Anorgasmia maschile

Dr.ssa Valeria Randone Data pubblicazione: 13 dicembre 2010 Ultimo aggiornamento: 12 gennaio 2018

La letteratura scientifica sessuo-andrologica parla frequentemente di deficit erettile ed eiaculazione precoce annoverandole tra le disfunzioni sessuali maschili più frequenti, patologie che concorrono con il loro manifestarsi a danneggiare l'intimità ed il piacere ed a corrodere anche il più saldo dei legami.

Nel panorama psico-sessuologico, esiste un'altra disfunzione sessuale maschile, meno frequente ma altrettanto sgradevole, caratterizzata da una marcata difficoltà, a volte impossibilità, a raggiungere l'orgasmo durante il coito.

Fugato il campo da una possibile causa organica con un' accurata valutazione uro-andrologica, cosa blocca la mente ed il corpo di questi uomini? Cosa ritarda il raggiungimento del piacere e dell'orgasmo, pur mantenendo una valida erezione, creando un ‘intimità faticosa", noiosa, quasi ginnica e senza picchi di piacere?

E' l'anorgasmia maschile.

Trattandosi di una disfunzione sessuale alleata nell'immaginario collettivo al concetto di durata e virilità, si tende a non riconoscerla e fraintenderla dal punto di vista diagnostico e, se il fastidio non si trasforma in disagio del singolo e della coppia, non viene valutata l'ipotesi di una consultazione e/o terapia psico-sessuologica.

Le cause psichiche che stanno alla base dell'anorgasmia maschile sono legate ad un' iper controllo cosciente sulla passionalità, istintività, primitività del piacere e delle fantasie ad esso correlate. Un Super Io troppo rigido spesso funge da guardiano al fluire dell'eccitazione a favore di un'auto osservazione cosciente di tutto quello che succede nel corpo e nella mente di questi uomini.

Un ‘altra causa correlata alla disfunzione è indubbiamente una conflittualità all'interno del legame, che dalla relazione si trasferisce al talamo, rendendo il coito estremamente difficoltoso. Un immaginario erotico ipoevoluto spesso è associato ad un quadro di iper controllo e questi pazienti non conoscono né coltivano il loro immaginario e, tantomeno, lo adoperano durante l'intimità.. Questa rigidità e rigore del flusso ideico a contenuto erotico non aiuta la sessualità.

Le fantasie sono una preziosa risorsa immaginativa del singolo e della coppia, un gioco ludico di arricchimento reciproco, producono inoltre la capacità di "andare ovunque"; rappresentano le spezie dell'immaginazione da adoperare su ogni pietanza.

www.valeriarandone.it

Autore

valeriarandone
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo

Laureata in Psicologia nel 1992 presso La Sapienza-Roma.
Iscritta all'Ordine degli Psicologi della Regione Sicilia tesserino n° 1048.

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