Cardiopatia e intervento di turp
Buongiorno Egregi Dottori.
Mio padre deve subire un intervento di TURP a breve.
E' rischioso dal punto di vista anestesiologico considerando che ha 78 anni, è iperteso controllato, assume amiodarone per pregessi episodi di fibrillazione risolti farmacologicamente e ha una stenosi della valvola aortica di grado moderato/severo?
Grazie.
Mio padre deve subire un intervento di TURP a breve.
E' rischioso dal punto di vista anestesiologico considerando che ha 78 anni, è iperteso controllato, assume amiodarone per pregessi episodi di fibrillazione risolti farmacologicamente e ha una stenosi della valvola aortica di grado moderato/severo?
Grazie.
[#1]
Buongiorno, una parte importante della valutazione del paziente nel preoperatorio è proprio quella anestesiologica. Essa avviene attraverso una visita in cui l'anestesista fa il punto della situazione clinica generale del paziente che dovrà "addormentare" (e non indico con questo termine solo il fatto di effettuare una anestesia generale), valuta i rischi connessi con il tipo di anestesia scelta e il tipo di intervento da effettuare. E sarà così anche con suo padre.
In medicina il rischio "ZERO" non esiste, come più volte indicato dal sottoscritto e dalla Collega A.M. Martin su queste pagine. Tanto che nella firma del consenso informato si inquadra la categoria di rischio anestesiologico ( ma leggi anche perioperatorio) con valori che vanno da "1" a "4", indicando con "1" comunque un rischio (basso) legato nella migliore delle ipotesi al fatto stesso di essere operati partendo da ottime condizioni di salute.
Tale valutazione complessiva comprende la visita medica, la valutazione di esami di laboratorio e strumentali di routine e altri eventualmente richiesti per approfondimenti.
Nello specifico credo si possa pensare ad effettuare sia una AG sia una anestesia loco -regionale (quindi a paziente sveglio). Ma la scelta spetta solo al professionista che lo visiterà e che concorderà col paziente la situazione a lui più congeniale in base al rischio/beneficio.
Personalmente concordo sul rischio (medio-alto) ASA 3 che le è stato già assegnato in visita e che leggo solo ora nel precedente consulto.
Cordiali saluti
In medicina il rischio "ZERO" non esiste, come più volte indicato dal sottoscritto e dalla Collega A.M. Martin su queste pagine. Tanto che nella firma del consenso informato si inquadra la categoria di rischio anestesiologico ( ma leggi anche perioperatorio) con valori che vanno da "1" a "4", indicando con "1" comunque un rischio (basso) legato nella migliore delle ipotesi al fatto stesso di essere operati partendo da ottime condizioni di salute.
Tale valutazione complessiva comprende la visita medica, la valutazione di esami di laboratorio e strumentali di routine e altri eventualmente richiesti per approfondimenti.
Nello specifico credo si possa pensare ad effettuare sia una AG sia una anestesia loco -regionale (quindi a paziente sveglio). Ma la scelta spetta solo al professionista che lo visiterà e che concorderà col paziente la situazione a lui più congeniale in base al rischio/beneficio.
Personalmente concordo sul rischio (medio-alto) ASA 3 che le è stato già assegnato in visita e che leggo solo ora nel precedente consulto.
Cordiali saluti
La consulenza è prestata a titolo puramente
gratuito secondo lo stile Medicitalia.it
Dott. Stelio ALVINO
[#2]
Utente
Grazie dottore per la risposta.
Sì in effetti a mio padre hanno assegnato un rischio 3.
Avendo tra l'altro già effettuato il pre ricovero e quindi il colloquio con l'anestesista in vista di una prostatectomia radicale, ma avendo successivamente optato il chirurgo per la meno invasiva TURP ci hanno detto che saremo chiamati direttamente per il ricovero e quindi mi chiedevo se avendo firmato al tempo il consenso per una anestesia generale ora invece sarà possibile che per questo tipo di intervento venga sottoposto ad un'altra senza che parli più con un anestesista.
Aggiungo una domanda, approfittando della Sua cortesia.
L'anestesia loco-regionale (non ci è ovviamente stata illustrata) consiste in una inieizione nella colonna vertebrale?
Ci potrebbero essere problemi legati al fatto che mio padre soffre di una quasi completa calcificazione delle vertebre in zona lombo-sacrale?
Con cordialità.
Sì in effetti a mio padre hanno assegnato un rischio 3.
Avendo tra l'altro già effettuato il pre ricovero e quindi il colloquio con l'anestesista in vista di una prostatectomia radicale, ma avendo successivamente optato il chirurgo per la meno invasiva TURP ci hanno detto che saremo chiamati direttamente per il ricovero e quindi mi chiedevo se avendo firmato al tempo il consenso per una anestesia generale ora invece sarà possibile che per questo tipo di intervento venga sottoposto ad un'altra senza che parli più con un anestesista.
Aggiungo una domanda, approfittando della Sua cortesia.
L'anestesia loco-regionale (non ci è ovviamente stata illustrata) consiste in una inieizione nella colonna vertebrale?
Ci potrebbero essere problemi legati al fatto che mio padre soffre di una quasi completa calcificazione delle vertebre in zona lombo-sacrale?
Con cordialità.
[#3]
Si è possibile che la tecnica anestesiologica sia modificata sul momento se ritenuta più opportuna. In questo caso l'Anestesista potrebbe parlare già in sala operatoria col paziente direttamente. Dipende se comunque non vi siano controindicazioni specifiche per questa tecnica (problemi emo-coagulativi). L'alternativa è una anestesia spinale, come detto sopra e consiste nell'iniettare anestetico locale nello spazio subaracnoideo tra due vertebre lombari. Più che problemi in se l'eventuale calcificazione in questa sede può rendere difficile o impossibile passare con il sottile ago nello spazio intervertebrale, ma questo lo si vede solo al momento e dipende anche dalla "mano" dell' operatore.
Saluti
Saluti
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 4.1k visite dal 16/11/2011.
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