Incapacità lavorativa superiore a un terzo

Gent.mi Dottori,

ho problemi di schiena da 13 anni.
Non riesco a trovare un'occupazione non solo per la ben nota situazione del mercato, ma anche per limitazioni personali..
Per i problemi che ho alla schiena, non posso:
- stare in piedi per più di 30-40 minuti (soprattutto fermo; camminando ho un pò più di autonomia)
- sollevare pesi
- sollevare cose anche leggere ma per lungo tempo o ripetutamente
- fare qualsiasi cosa che mi richieda di sollevare anche solo le braccia distanziandole in avanti dal corpo. Per esempio non posso lavare i piatti.
- girare troppo tempo a piedi o con qualsiasi mezzo di trasporto: se non guido, reggendomi con le braccia alla base del sedile (come a supportare la colonna) posso anche durare un'oretta-due (però devastando braccia e polsi!); se invece non mi sostengo, 30-40 minuti (per esempio se guido io).
- girare con veicoli facendo sali e scendi ripetutamente.
- altre (queste sono le principali).

Se mi cimento in tali attività, arrivo a star male per giorni (un paio di volte, per dei semplici giri in auto, sono stato malissimo più di un mese). Ormai mi viene anche un mal di testa da ipotensione cranica se faccio queste cose, oltre ai problemi lombari.

Questo mi preclude la quasi totalità dei (già pochi) lavori che è possibile trovare in Italia: cameriere, lava piatti, magazziniere, commesso, venditore, rappresentante.
Più del 95% delle offerte di lavoro richiedono spostamenti: cioè sono lavori a provvigione per venditori.
Il restante 5% è incluso nelle categorie suddette, e non posso svolgerlo.

Dopo anni di calvari, ho visto che si ha diritto all'invalidità per riduzione di 1/3 della capacità lavorativa: mi ci sono buttato a capofitto (il mio caso mi sembra ben superiore).
Per esempio, avevo trovato un ottimo impiego come responsabile commerciale. Dovevo girare: ho dovuto lasciare il secondo giorno per quanto stavo male.
Commesso in un negozio di scarpe: ho dovuto rinunciare.
Il lava piatti in una nuova pizzeria: ho dovuto rinunciare.
Volantinaggio: ho dovuto rinunciare.
E altri.

Ho fatto tutta la procedura e questo è stato l'esito dall'INPS:
NON INVALIDO (patologia non invalidante o con riduzione della capacità lavorativa in misura INFERIORE AD 1/3)
NON PORTATORE DI HANDICAP

IMPORTANTE: non ho chiesto l'invalidità per la spondilolistesi istmica che ho.
La spondilolistesi istmica l'avevo anche 10 anni fa, eppure, per esempio, allora feci un viaggio in bus dal sud Italia fino in Germania senza avere alcun problema e potevo ancora fare tutto.
E' evidente che, alla spondilolistesi istmica, si è AGGIUNTO dell'altro: un peggioramento dei sintomi che mi riduce drasticamente la capacità lavorativa; è per questo peggioramento che ho fatto la domanda. Non per la spondilolistesi.
Su un consulto MEDICITALIA un vs. medico dice che per l'invalidità: "non si valutano le lesioni, ma le loro conseguenze funzionali". E' proprio questo ciò di cui ho bisogno, non di una valutazione della mera spondilolistesi istmica.
Come posso fare per ottenere un riconoscimento di questa situazione?
Grazie.
[#1]
Dr. Mario Corcelli Medico legale, Medico igienista 3.7k 99 53
Gentile Signore,

ha replicato due volte lo stesso quesito; le ricopio la stessa risposta.
https://www.medicitalia.it/consulti/medicina-del-lavoro/309268-marcata-incapacita-lavorativa.html

per essere riconosciuti invalidi civili occorre una invalidità minima del 46%, non di un terzo; il 46% dà diritto alla iscrizione nelle liste protette.

Per la patologia che lei ha (spondilolistesi istmica), perlatro di tipo congenito, non è spiegabile tutta la serie dei numerosi disturbi che lei ha elencato; ha qualche altra patologia?
Non capisco perché non riesca a fare nemmeno il commesso in un negozio di scarpe o il responsabile commerciale solo perché doveva girare.
C'è qualcosa che non riesco capire.

Se non ha altre patologie, data anche la sua età, non vedo alcuno spazio per un ricorso avverso il giudizio della commissione invalidi.

Cordiali saluti.

Mario Corcelli, MD
Milano - specialista Medicina Legale e Igiene-Tecnica Ospedaliera
http://www.medico-legale.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gent.mo Dr. Corcelli,

la ringrazio molto per la gentile risposta.
Chiedo scusa a lei ed alla redazione per il doppio messaggio: l'altro l'avevo inserito in un'altra sezione l'8 ottobre... essendo passati più di 10 giorni senza risposta, pensavo fosse stato scartato.
Per questo oggi ho reinserito qui la domanda.


Il tutto iniziò dopo un incidente avuto all'età di 19 anni durante dei sollevamenti con i pesi: una volta, nello stacco da terra, con schiena curva ad "U", bilanciere distante dalle tibie e gambe diritte, sentii un dolorosissimo "crack" nella lombare, e stetti quasi immobilizzato per giorni dai dolori.
Da allora iniziò tutto.

Ci sono 2 protrusioni (L5-S1 e L4-L5 se non sbaglio), con compressioni di strutture nervose, ecc... (ma queste cose penso le sappia la commissione INPS, dato che ha guardato la RMN).
Il sacro tende ad orizzontalizzarsi... Questo ricordo al momento.

Il responsabile commerciale non posso farlo perché quando vado nei mezzi di trasporto dopo 30-60 minuti inizio ad avere notevoli dolori.
Se insisto, e soprattutto se guido io (e quindi non posso sorreggermi con le braccia sul pianale del sedile per scaricare la colonna) la cosa peggiora notevolmente.
Mi bastò girare solo una mattina per stare di nuovo malissimo.
Poi mi viene anche il mal di testa da ipotensione cranica.

Quanto al commesso, dovetti rinunciare perché, se dovessi stare solo seduto potrei farlo, ma mi hanno detto che il lavoro era abbinato inevitabilmente anche ad un discorso di sistemazione/magazzino: e quindi richiedeva cose che mi creano grossi problemi (alzarsi ed abbassarsi ripetutamente, raccogliere le scatole per sistemarle, ecc...).
Ho problemi persino in camera mia quando mi capita di dare una risistemata generale...

E purtroppo questi problemi non sono "isolati". Cioè non è che mi viene un pò di mal di schiena e poi mi passa. E' come se fossero "cumulativi" (spero di esprimermi bene): cioè più ci do dentro, e più poi si prolunga notevolmente il tempo in cui sto male.

Per esempio una volta dovetti girare casa per casa: il primo giorno già stetti molto male (ma non potevo sottrarmici). Dopo il terzo giorno mi sono ridotto a dover stare a letto per molte ore al giorno per settimane. E dopo 2 mesi ancora stavo male.

Spero di essermi spiegato chiaramente.
Grazie ancora.