Risveglio dall anestesia
Buonasera, come precedentemente scritto nei miei consulti 12 giorni fa sono stata operata di colecisti in laparoscopia.. un'intervento abbastanza anomalo durato due ore o poco più per via dell'aderenza creatasi col fegato per le innumerevoli coliche avute... Posso dire di aver avuto un risveglio al quanto traumatico e mi spiego in poche parole ho aperto gli occhi prima di iniziare a respirare esperienza bruttissima momenti interminabili prima di iniziare a respirare il tutto finito ovviamente con un pianto interminabile... ora a dire la verità non so se dipeso da questo mi capita tutte le sere di nom riuscire ad addormentarmi fare incubi assurdi avere mal di testa... c'è chi dice dipenda ancora dall anestesia e volevo chiedere a voi esperti cosa potesse essere
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Gentile Utente buonasera. Dal racconto da lei fatto appare certamente un risveglio carico di ansia e paura come probabilmente tale è stato il suo stato d'animo nei momenti immediatamente precedenti la fase di induzione (addormentamento) anestesiologico. La sua brutta sensazione di non respirare solo come tale va interpretata in quanto la presenza dell'Anestesista anche durante questa fase del risveglio le ha assicurato nella realtà dei fatti una assistenza al suo respiro, come a tutte le funzioni vitali, favorendo anche manualmente una valida ossigenazione fino alla ripresa della completa autonomia respiratoria.
Cioè, lei ha percepito forse ancora la presenza di un tubo nella gola, fastidioso e in un certo qual modo responsabile di una sensazione di apparente difficoltà respiratoria ma assolutamente necessario a permetterle una corretta ventilazione durante l'intervento. Non tutti i pazienti vivono e descrivono la cosa allo stesso modo, spesso una certa influenza a descrivere con drammaticità l'evento è caratteristica più in persona con un certo (e giustificabile) stato d'ansia, altri invece neanche si accorgono della situazione. Non so se in quei momenti sia stata tranquillizzata in sala operatoria dal Collega che la stava svegliando. Una cosa però sottolineo: in nessun modo, per nessun motivo e neanche un istante lei è stata lasciata sola nella fase del risveglio e lo stretto monitoraggio delle sue funzioni vitali (ECG con frequenza cardiaca, saturazione, pressione arteriosa e altri ancora) hanno permesso al Medico di tenere tutto sotto controllo. Infatti appena lei ha riacquisito una sua autonomia respiratoria il tubo le è stato tolto. E tutto è andato per il meglio.
Detto ciò: personalmente non ritengo che la cefalea da lei lamentata possa essere imputabile ancora a così tanta distanza di tempo all'anestesia, per cui persistendo necessiterà di una valutazione medica.
Il ricordo di questa esperienza poco piacevole può essere invece, anche inconsciamente, responsabile della difficoltà ad addormentarsi la notte o degli incubi da lei riferiti. Cerchi di convincersi che presto tale condizione passerà spontaneamente e nel caso può rivolgersi al suo Medico curante che valuterà l'eventualità di aiutarla farmacologicamente con qualcosa che possa favorire il sonno e il rilassamento. Un ultimo consiglio invece è che nella malaugurata ipotesi che debba sottoporsi in futuro ad altra anestesia generale riferisca al Collega che la visiterà o l'addormenterà questa spiacevole esperienza perché ne tenga conto al risveglio.
Spero di esserle stato d'aiuto.
Cordialmente
Cioè, lei ha percepito forse ancora la presenza di un tubo nella gola, fastidioso e in un certo qual modo responsabile di una sensazione di apparente difficoltà respiratoria ma assolutamente necessario a permetterle una corretta ventilazione durante l'intervento. Non tutti i pazienti vivono e descrivono la cosa allo stesso modo, spesso una certa influenza a descrivere con drammaticità l'evento è caratteristica più in persona con un certo (e giustificabile) stato d'ansia, altri invece neanche si accorgono della situazione. Non so se in quei momenti sia stata tranquillizzata in sala operatoria dal Collega che la stava svegliando. Una cosa però sottolineo: in nessun modo, per nessun motivo e neanche un istante lei è stata lasciata sola nella fase del risveglio e lo stretto monitoraggio delle sue funzioni vitali (ECG con frequenza cardiaca, saturazione, pressione arteriosa e altri ancora) hanno permesso al Medico di tenere tutto sotto controllo. Infatti appena lei ha riacquisito una sua autonomia respiratoria il tubo le è stato tolto. E tutto è andato per il meglio.
Detto ciò: personalmente non ritengo che la cefalea da lei lamentata possa essere imputabile ancora a così tanta distanza di tempo all'anestesia, per cui persistendo necessiterà di una valutazione medica.
Il ricordo di questa esperienza poco piacevole può essere invece, anche inconsciamente, responsabile della difficoltà ad addormentarsi la notte o degli incubi da lei riferiti. Cerchi di convincersi che presto tale condizione passerà spontaneamente e nel caso può rivolgersi al suo Medico curante che valuterà l'eventualità di aiutarla farmacologicamente con qualcosa che possa favorire il sonno e il rilassamento. Un ultimo consiglio invece è che nella malaugurata ipotesi che debba sottoporsi in futuro ad altra anestesia generale riferisca al Collega che la visiterà o l'addormenterà questa spiacevole esperienza perché ne tenga conto al risveglio.
Spero di esserle stato d'aiuto.
Cordialmente
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Dott. Stelio ALVINO
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 8.7k visite dal 22/02/2014.
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