Respirazione

Anni fa frequentavo una piscina per problemi alla schiena, ma ho dovuto smettere per problemi respiratori. Passati quasi dieci anni ho deciso di riprendere per rilassare un pò colonna vertebrale, ma la sera, terminata la seduta, ho problemi con la respirazione: per tutta la notte sento come un blocco ai polmoni, una specie di "asma" accompagnata a tosse secca e difficoltà respiratoria, come se avessi il fiatone. Ovviamente faccio fatica a dormire e la cosa mi preoccupa. Ho letto che una vera e propria allergia al cloro non esiste e che il problema può essere causato dall'unione del cloro, presente nelle piscine, con derivati biologici (sudore, urine) che originano le clorammine, sostanze irritanti per i bronchi, venendo a conoscenza di farmaci quali Ventolin e Sinestic da usare nei momenti critici. Gradirei un consulto in tal senso, è il caso di sottopormi a visita specialistica?Grazie mille.
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Attivo dal 2010 al 2015
Allergologo
Egregio utente,
l'inalazione di irritanti può determinare sintomi respiratori, come quelli che ha descritto, nei soggetti con iperreattività bronchiale.
È senz'altro opportuno programmare una spirometria (con test di reversibilità o di provocazione aspecifica) nell'ambito di una valutazione pneumologica/allergologica e, fino a diversa indicazione, tenere a disposizione il broncodilatatore a rapida azione (da utilizzare al bisogno).
Saluti,
[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dottor Marchi,
a seguito del Suo consulto, lunedì 17 marzo mi sono sottoposto a spirometria il cui esito è stato negativo. Lo specialista mi ha prescritto la nebulizzazione di Alvesco una volta al giorno, meglio se di sera, per una settimana/dieci giorni e poi tornare in piscina. Ha aggiunto di tenere a portata di mano il Ventolin. In effetti, martedì sono tornato a nuotare e il problema non si è presentato. A questo punto chiedo a Lei, proprio perchè in sede di visita ho dimenticato di chiedere in proposito: devo continuare con il trattamento o possiamo ritenere la cosa risolta? Grazie ancora per la Sua cortesia.
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Attivo dal 2010 al 2015
Allergologo
Il cortisonico per inalazione serve anche per trattare l'iperreattività bronchiale, che però dovrebbe essere stata dimostrata dall'esame spirometrico in fase di provocazione (Lei invece parla di test «negativo»).
La terapia in caso di iperreattività bronchiale deve protrarsi fino a diversa indicazione specialistica.
Saluti,

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