Nuovo accesso per peg

Gentili dottori,
ho subito 5 anni fa un intervento di faringectomia subtotale con ricostruzione.Il tipo di resezione eseguita,sommata a varie complicanze ha causato nel tempo, la stenosi completa dello iato esofageo a livello dello sfintere e, anche se ho recuperato con grande fatica la funzione della deglutizione di fatto non ingoio niente.Mi è stata posizionata nel 2004 come soluzione transitoria(!!!)la peg che mi ha dato ricorrentemente dei fastidi.Ora sono, sembra, all'ultimo atto:la peg non è più perfettamente continente con quel che segue. Mi è stato detto che non è possibile creare un altro ingresso e che si dovrà ricorrere alla digiunostomia.Malgrado tutto sono ancora un uomo attivo e giovanile e ho sempre affrontato con grinta la malasorte, ma ora io dico: è mai possibile che in un'epoca in cui la chirurgia realizza cose straordinarie,non si possa fare un buco nello stomaco per infilarci un tubo? Sono veramente disperato :aiutatemi!
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Dr.ssa Maria Morena Morelli Chirurgo generale 719 12
Gentile Signore,
comprendo pienamente la sua preoccupazione, ma proprio in considerazione della complessità del Suo caso non è possibile darle risposte diverse da quelle già date dal Dott.Favara (consulti di maggio). L'equipe che la stà curando ha, rispetto a noi chirurghi consultati per via telematica, la possibilità di una valutazione dello stato locale (stomaco, sede attuale PEG, stenosi esogafo....)e generale. Nel frattempo(dal 31 maggio con successivi giorni festivi !) ritengo non abbia avuto modo di contattare l'endoscopista e di chiedergli se esistono gli estremi per ritentare la dilatazione (?).
(".....intendo provare confidando nella professionalità e nel buon senso dell' endoscopista...").
Ci tenga informati

Dott.ssa M.M.Morelli

[#2]
dopo
Utente
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Gentilissima dottoressa Morelli,
è vero :il dottor Favara con estrema disponibilità mi aveva già risposto ma, credo sia comprensibile,ho voluto provare interpellando la "sezione chirurghi". Capisco di essere insistente e me ne scuso, ma ancora attendo che mi venga dato l'appuntamento per la visita dall'endoscopista.Sembrerà strano, ma nessuna equipe medica mi segue e, una volta posizionata la peg, ho dovuto sempre arrangiarmi a cercare chi mi aiutasse.L'ultimo parere l'ho avuto da gastroenterologi fuori regione e che, di me sanno molto poco, valutando solo la situazione attuale.Purtroppo qui accade che si venga un po' rifiutati quando si è stati operati altrove. Forse dovrei rivolgermi a un centro specialistico,ma dove? Può darmi qualche precisa indicazione? La ringrazio infinitamente: i vostri interventi mi aiutano a sentirmi meno solo.Grazie ancora
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Dr.ssa Maria Morena Morelli Chirurgo generale 719 12
Gentile Signore,
non ho ben capito se il gastroenterologo che al momento la segue è lo stesso che ha posizionato la PEG o meno – ritengo di no (?);
Comunque, per quanto riguarda la Sua anamnesi e le complicanza pregresse (2004: P.E.G -decubito ; P.E.G e infarto da melena…. 2006: due tentativi di dilatazione senza risultati apprezzabili e non ripetuti…) qualunque medico dovesse prenderla in cura ne verrà al corrente tramite Lei e/o tramite documentazione (cartelle cliniche).
Al momento, come da Lei peraltro rilevato è la 'valutazione della situazione attuale' quello che conta.
Purtroppo prima dell’endoscopia non sarà possibile trarre delle conclusioni…….ma, continui ad “affrontare con grinta la malasorte” !

Dott.ssa M.M.Morelli
[#4]
dopo
Utente
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Gentilissima Dottoressa Morelli,
problemi di connessione mi hanno impedito di rispondere subito.Grazie ancora per l'interessamento .Di endoscopia ancora non se ne parla,e comincio a disperare che se ne parli.Nulla di nuovo sotto (si fa per dire) il sole. Curo la mia peg come il più caro dei miei beni, perché so che quando mi abbandonerà per me sarà dura.Quel che mi crea ancor maggiore incertezza è il fatto che nessuno tra i Suoi colleghi sia intervenuto per dire:"ho avuto esperienza di un caso simile che si è risolto positivamente: altro buchetto e niente digiunostomia".Questo silenzio è abbastanza significativo e certamente poco incoraggiante per me. A Lei e al Dottor Favara, miei graditissimi interlocutori, i più vivi ringraziamenti ed auguri per la Loro attività professionale.
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