Vene gonfie e una pallina sotto la corona del glande

Buongiorno dottori, da qualche mese è ho notato la formazione di una pallina sotto la corona del glande visibile solo con il prepuzio retratto.
Con il passare del tempo è diventata sempre piu visibile e sono comparse due vene che partendo dalla pallina che si è formata, si estendono per due centimetri verso la base del pene, quasi parallele per poi scomparire.
La situazione è ulteriormente peggiorata e fastidiosa esteticamente (ma non dolorosa) da quando sono stato sottoposto ad una scleroembolizzazione per un varicocele di terzo grado al testicolo sinistro a metà novembre di quest'anno (posso mandare una foto se puo esservi utile).
Inoltre ho notato una riduzione dello sperma e la formazione di strani grumi nello sperma, nonostante la frequente attività sessuale.
In attesa di un gentile consulto vi ringrazio e vi auguro buone feste.
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Andrologo, Urologo, Chirurgo generale attivo dal 2016 al 2018
Andrologo, Urologo, Chirurgo generale
La corretta valutazione in relazione alla pallina descritta la potrà fare solo l'andrologo a cui è bene si rivolga, perché è impossibile in questa sede (peraltro non si possono mandare foto) senza la visione diretta. Probabilmente è una piccola ciste da reazione locale infiammatoria, quindi nulla di preoccupante. L'intervento per il varicocele è molto fresco ed è possibile che lo sperma che osserva sia frutto della reazione testicolare e prostatica all'intervento stesso, ma anche in questo caso deve essere l'andrologo che deve controllare lo stato della circolazione testicolare a destra e a sinistra e lo stato testicolare, meglio anche dell'area pelvico-prostatica, con le specifiche ecografie. Mi auguro che sia stato eseguito uno spermiogramma prima dell'intervento per avere a disposizione i parametri di confronto quando eseguirà quello di controllo tra non meno di 6 mesi.
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Grazie mille dottore, la ringrazio per la celere risposta. Si lo spermiogramma è stato fatto prima dell'intervento. Il mio dottore oggi mi ha dato una ricetta con scritto visita urologica, va bene lo stesso oppure sulla ricetta deve essere specificato visita andrologica?
Se fosse una piccola ciste come pensa, basterebbe una cura o andrebbe rimossa?
Ed ultima domanda, i controlli che mi ha consigliato, se l'andrologo/urologo non me li proponesse posso chiedergli io di farmeli fare?
Grazie ancora e mi scuso per le molte domande.
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Andrologo, Urologo, Chirurgo generale attivo dal 2016 al 2018
Andrologo, Urologo, Chirurgo generale
Per la "pallina" è lo stesso. Per il resto è meglio l'andrologo o un urologo che abbia buone competenze andrologiche, così da vedere la necessità di quei controlli. Può provare a sollecitarli, ma con lui ne deve discutere.
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La ringrazio molto
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Ex utente
Buongiorno dottore, ho notato che in questi giorni la quantità di sperma è diminuita notevolmente e l'eiaculato è davvero molto denso, tanto che quando fuoriesce rimane ancorato al glande e non cola affatto. Inizio ad essere un po preoccupato e mi chiedo se questo sia dovuto all'intervento per il varicocele o sia invece altro. Visto che la visita me l'hanno prenotata ad aprile vorrei, se vi è possibile, essere rassicurato o consigliato per la risoluzione del problema. Grazie mille.
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Andrologo, Urologo, Chirurgo generale attivo dal 2016 al 2018
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Con una prenotazione ad aprile non se la cava più. Il suo quadro spermatico, lo stato pelvico-prostatico, l'efficacia dell'intervento di sclero-emobolizzazione sono tutti fattori da verificare con tempi che devono essere decisamente più rapidi, soprattutto perché a parte lo spermiogramma (che va verificato dopo 6-8 mesi dall'intervento) non mi pare siano state svolte altre valutazioni. L'aspetto che riferisce del suo sperma è connesso ad una condizione congestizio-infiammatoria pelvico-prostatica certamente pre-esistente alla sclero-embolizzazione e che continua a dare problemi. Una terapia nel merito avrebbe già dovuto essere impostata, ma senza valutazioni ciò diventa impossibile.
