Il tempo stà perdendo la sua efficacia
salve,sono una ragazza di 27 anni ,soffro di problemi di digestione allo stomaco sin da quando ero piccola,ho effettuato una gastroscopia 4 anni fà dove mi è risultato un problema di reflusso gastro esofageo ,ma da un anno la situazione è peggiorata ulteriormente ,con bruciore allo stomaco sempre piu frequenti ,senzo di pienezza a digiuno ,sono dimagrita 4 kg in 3 mesi perchè riesco ad alimentarmi la metà di quello che mangiavo prima e anche la terapia con il tempo stà perdendo la sua efficacia .ho ripetuto la gastroscopia 4 mesi fà dove mi è risultato oltre al reflusso gastro esofageo anche un reflusso biliare duodeno gastrico .assumo farmaci per lo stomaco sin da quando ero piccola come ho già detto prima tra cui antiacidi ,inibitori della pompa protonica ,procinetici .questi farmaci mi davano e mi danno tutt'ora come effetto collaterale stitichezza con formazione di feci dure ,il continuo sforzarmi per andare in bagno mi ha procurato con il tempo un prolasso non solo del retto ma di tutti gli organi pelvici diagnosticato con una cinedefecografia ,come infatti dovrò sottopormi all'intervento ideato dal prof longo (pops).la terapia che attualmente stò seguendo è la seguente:pariet 20 mg al mattino ,motilium 20 minuti prima dei pasti principali e gaviscon bustine dopo i pasti principali .la mia domanda è dovrò assumere farmaci per tutta la vita ?sono giovane e come ho spiegato questi farmaci mi hanno procurato non pochi danni e se provo a interrompere la terapia stò malissimo.il mio medico di base mi ha spiegato che l'unico modo per risolvere il problema definitivamente è l'intervento chirurgico per il reflusso gastro esofageo ,volevo chiedere a voi esperti un parere sull 'intervento chirurgico se nel mio caso sia opportuno farlo e se potreste indirizzarmi dove rivolgermi.grazie
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L'intervento chirurgico deve essere riservato ai casi in cui è presente una voluminosa ernia esofageo o a particolari casi in cui non vi è risposta alla terapia conservativa( farmacologica). Il consiglio èbpertanto di rivolgersi ad un centro ospedaliero di gastroenterologia per eseguire tutti gli accertamenti diagnostici. Solo in seguito potrà pensare all'intervento chirurgico. Per quanto inerente invece il problema dell'abbassamento del pavimento pelvico dovra parimenti rivolgersi ad un centro proctologica per valutare la possibilità di un trattamento riabilitativo.
Dr. Roberto Rossi
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Gentile utente,premesso che condivido l'indicazione chirurgica descritta dal Collega Rossi,sempre con il parere del curante potrebbe provare a sospendere l'inibitore di pompa.Mi spiego:la presenza di un reflusso biliare potrebbe giovarsi dell'assunzione di acidi biliari , protettori di parete e procinetici .Gli acidi biliari renderebbero la bile meno "ustionante" per l'esofago.Un esame particolarmente utile per valutare se questo orientamento è valido è la phimpedenziometria.L'indagine consente di stabilire la qualità del reflusso se molto o poco acido o addirittura alcalino.In quest'ultimo caso la sospensioe dell'inibitore di pompa sarebbe giustificata.
Saluti
Saluti
Dr. Lucio Pennetti
Specialista chirurgia generale
Specialista chirurgia vascolare
Chirurgia videolaparoscopica
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.7k visite dal 13/09/2012.
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