Tachicardie parossistiche

Salve,
sono una ragazza di 24 anni portatrice di lieve arching mitralico con piccolo rigurgito. Ho praticato per molti anni sport a livello agonistico sottoponendomi anche ad allenamenti pesanti senza mai avvertire alcun problema.
Dall'estate 2013 soffro, però, di tachicardie parossistiche. Ho notato che gli episodi si intensificano nei periodi molto caldi, quindi durante l'estate, o in ambienti particolarmente umidi. Ho effettuato un holter 24h, elettro ed eco cardiogramma risultati negativi. Lo specialista mi ha consigliato di lasciar perdere l'idea dell'ablazione data la giovane età e la scarsa frequenza degli episodi (in media un paio al mese) e di assumere al massimo dei blandi betabloccanti, che io però vorrei evitare.
Aggiungo che sono in analisi presso uno psicoterapeuta per la cura degli attacchi di panico, di cui soffro da circa dieci anni. Soffro inoltre di reflusso gastroesofageo certificato da gastroscopia nel 2013, che tengo sotto controllo con assunzione giornaliera di pantoprazolo, e di sindrome dell'ovaio policistico (non prendo anticoncezionale).
Mi è sembrato di notare che gli episodi di tpsv si intensifichino nel periodo mestruale e dopo pasti particolarmente abbondanti o pesanti. Volevo chiedervi se esistano effettivamente delle correlazioni tra queste patologie e come si possa ovviare al problema (in particolare vorrei sapere se sarebbe indicata l'assunzione di un blando ansiolitico, che mi aiuterebbe anche per gli attacchi di panico).
Sono fumatrice (circa 10 sigarette al giorno), non assumo altri tipi di eccitanti (tè, caffè, bibite gasate o alcolici).
Nell'attesa di una risposta vi saluto.
[#1]
Dr. Mariano Rillo Cardiologo, Cardiologo interventista 10.1k 278 16
Non è chiaro se lei soffra realmente di TPSV e non di accelerazioni fisiologiche del battito cardiaco (come spesso accade durante gli attacchi di panico o comunque nelle persone ansiose come lei). Se di reali TPSV si tratta l'ablazione è indicatissima (non è affatto vero che per la giovane età è meglio evitarla).
Cordialmente

Dr. Mariano Rillo
Specialista in Cardiologia con Perf. in Aritmologia
Clinica e Elettrofisiologia Interventistica

[#2]
dopo
Attivo dal 2012 al 2017
Ex utente
Non sono mai riuscita a registrare gli episodi, quindi no, in teoria non ne ho la certezza; è stata un'ipotesi dei medici che mi hanno visitata. Non penso si tratti di accelerazioni fisiologiche del battito, poiché l'insorgenza è sempre molto brusca e improvvisa, parte da un'extrasistole (ho come la sensazione che venga su dallo stomaco) e regredisce altrettanto bruscamente. Questi attacchi oltretutto non si sono mai presentati durante un attacco di panico, ma sempre in situazioni particolari (sotto il sole, in ambienti molto umidi o dopo sforzi fisici).
[#3]
Dr. Mariano Rillo Cardiologo, Cardiologo interventista 10.1k 278 16
Guardi, l'esame principe in grado di permettere la diagnosi (e tralaltro è preliminare a una eventuale procedura curativa che viene effettuata contestualmente con l'ablazione) è lo studio elettrofisiologico intracavitario. E' anacronistico procedere diversamente nel 2015. In Puglia lei ha solo l'imbarazzo della scelta su quale centro affidarsi...
saluti
[#4]
dopo
Attivo dal 2012 al 2017
Ex utente
Sapevo di questo esame ma sia il mio medico curante che lo specialista me lo hanno sconsigliato in quanto assai "fastidioso".
Vedrò di farlo comunque.
Grazie mille e buona giornata!
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