Dolore al fianco dx post operatorio

gent.li medici,
sono una donna di 36 anni sposata e senza figli.
a settembre ho attraversato un brutto periodo.Mi sono rivolta all ospedale della citta' per un dolore al fianco dx e febbricola37..dopo un ecografia mi hanno riscontrato un corpo luteo emorraggico(io sapevo di avere dal 2002 un mioma sottosieroso 30x32mmoggi)e ricoverata in ginecologia dopo che ho rifiutato l'intervento per togliere le suddette formazioni ...dopo giorni sono tornata in ospedale per dolore e febbre che da 37 era arrivata a 38.sono stata ricoverata in chirurgia d'urgenza dove mi hanno operata in laparoscopia e in modo tradizionale per togliere una appendicite perforata e l'ascesso appendicolare che si era formato.sono passati quasi nove mesi è ricomparso il dolore a fitte sul fianco dx senza febbre, localizzato come allora, sull'ala iliaca sale sul fianco.Devo preoccuparmi?si puo' trattare questa volta del mioma anche se ho fatto due mesi fa un controllo e sembrava tutto ok?
soffro di gastrite a volte di colite.non ho problemi urinari anche se a volte ho l'impressione dopo aver urinato di avere la vescica ancora un po' piena.
grazie
cordiali saluti
[#1]
Dr. Marco Catani Chirurgo generale, Chirurgo vascolare, Chirurgo d'urgenza, Colonproctologo, Chirurgo apparato digerente 3.1k 73 9
gentile signora,

la sintomatologia che lei descrive potrebbe essere messa in relazione all'intervento precedente.

dopo un intervento come il suo, suppongo piuttosto complesso che ha comportato inizialmente un accesso laparoscopico e successivamente laparotomico, potrebbero per esempio essersi formate delle aderenze postoperatorie.

ha ritirato la cartella clinica?

è chiaro che le mie sono solo supposizioni utilizzando un mezzo assai limitato come computer internet.

come prima cosa le consiglierei di rivolgersi al so chirurgo che sa quali eventi siano accaduti durante il ricovero.

la ringrazio qualora volesse tenermi informato

cordiali saluti

Marco Catani
http://www.marcocatani.it
Il consulto online non può nè deve sostituire la visita reale

[#2]
dopo
Attivo dal 2009 al 2014
Ex utente
gent.le Dott.Catani,
grazie innanzitutto per aver risposto in tempi cosi' brevi.
L'intervento è stato difficile il chirurgo che mi ha operata mi ha riferito la complessità dell'intervento ("in sala operatoria mi ha fatto disperare!fin ora non avevo mai visto un appendicite cosi' brutta..."testuali parole)lo dimostra anche la cicatrice del taglio che è abbastanza estesa. Le Riferisco quanto riportato sul foglio di dimissioni:"laparoscopia esplorativa con riscontro di pseudotumore infiammatorio in sede paraciecale,per il quale è stata eseguita una laparotomia mediana, con diagnosi di appendicite perforata e ascesso retrociecale.Si è quindi eseguita un'appendicectomia e drenaggio ascessuale."
dal chirurgo sono tornata dopo tre mesi, per qualche dolorino, ma mi ha detto ,dopo una visita, che era tutto a posto.
ma perche' sono tornati questi dolori dopo nove mesi?
non mi è stato detto di ritirare la cartella clinica.dovevo farlo?
nè mi è stato detto di ritirare il referto perche' so che hanno fatto un'analisi delle formazioni che mi hanno asportato.
Mi dica Lei,per favore,cosa fare.
grazie mille.
Cordiali saluti.
[#3]
Dr. Marco Catani Chirurgo generale, Chirurgo vascolare, Chirurgo d'urgenza, Colonproctologo, Chirurgo apparato digerente 3.1k 73 9
gentile signora,

la cartella è un documento che conviene richiedere per eventuali successive consultazioni, come in questo caso, casomai dovesse recarsi da un medico diverso da colui che l'ha operata. nella cartella per esempio dovrebbe essere inserito anche l'esame istologico del pezzo che è stato asportato.

torniamo a parlare della situazione attuale, per quanto riguarda la sintomatologia attuale il consiglio di base è quello di rivolgersi al medico curante o al chirurgo che l'ha operata, perchè il sistema che stiamo utilizzando (computer-internet) risulta piuttosto limitato.

i dolori potrebbero essere in relazione a delle aderenze che si possono essere formate in relazione all'intervento.

le aderenze, il numero e la qualità delle aderenze sono in relazione alla situazione intraoperatoria, il tipo di intervento (gli interventi eseguiti per via laparoscopica danno meno aderenze di quelli eseguiti per via aperta) ma anche alla reazione peritoneale personale (per es. ci possono essere differenze in termini di aderenze a parità di intervento e patologia tra un paziente e l'altro).

mi tenga informato

buon fine settimana

cordiali saluti