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dopo
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Ex utente
Purtroppo ho più volte segnalato al mio medico questa situazione ma non ci ha mai dato peso.
Quindi come mi consiglia di muovermi?
È una cosa risolvibile con una terapia orale? Mi scusi per l'insistenza ma sono preoccupato
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Andrologo, Urologo, Chirurgo generale attivo dal 2016 al 2018
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Ripeto e risottolineo... qui il problema non è fare una terapia, ma fare una diagnosi completa del quadro che genera il problema nel più breve tempo possibile. Se poi non ottiene le utili risposte dal SSN non le resta che gestirle in sede privata.
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Ex utente
Buongiorno dottore volevo aggiornarla sulla situazione. Oggi ho fatto la visita, grazie al mio medico che mi ha messo la priorità, anche se non ho potuto decidere in quale presidio essere visitato.
Il dottore di oggi, dopo avergli spiegato i miei sintomi mentre lui si prendeva un caffè, ha iniziato a stamparmi ricette senza neanche spiegarmi a cosa servissero e senza avermi visitato (neppure per valutare al tatto la prostata)
Mi ha prescritto una uroflussometria, un ecografia transrettale,addome inferiore e testicoli ed uno spermiogramma da fare ad aprile.
Riguardo alla pallina ho dovuto insistere per fargliela vedere; senza neppure alzarsi dalla sua sedia mi ha fatto avvicinare e gli ho mostrato il sintomo in questione, la sua risposta è stata che era è una vena, e dopo avergli detto che non l'avevo mai avuto e mi era comparsa da qualche mese mi ha risposto che era come una vena varicosa e che va chiuso con un punto. Ma è davvero così? Non ci sono pomate da applicare?
Riguardo alle analisi prescritte lei cosa mi consiglia di fare? Ovviamente non mi ha dato alcuna priorità e me le daranno fra 3 mesi minimo. Urge arrivare ad una soluzione il prima possobile per evitare danni? C'è qualche farmaco che potrei prendere in via preventiva?
Dimenticavo, mi ha prescritto il permixon e il keraflox da assumere giornalmente per 4 mesi, mi ha detto che disinfettano le urine ma a cosa servono?? Non ho alcuna infezione alle vie urinarie!
In attesa di un suo/vostro gentile e importante parere, porgo i miei saluti
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Andrologo, Urologo, Chirurgo generale attivo dal 2016 al 2018
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C'è solo da rimanere stupefatti... almeno delle spiegazioni poteva dargliele. Gli esami prescritti in parte possono anche andare bene come valutazione complessiva del quadro ed è meglio che vengano eseguiti in tempi brevi... spero che il suo medico di base sia così sensibile da metterla in condizione di farli in tempi brevi. Sulla valutazione della pallina può essere vero che sia una piccola vena occlusa, ma allora potrebbe riassorbirsi da sola... bisogna dare tempo e può essere utile del gel di aloe vera. Per lo spermiogramma, come detto, è bene che passino almeno sei mesi dall'intervento. Non è possibile valutare il razionale della terapia con l'anti-androgeno (permixon) e con l'antibiotico (keraflox), in carenza di una diagnosi sulle ragioni dei suoi problemi... ne parli per bene con il suo medico di base e spero che possa guidarla al meglio.
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Quindi lei mi consiglia di non assumere il permixon ed il keraflox ho capito bene? Anche perché può un antibiotico essere assunto per 4 mesi??
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Andrologo, Urologo, Chirurgo generale attivo dal 2016 al 2018
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Non ha senso l'assunzione di un antibiotico per 4 mesi senza riscontro e controllo della presenza batterica e non vedo, in assenza di una diagnosi di causa dei problemi, il senso dell'anti-androgeno alla sua età. Di più in questa sede non è possibile dirle e, ripeto, è bene che lei ne parli a fondo con il suo medico di base e poi prenda le sue decisioni nel merito.
