Il cross-linking corneale rende più stabile la LASIK per l'ipermetropia
Boston - L'aggiunta di un trattamento di cross-linking corneale (CXL) di routine alla LASIK per l'ipermetropia o per l'astigmatismo ipermetropico è sicura e può stabilizzare il risultato refrattivo meglio di quanto possa fare la LASIK da sola. E' quanto emerso da uno studio, durato due anni, eseguito dal collega Jonathan B. Kahn.
Lo studio ha incluso 27 pazienti che sono stati controllati per un periodo medio di 23 mesi (range da 22 a 35 mesi). Nelle valutazioni post-operatorie i valori di curvatura corneale risultavano più stabili nel tempo nei pazienti trattati con cross-linking rispetto hai pazienti che si erano sottoposti ad una LASIK semplice. La regressione media negli occhi sottoposti a procedura combinata (LASIK Xtra) era di circa 0,5 diottrie inferiore rispetto ai controlli (0,22 diottrie rispetto a 0,72 diottrie).
L'idea del cross-linking associato al trattamento ipermetropico è, in realtà, di Kanellopulos. Il collega greco l'ha introdotta proprio per limitare i cambiamenti postoperatori a lungo termine legati a fenomeni biomeccanici. La procedura combinata, almeno teoricamente, può risultare utile anche per il trattamento con la LASIK di miopie elevate, come misura preventiva per ridurre il rischio a lungo termine di ectasia corneale.
Sappiamo che l'effetto della refrazione dopo i trattamenti LASIK per l'ipermetropia regredisce nel corso del tempo, ed esistono diverse teorie per spiegare questo fenomeno. Un'ipotesi è che la regressione rappresenta l'evoluzione dell'ipermetropia latente, che può talvolta essere mascherata da uno spasmo accomodativo. Un'altra ipotesi vede la causa della regressione nell'ipertrofia dell'epitelio corneale. Infine, l'ipotesi che ha maggiormente spinto a sviluppare il cross-linking con la LASIK si basa sulla teoria secondo la quale la regressione è dovuta ad un effetto biomeccanico naturale della cornea, che comporta un irrigidimento periferico ed un appiattimento centrale della cornea stessa. I risultati di questo studio sono incoraggianti, ma saranno necessari periodi di follow-up più lunghi prima di stabilire quanto può realmente essere vantaggioso un simile procedimento.
I pazienti che sono stati oggetto di studio avevano un'ipermetropia media di 3,25 diottrie (range da 1,25 a 6,25 diottrie) ed un astigmatismo medio di 1,75 diottrie. In maniera random, un occhio veniva scelto per la terapia combinata (LASIK + Cross-linking) e l'altro per ricevere il classico trattamento LASIK.
Il lembo (flap) della LASIK aveva un diametro di 9,5 mm ed è stato crato con un laser a femtosecondi (FS 200, della Alcon) e le ablazioni sono state fatte utilizzando il laser ad eccimeri Allegretto 400 Hz Eye-Q (Alcon).
Dopo la creazione del lembo con il femtolaser, questo è stato sollevato e piegato, per evitare l'eccessivo assorbimento della riboflavina nel lembo stesso. Il cross-linking è stato eseguito dopo l'ablazione con laser ad eccimeri, instillando una goccia di riboflavina (Pharmacy Leiter) ed una goccia di prednisolone acetato.
Dopo che il lembo è stato riposizionato, l'occhio è stato esposto per un minuto ai raggi UV-A (KXL, Avedro), con un emissione di 30 mW per centimetro quadrato. Le immagini intraoperatorie presentate degli autori dello studio hanno illustrato che la soluzione gialla di riboflavina era stata assorbita nello stroma, al di sotto del lembo.
Le immagini post-operatorie all'OCT hanno dimostrato aree di iper-reflettività dove ha agito il cross-linking, a livello dell'interfaccia stromale.
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