Dito a scatto non risolto post intervento chirurgico

Salve a tutti!
Sono un ragazzo sportivo di 26 anni alle prese da un anno e mezzo con il dito a scatto al IV dito della mano sinistra.

Dopo svariati tentativi (fisioterapia, farmaci, integratori ecc.
) decido di sottopormi all’intervento chirurgico in data 06/11/2023.

A 3 settimane dall’operazione non posso ritenermi soddisfatto: lo scatto è ancora presente negli ultimi gradi di flessione e il dito è ancora abbastanza gonfio e rigido.
Il mio chirurgo si è limitato a dirmi è strano, aspettiamo un po’ di tempo.

Nella mia ignoranza mi chiedo se sia normale che ci sia ancora lo scatto nonostante l’intervento, ma soprattutto mi chiedo come faccio a risolvere definitivamente il problema?
È troppo presto per trarre conclusioni sul risultato dell’intervento?

Vi ringrazio in anticipo per le risposte!
[#1]
Dr. Umberto Donati Ortopedico, Chirurgo della mano, Medico legale, Perfezionato in medicine non convenzionali 7.9k 278
Il fenomeno del dito a scatto è determinato da un ostacolo meccanico allo scorrimento dei flessore sotto alla puleggia A1. L'intervento consiste nella sezione della puleggia e la "guarigione" è immediata. Occorre indagare sulla causa del problema. La cosa più semplice è fare una ecografia muscolo-tendinea dinamica con sonda ad alta frequenza. La flesso-estensione del dito durante l'esame consente di valutare la causa dello scatto. In ogni caso, consulti prima un ortopedico esperto in chirurgia della mano.
Cordiali saluti.
Umberto Donati, MD

Umberto Donati, MD

www.ortopedicoabologna.it

[#2]
Utente
Utente
La ringrazio per la risposta Dottore!
Volevo inoltre chiederle se la situazione è risolvibile con un trattamento fisioterapico.
Mi auguro chiaramente di non dover ricorrere a un secondo intervento, dato che a detta del chirurgo l’intervento è andato bene dal punto di vista prettamente chirurgico.
Lei cosa ne pensa in merito? Quale potrebbe essere una strada risolutiva?
Grazie mille
[#3]
Dr. Umberto Donati Ortopedico, Chirurgo della mano, Medico legale, Perfezionato in medicine non convenzionali 7.9k 278
Se le suggerisco una visita del Chirurgo della Mano e un accertamento "per indagare la causa del problema" , davvero pensa che io abbia gli elementi per risponderle? Mi crederebbe senza porsi qualche dubbio? Segua il percorso che le ho indicato (Chirurgo della Mano, diverso da chi l'ha operata, ed ecografia dinamica) , poi farà tutte le domande che vorrà a chi l'ha visitata.
Cordiali saluti
Umberto Donati, MD

Umberto Donati, MD

www.ortopedicoabologna.it

[#4]
Utente
Utente
Gentile Dottore, comprendo benissimo che non ci sono elementi sufficienti per una valutazione corretta.
Tuttavia l’appuntamento con il chirurgo della mano è ancora lontano, per questo ho deciso di scrivere su questo forum.
Non le nego che sono un tantino preoccupato, ma seguirò le sue indicazioni, con l’augurio di risolvere definitivamente questo piccolo problema.
Cordiali saluti.
[#5]
Dr. Umberto Donati Ortopedico, Chirurgo della mano, Medico legale, Perfezionato in medicine non convenzionali 7.9k 278
Ci tenga aggiornati se lo desidera.
Cordiali saluti.
Umberto Donati, MD

Umberto Donati, MD

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[#6]
Utente
Utente
Gentile Dottore buonasera.
Sono andato da un chirurgo diverso da chi mi ha operato, il quale mi ha detto che si è formata una cicatrice ipertrofica, che potrebbe essere la causa del non corretto scorrimento del tendine e quindi dell’infiammazione e dello scatto.
Non aver ancor risolto è motivo di grande frustrazione per me, lei cosa ne pensa? La cicatrice potrebbe realmente causare la sintomatologia che ho riportato?
Grazie mille
[#7]
Dr. Umberto Donati Ortopedico, Chirurgo della mano, Medico legale, Perfezionato in medicine non convenzionali 7.9k 278
Se si sono formate aderenze cicatriziali è possibile che queste ostacolino lo scorrimento dei tendini. Immagino però che lo specialista non si sia limitato a questa ipotesi e le abbia detto anche altro (accertamenti, terapie fisiche, reintervento, ecc). Del resto, io che non l'ho visitata come posso giudicare le ipotesi di chi invece l'ha interrogata, ascoltata e visitata?
In mancanza di nuovi elementi non ho nulla da dire.
Cordiali saluti
Umberto Donati, MD

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[#8]
Utente
Utente
Gentile Dottore Donati buonasera.
Sono stato oggi pomeriggio a controllo dal chirurgo che mi ha operato, il quale (in maniera sgarbata e superficiale) ha ammesso in maniera velata l’insuccesso dell’intervento, e mi ha proposto un ulteriore intervento chirurgico con un taglio più ampio .
Francamente non ho alcuna intenzione di affidarmi nuovamente a lui, quindi mi affiderò ad un altro chirurgo.
Volevo soltanto chiederle se, secondo la sua esperienza, qualsiasi sia la strada da percorrere, riuscirò a riavere la piena funzionalità della mano?

Grazie ancora per la sua disponibilità!
[#9]
Dr. Umberto Donati Ortopedico, Chirurgo della mano, Medico legale, Perfezionato in medicine non convenzionali 7.9k 278
Se è possibile che l'intervento non sia stato completato, per cui sia rimasta parte della puleggia che andava invece sezionata completamente, un secondo intervento può essere indispensabile e forse risolutivo, ma di questo immagino che abbia già parlato con il Chirurgo della Mano che l'ha visitata recentemente. Lei continua a chiedere a me delle certezze: "come faccio a risolvere definitivamente il problema?", "la cosa è risolvibile con la fisioterapia?", "riavrò la piena funzionalità della mano ?", ecc. A queste domande le ho già spiegato che non ho elementi per risponderle: io so solo quello che ha descritto, non l'ho mai visitata, ho solo una vaga idea della sua situazione. Potrei apparire "sgarbato e superficiale" ma le devo dire che non ho la sfera di cristallo, non indovino il futuro, e che chiunque le desse delle risposte senza averla visitata sarebbe inaffidabile e poco serio. L'unico che può rispondere è chi l'abbia già visitata, abbia fatto la diagnosi e le abbia proposto una soluzione, ma anch'egli le risponderà in modo probabilistico, perché in Medicina non esiste la certezza, non esistono "interventi banali", se ne può prospettare il risultato su base statistica, ma, se da una parte il Chirurgo può e deve garantire il massimo impegno di mezzi non può (e non deve) garantire il risultato. Spero questa volta di essere riuscito a spiegarmi meglio.
Cordiali saluti
Umberto Donati, MD

Umberto Donati, MD

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