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La ringrazio molto, La terrò aggiornata.
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Buongiorno dottore, le ecografie e l'uroflussometria devo ancora farle, sono prenotate tra 10 gg circa, intanto ho ritirato le analisi richieste dall'endocrinologo effettuate il 17 gennaio per un'iperprolattinemia in attesa di diagnosi da un anno. In quest'anno il valore della prolattina si è sempre attestato su 60 ng/ml, ho fatto due risonanze con e senza metodo di contrasto a distanza di cinque mesi (lultima a dicembre) ma nessuna ha evidenziato un prolattinoma. Ho assunto per un mese il dostinex, prescritto dall'endocrinologo a ottobre e interrotto prima di fare la seconda risonanza.
Oggi ho ritirato le analisi, l'endocrinologo (che non è lo stesso della scorsa volta) mi ha prescritto per la prima volta la curva della prolattina.
I risultati sono:
S-LH 3,43 mUI/ml
S-FSH 3,15
Entrambi rientrano nei valori di riferimento

PROLATTINA BASALE, DOPO 20' e DOPO 40' rispettivamente a 69,2-59,2-61,2 mentre il valore massimo di riferimento è 17

TESTOSTERONE 2,02 ng/ml mentre io minimo dobrebbe essere 2,6

Infine il PSA (richiesto per l'ecografia transrettale) con un risultato di 0,163

Inizio ad essere preoccupato per la mia salute psicofisica/sessuale in quanto a distanza di un anno i valori della prolattina sono elevati e non si riesce a trovare la causa, inoltre a rispetto dell'esame fatto un anno fa, anche il testosterone risulta sballato, troppo basso. La quantità dell'eiaculato continua a essere poca e le erezioni mattutine sono azzerate.
Ora le chiedo, dato che il valore PSA risulta nella norma il dubbio della prostatite può essere scartato? La prolattina alta a cosa può essere dovuta? E soprattutto, insieme al testosterone basso può compromettere la mia salute sessuale in modo definitivo?
Mi scuso per essermi dilungato

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Andrologo, Urologo, Chirurgo generale attivo dal 2016 al 2018
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Come mai della prolattina non ne ha mai fatto cenno prima? Il profilo ormonale è incompleto e alla luce del dato prolattinico va rifatto con tutti i parametri in gioco (FSH, LH, Estradiolo, Testosterone, Inibina B, AMH, TSH, T3 e T4, DHT, Cortisolo, DHEA e DHEA-S). Non riporta e forse non ha controllato, la prolattina in corso di terapia con il dostinex e comunque ove non si sia mai ridotta, è possibile che la questione derivi da un ipertono della serotonina (assume o ha assunto farmaci ad azione serotoninergica?) o da un ipotono della dopamina, in quanto non ha livelli da tumore ipofisario. Certamente è in gioco una disfunzione endocrina testicolare (bassa risposta della produzione del testosterone con buono stimolo di LH: il rapporto è 2 e dovrebbe essere maggiore di 5) che potrebbe dipendere dall'ipertono prolattinico che non sembra essere da stress visti i tre dati riportati (mi auguro in assoluto rilassamento) ... ma è tutto da verificare. Il valore di PSA non esclude uno stat congestizio-infiammatorio pelvico-prostatico. La situazione diventa ancora più articolata e richiede un andrologo che la sappia gestire adeguatamente, altrimenti non risolve nulla, soprattutto saltando da uno specialista all'altro senza nessun coordinamento.
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Attivo dal 2016 al 2018
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Non le ho scritto nulla perché dopo aver fatto la risonanza e dopo la cura col dostonex pensavo/speravo che il valore fosse tornato nella norma.
Durante la cura non mi è stato detto di fare nessuna analisi, le ho solo ripetute a metà gennaio, sotto indicazione del secondo endocrinologo.
In seguito alla perdita del lavoro da aprile dello scorso anno ho assunto a intervalli di tempo la griffonia, che è un seratoninico naturale, che go comunque sempre sospeso una settimana prima di fare le analisi.
