Vaccini. effetti indesiderati
Buongiorno,
vorrei sapere se i vaccini per le comuni allergie, come per esempio quella agli acari, alle graminacee, alla parietaria ecc. per come sono costituiti e preparati hanno o possono avere gli stessi gravi effetti collaterali tipici dei vaccini che si somministrano in età pediatrica. Mi riferisco ai comuni vaccini contro la polio, la pertosse, il morbillo, vari tipi di meningite ecc. ecc. Tra gli effetti indesiderati di questi ultimi,come noto ci sono diverse complicanze a carico del sistema nervoso, malattie auto immuni, ecc.ecc.Chiedo se le due categorie di vaccini sono completamente separate oppure è possibile una comunanza di quegli effetti indesiderati e se nei vaccini per le allergie sono presenti gli adiuvanti tipici dei vaccini pediatrici citati.
Grazie
vorrei sapere se i vaccini per le comuni allergie, come per esempio quella agli acari, alle graminacee, alla parietaria ecc. per come sono costituiti e preparati hanno o possono avere gli stessi gravi effetti collaterali tipici dei vaccini che si somministrano in età pediatrica. Mi riferisco ai comuni vaccini contro la polio, la pertosse, il morbillo, vari tipi di meningite ecc. ecc. Tra gli effetti indesiderati di questi ultimi,come noto ci sono diverse complicanze a carico del sistema nervoso, malattie auto immuni, ecc.ecc.Chiedo se le due categorie di vaccini sono completamente separate oppure è possibile una comunanza di quegli effetti indesiderati e se nei vaccini per le allergie sono presenti gli adiuvanti tipici dei vaccini pediatrici citati.
Grazie
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Allergologo
Egregio utente,
il "vaccino" antiallergico (immunoterapia specifica, ITS) è utilizzato per "rieducare" il sistema immunitario ad una risposta specifica "normale", i vaccini contro gli agenti infettivi agiscono invece rendendolo già pronto ad un'eventuale infezione.
Si tratta pertanto di due cose decisamente diverse (ovviamente le differenze non si esauriscono qui e comprendono ad esempio anche la preparazione - per rispondere anche alla Sua ultima domanda: nell'ITS generalmente non sono presenti adiuvanti e, in quei rari casi si tratta di adiuvanti diversi), sebbene presentino anche alcuni caratteri in comune, primo fra tutti l'esposizione ad antigeni estranei.
I possibili effetti collaterali che Lei elenca per i comuni vaccini sono attribuibili alla risposta immunitaria verso gli antigeni somministrati ma si verificano molto raramente (peraltro sarebbe da discutere come tali soggetti, evidentemente predisposti, avrebbero affrontato l'infezione naturale anche dal punto di vista dell'autoimmunità). Se il rapporto rischio/beneficio fosse davvero sfavorevole, semplicemente non si utilizzerebbero.
Una relazione almeno possibile tra ITS e la comparsa di malattie autoimmuni è invalutabile, perché l'ITS dura anni e non si può escludere che un soggetto possa sviluppare in questo lasso di tempo un'autoimmunità clinicamente evidente, seppur in maniera del tutto indipendente dall'ITS stessa). Dal punto di vista fisiopatologico (cioè per la modulazione immunologica apportata dall'ITS) e anche pratico (studi clinici) esiste evidenza scientifica che l'ITS sia in grado di ridurre - piuttosto che aumentarlo - il rischio di sviluppare malattie autoimmuni.
Saluti,
il "vaccino" antiallergico (immunoterapia specifica, ITS) è utilizzato per "rieducare" il sistema immunitario ad una risposta specifica "normale", i vaccini contro gli agenti infettivi agiscono invece rendendolo già pronto ad un'eventuale infezione.
Si tratta pertanto di due cose decisamente diverse (ovviamente le differenze non si esauriscono qui e comprendono ad esempio anche la preparazione - per rispondere anche alla Sua ultima domanda: nell'ITS generalmente non sono presenti adiuvanti e, in quei rari casi si tratta di adiuvanti diversi), sebbene presentino anche alcuni caratteri in comune, primo fra tutti l'esposizione ad antigeni estranei.
I possibili effetti collaterali che Lei elenca per i comuni vaccini sono attribuibili alla risposta immunitaria verso gli antigeni somministrati ma si verificano molto raramente (peraltro sarebbe da discutere come tali soggetti, evidentemente predisposti, avrebbero affrontato l'infezione naturale anche dal punto di vista dell'autoimmunità). Se il rapporto rischio/beneficio fosse davvero sfavorevole, semplicemente non si utilizzerebbero.
Una relazione almeno possibile tra ITS e la comparsa di malattie autoimmuni è invalutabile, perché l'ITS dura anni e non si può escludere che un soggetto possa sviluppare in questo lasso di tempo un'autoimmunità clinicamente evidente, seppur in maniera del tutto indipendente dall'ITS stessa). Dal punto di vista fisiopatologico (cioè per la modulazione immunologica apportata dall'ITS) e anche pratico (studi clinici) esiste evidenza scientifica che l'ITS sia in grado di ridurre - piuttosto che aumentarlo - il rischio di sviluppare malattie autoimmuni.
Saluti,
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.6k visite dal 06/11/2012.
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