Trombosi venosa profonda arto inferiore

Mio fratello, 48 anni, è stato ricoverato in med. d'urgenza il 18 agosto per "trombosi profonda della femorale (terzo distale), poplitea, tibiale e gemellari; pervio il circolo superf." (con esame eco-color + ceus venoso). E' stato dimesso il 21 agosto e sta assumendo coumadin 1/4 cp al giorno (INR tra 2,00 e 3,00, l'ultimo controllo era 2,17).
I medici alla dimissione hanno detto che probabilmente si tratta di sindrome paraneoplastica visto che nell'ott. 2007 è stato operato di duodenocefalopancreasectomia per una neoplasia alla testa del pancreas. (aggiungo che a maggio la moto gli è caduta battendo sopra il polpaccio interessato, e che prima del ricovero in agosto ha avuto un'influenza che lo ha costretto a letto per 10 giorni).
Non gli è stata indicata una eventuale calza elastica, nè gli è stato detto di rivolgersi ad un centro specializzato. Gli è stata prescritta la terapia con coumadin per un mese (probabilmente da continuare per alcuni mesi), al termine del quale un eco-color doppler di controllo.
Dal 27 agosto però ha la febbre (fino a 37,8 la sera), il polpaccio continua ad essere caldo e il dolore, se cammina, non sta diminuendo. Quindi stà per lo più a letto, sta dimagrendo e perdendo la muscolatura. L'oncologo che lo segue (sentito al telefono), non pensa che la trombosi sia causata dal tumore. Forse nel senso che non pensa a metastasi visto che l'ultima TAC non ne mostrava. Evidenziava però una probabile recidiva nella sede ex-pancreatica.
Mio fratello non vorrebbe al momento sottoporsi ad altre visite specialistiche, vuole aspettare il doppler di controllo. Io lo vedo consumarsi giorno per giorno.
Chi mi può dare dei consigli?
Soprattutto vorrei sapere se questo decorso con febbre è normale.
Grazie a tutti voi che mi vorrete rispondere.
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Dr. Marco Catani Chirurgo generale, Chirurgo vascolare, Chirurgo d'urgenza, Colonproctologo, Chirurgo apparato digerente 3.1k 73 9
gentile utente,

indipendentemente dal fatto che questa trombosi possa avere come causa il trauma da lei riferito (più probabile) o una sindrome paraneoplastica, il trattamento che ha iniziato durante il ricovero e continuato una volta dimesso è da considerarsi corretto.

con i limiti di una valutazione a distanza, la compersa di febbre e la persistenza del dolore potrebbero far pensare che possa essere insorta una complicanza, nella migliore delle ipotesi locale, o a distanza (polmonare).

per le premesse già esposte e per le considerazioni espresse è indispensabile valutare clinicamente il soggetto per poter instaurare un progetto diagnostico personalizzato e se necessaria, solo successivamente a queste, una terapia mirata.

mi faccia sapere

cordiali saluti

Marco Catani
http://www.marcocatani.it
Il consulto online non può nè deve sostituire la visita reale

[#2]
dopo
Attivo dal 2005 al 2009
Ex utente
Grazie della sua preziosa risposta!
Se riesco a convincere mio fratello ad effettuare una visita, a quale specialità medica occorre rivolgersi, medicina o chirurgia?
Premetto che nella mia città non c'è un centro specializzato in trombosi.
Eventualmente, in caso di complicanze a livello locale, (il dolore al polpaccio si è spostato un pò più in alto, ha detto!) esistono trattamenti chirurgici?
E se si trattasse di complicanze a livello polmonare, quali altri sintomi potrebbero indicarlo?
Lo so che il consulto on line non può sostituire la visita, ma sono disperata perchè mio fratello non vuole assolutamente neanche sentire parlare di visita, forse perchè nessuno gli ha spiegato i possibili rischi e pensa che io mi preoccupo eccessivamente.
Grazie per il tempo che mi vorrà concedere.
Cordiali saluti