La curva della prolattina mi è stata fatta facendomi stare sdraiato e rilassato.
Mi scusi per l'ignoranza ma la possibile disfunzione endocrina testicolare in cosa consiste praticamente e come potrebbe essere curata?
Il 24 gennaio andrò a fare la visita di controllo dall'endocrinologo ma a questo punto non capisco più in che direzione devo andare con gli accertamenti. Ho prenotato una visita andrologica all'ospedale di Peschiera del Garda in quanto il mio medico di base mi ha detto che sono bravi, me l'anno prenotata per il 27 febbraio. È stato un anno difficile e ad oggi non si è ancora capito a cosa sia dovuto tutto questo. Può centrare la tiroide? (Gli esami fatti, a maggio dello scorso anno andavano bene)
Ora, escluso che l'innalzamento della prolattina sia dovuto ad un prolattinoma e che la riduzione dello sperma possa comunque essere dovuto ad una prostatite nonostante i risultati del PSA normali, come mi consiglia di muovermi per arrivate ad una diagnosi completa e definitiva?
La ringrazio ancora per il grande aiuto che mi sta dando.
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Andrologo, Urologo, Chirurgo generale attivo dal 2016 al 2018
Andrologo, Urologo, Chirurgo generale
Come al solito.... ritenete che gli estratti vegetali siano innocui. Il carico di serotoninergico contenuto nella griffonia può essere responsabile dell'ipertono serotoninergico e del costante moderato alto livello della sua prolattina e degli squilibri che ne conseguono sul fronte genitale. Lo stress da lavoro e da tensione emozionale poi fa il resto. L'endocrinologo non avrebbe dovuto darle il dostinex in assenza di una corretta ed adeguata valutazione dei suoi livelli di squilibrio e delle ragioni di esso. Fare il test di rilassamento per la prolattina nelle sua condizione complessiva da soli serve a poco e infatti non ha dato esiti utili. Torno a ripeterle che nel suo quadro complessivo prima di parlare di terapia è necessario definire accuratamente la situazione nei diversi aspetti, altrimenti farà solo pasticci e non risolverà nulla... anzi rischia di ottenere risultati negativi. Ovviamente vanno stretti decisamente i tempi gestionali, altrimenti lo stress non l'aiuterà. Nel frattempo trovi il modo di svolgere un'ora di yoga almeno 3 volte a settimana sotto la guida di un esperto operatore e non assuma alcun farmaco.
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Attivo dal 2016 al 2018
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Buongiorno dottore, qualche giorno fa ho effettuato la visita di controllo dall'endocrinologo il quale visti gli esiti volevo prescrivermi il doatinex, dicendomi che a parer suo la prolattina alta e' dovuta ad un microadenoma che non riesce ad essere rilevato dalla risonanza. Ho spiegato che consulti esterni mi hanno consigliato di rifare il test dopo aver sospeso la griffonia, che il medico non sapeva cosa fosse, e dopo un po di titubanza l'endocrinologo ha acconsentito e mi ha fatto la ricetta per rifare le analisi di prolattina testosterone e cortisolo a distanza di un mese dalla sospensione della griffonia, che quindi faro' la prossima settimana.
Oggi ho fatto le ecografie prescritte dall'androgo a suo tempo: apparato urinario, reni e testicoli tutto ok; mi e' stata diagnosticata una dilatazione del plesso periprostatico.
Chiedendo spiegazioni il dottore si e' rifiutato di darmele, dicendo che lui non poteva dire nulla e che avrei dovuto far vedere il risultato a chi mi sta seguendo. Spiegandogli un po la situazione, cioe' che sto saltando da un medico all'altro, mi ha risposto che lui riceve in un ospedale e che se voglio posso prendere appuntamento da lui, il quale mi avrebbe dato tutte le spiegazioni che volevo. Inoltre mi ha detto di non fare l'uroflussometria e che avrei si bisogno di un antibiotico ma che non e' quella la vera cura per risolvere il problema; servono piccoli accorgimenti che pero' non ha potuto "rivelarmi" al momento e mi ha consigliato di buttare tutti gli esami fatti e di non farne piu' perche' a parer suo i medici facendomi fare tutte queste analisi mi stanno danneggiando psicologicamente.
