La radio-chemioterapia: due trattamenti insieme per combattere il cancro

filippo.alongi
Prof. Filippo Alongi Radioterapista

Tre decenni fa, importanti ricercatori hanno definito quattro meccanismi fondamentali attraverso i quali la radioterapia e la chemioterapia possono interagire per combattere i tumori.

La radioterapia è la più efficace terapia non chirurgica per il trattamento del cancro.

Tre decenni fa, importanti ricercatori hanno definito quattro meccanismi fondamentali attraverso i quali la radioterapia e la chemioterapia possono interagire per combattere i tumori.

 


  1. La “cooperazione spaziale” rappresenta la situazione in cui la malattia è sita in una particolare sede anatomica, che è non è raggiungibile da un agente terapeutico può essere aggredita in modo adeguato da un'altra terapia come la  chemioterapia. E la situazione di confronto tra la radioterapia che, in quanto terapia locale, agisce solo dove irradia, e la chemioterapia o i farmaci antitumorali in genere che, con la corrente del sangue, possono raggiungere diversi siti dell’organismo, anche a distanza dalla sede del tumore primitivo.  Questo meccanismo non richiede l'interazione biologica tra i due trattamenti antitumorali, che agiscono anche nello stesso momento ma su vie diverse.

  2. La Cellula tumorale può essere uccisa in modo indipendente (semplice aggiunta di effetti antitumorali o effetto additivo): è il meccanismo che si verifica quando due agenti antitumorali parzialmente efficaci sono combinati senza dover ridurre significativamente i loro livelli di dose per essere efficaci, quando usati insieme. Questo meccanismo, inoltre, non richiede l'interazione  biologica tra la radioterapia e la chemioterapia.

  3. La Protezione dei tessuti normali è un altro meccanismo combinato di radioterapia e chemioterapia in cui la combinazione dei due trattamenti consente la erogazione di una dose maggiore di radiazioni di quanto sarebbe altrimenti tollerata. Questo meccanismo richiede l'interazione biologica tra la radioterapia e la chemioterapia nella cellula tumorale.

  4.  Infine, il potenziamento della risposta del tumore è il meccanismo di combinazione di radioterapia e la chemioterapia che produce una risposta antitumorale maggiore di quanto previsto dalla risposta ottenuta con gli agenti utilizzati separatamente (effetto superadditivo). Ciò implica la radiosensibilizzazione, quando la radiazione ha un ruolo decisivo nel controllo del tumore.

 

I meccanismi di interazione tra radio e chemioterapia possono comportare danni al DNA concomitanti, ridotta capacità di riparazione nelle cellule tumorali e la sincronizzazione in fasi radiosensibili del ciclo cellulare nelle cellule tumorali colpite.

 

Quando viene impiegato l’uso combinato di radio e chemioterapia?

 

Le patologie nelle quali il trattamento concomitante ha avuto una efficacia comprovata sono diversi.

Le patologie del distretto cervico-facciale(tumore del rinofaringe, orofaringe, ecc) sono frequentemente trattate con radioterapia ad alte dosi associata a derivati del platino, somministrati per alcune settimane in concomitanza al trattamento, sebbene a dosi inferiori a quelle che verrebbero prescritte con la chemioterapia come unica modalità.

Il tumore del retto in fase neoadiuvante, cioè prima dell’intervento chirurgico è ormai trattato quasi sempre con radiochemioterapia che ha dimostrato la possibilità di risparmiare un trattamento demolitivo conservando, nella maggioranza dei casi localmente avanzati, lo sfintere anale, e conseguendo una ottimale qualità di vita oltre che dati importanti in termini di controllo di malattia.

Anche per i tumori cerebrali quali il glioblastoma multiforme l’associazione tra radioterapia e temozolamide ha portato un significativo aumento di sopravvivenza conseguito dall’associazione delle due modalità terapeutiche in fase concomitante e adiuvante.

Nei tumori dell’esofago e dell’ano lo standard è, ad oggi il trattamento radiochemioterapico in fase concomitante e adiuvante.

Sono in corso di studio e validazione anche in altri distretti(ginecologico, toracico, pancreatico) nuove combinazioni tra radio e chemioterapia, soprattutto sulla scorta della continua validazione di nuovi farmaci e di avveniristiche modalità di irradiazione(IMRT-IGRT, con apparecchiature come la Tomoterapia o similari.)

Data pubblicazione: 04 maggio 2010

Autore

filippo.alongi
Prof. Filippo Alongi Radioterapista

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 2002 presso Università Di Palermo con lode.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Agrigento tesserino n° 3804.

Iscriviti alla newsletter

Guarda anche radioterapia 

Contenuti correlati