettibile con tua moglie e i tuoi cari... questa è la dimensione psichica, che decide se camomilla o neurofarmaci funzionano o no, se soltanto ti stordiscono un poco o invece ti aiutano a ritrovare calma sul lavoro e voglia di tornare ad esistere per te stesso e per gli altri, a cominciare dal tuo amato figlio - che qualche lunedì potresti anche tenerti con te invece di mandarlo a scuola, magari parlandone con gli insegnanti.
Insomma: 1) trova il modo di poter vivere le situazioni stressanti senza i sintomi che sono venuti a bussare alla tua porta - non aspettare, rispondi al richiamo del tuo corpo, parlane con il tuo medico; 2) trova il modo di consultarti con uno psicoterapeuta, rivedendo i motivi che ti hanno fatto preferire per ora scrivere questa tua richiesta di aiuto: non sottovalutare il fatto che sei circa nel mezzo del tuo cammino... magari non proprio Virgilio, ma qualcuno con cui parlare liberamente sì, te lo dovresti concedere.

Dr. Romeo Sciommeri