Ora chiedo a lei, che tra tutti i medici con cui ho parlato e' stato l'unico che e' riuscito ad instradarmi nella giusta direzione con risposte chiare e concise, come devo comportarmi.
Grazie
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Andrologo, Urologo, Chirurgo generale attivo dal 2016 al 2018
Andrologo, Urologo, Chirurgo generale
Non posso sapere cosa le rivelerà il medico in questione, ma dubito che possa fare una diagnosi di causa senza le necessarie valutazioni. La dilatazione del plesso periprostatico (magari andava fatta una valutazione doppler) indica uno stato di congestione pelvico-prostatica che poi va inquadrato come le sto dicendo continuamente... quindi sul tutto ok del suo esame ecografico mi permetta qualche dubbio. Meno male che l'endocrinologo ha acconsentito a farle rifare gli esami ormonali (peraltro non bastano quelli come già detto per dare le corrette valutazioni) dopo la sospensione della griffonia... ma io aspetterei un paio di mesi dalla sospensione. L'antibiotico si prescrive solo sulla base di un esame colturale positivo con relativo antibiogramma e a volte neanche in tal occasione se le ragioni della presenza batterica e la carica batterica non sono adeguate: i batteri proliferano dove trovano strutture deboli e se non si sistema queste l'antibiotico non serve (salvo condizioni acute febbrili). Per il resto torna a sottolinearle quanto le ho detto e ripetuto... poi faccia le sue scelte. Io più di quanto detto non posso fare altro.
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dopo
Attivo dal 2016 al 2018
Ex utente
Non sono un dottore, di conseguenza non so che esami devo fare e non posso farmi le ricette. Sono disoccupato ed una visita a pagamento non posso permettermela. Sono demoralizzato perché a distanza di mesi sono ancora in balia di esami e diagnosi a metà. Il sistema sanitario dovrebbe offrire un sistema completo, che dia risposte chiare e che permetta in una visita o al massimo due, dopo aver fatto le analisi, di risolvere la cosa, soprattutto quando si spera non siano problemi gravi. Per quella che è stata la mia esperienza posso confernarmare che è esattamente il contrario, tutte le visite sono a step, prima si valuta una cosa poi se ne valuta un'altra, poi si incappa nel medico poco competente, poi in quello che non prescrive gli esami che andrebbero fatti e intanto i mesi passano e si spendono centinaia di euro in ticket. Mi scusi per lo sfogo, lei ovviamente non c'entra.
Arrivato a questo punto non so più come affrontare il problema. Gli esami per avere il quadro ormonale completo che lei mi ha consigliato ho provato a farmeli prescrivere dall'endocrinologo ma non ne ha voluto sapere, dicendomi che non servivano a nulla.
Per le ecografie di ieri l'esame del PSA che mi era stato richiesto non l'hanno neanche visto. Gli accertamenti che dovrei fare per sapere a cosa è dovuta questa congestione prostatica non saprei da chi farmeli prescrivere. Se lei può elencarmi tutti gli esami che riterrebbe opportuno fare (sia per la prolattina che per il plesso prostatico dilatato) a questo punto proverei a farmeli prescrivere dal mio medico di base.
Grazie.
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Andrologo, Urologo, Chirurgo generale attivo dal 2016 al 2018
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Mi spiace per i suoi problemi, ma non può funzionare così. Il suo diritto ad avere una diagnosi corretta di causa e un adeguato percorso terapeutico è fuori discussione, ma come possa esigerlo è un'altra questione. Purtroppo non è possibile e non avrebbe senso darle un elenco di valutazioni in questa sede. Provi a discuterne con il suo medico di base e veda fin dove può aiutarla ad interagire con un centro ospedaliero.