Mani ghiacciate
Caro dottore, sarà stanco di rispondere a questo tipo di domanda, ma non ho trovato ancora una soluzione o almeno una spiegazione al mio caso. Vi prego di pazientare: sono un uomo di 46 anni, sposato (fedele) alto 1.84 peso 75 kg. non bevo, non fumo ne uso stupefacenti. Dall'autunno alla primavera, dopo avermi fatto la doccia le mani diventano letteralmente ghiacciate, a tal punto che evito di dare la mano agli amici ecc.; questo effetto dura circa 2/3 ore, e poi avverto delle piccole vibrazioni alle mani dopodichè si riscaldano entro 30/60 secondi. A volte anche nei piedi avverto gli stessi sintomi, ma diciamo un 40/50% in meno. Gli esami ematici principali sono nella norma, l'eco-doppler alle mani, tutto normale, ma il problema sussiste. Il medico di famiglia ha ipotizzato un fattore emotivo, ma non sono d'accordo perchè solo dopo la doccia che succede il fatto. Se può informarmi diversamente gliene sono grato.
cordiali saluti 'un sofferente'
cordiali saluti 'un sofferente'
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Gentile Signora,
concordo con lei che non si tratta affatto di un problema legato all'emotività, ma a un problema oggettivo su base "funzionale" (tipo fenomeno di Reynaud), che però non è una patologia di pertinenza del chirurgo della mano.
Il "fenomeno" e la mallatia di Raynaud, o più generalmente le cosiddette "acrosindromi", sono affezioni per lo più di tipo funzionale, legate cioè ad una alterata risposta del sistema vascolare a stimoli di diversa natura, tra cui principalmente le variazioni termiche.
Solo in una percentuale modesta di casi esse rappresentano una manifestazione clinica di altre malattie, definite "autoimmuni" o "collagenopatie", come la Sindrome di Sjogroen, la Sclerodermia, l'Artrite Reumatoide ed il Lupus Eritematosus.
Il vero problema diagnostico consiste quindi essenzialmente nell'escludere questa possibilità, che richiederebbe trattamenti specifici, mediante l'esecuzione di test di laboratorio.
Per controllare i sintomi esistono rimedi terapeutici di tipo generale e locale, ma la prima importante raccomandazione è quella di difendere efficacemente dal freddo l'intera persona e non solo, come comunemente si fa, le estremità.
Le consiglio, pertanto, di rivolgersi ad un angiologo o a un internista.
Cordiali saluti.
concordo con lei che non si tratta affatto di un problema legato all'emotività, ma a un problema oggettivo su base "funzionale" (tipo fenomeno di Reynaud), che però non è una patologia di pertinenza del chirurgo della mano.
Il "fenomeno" e la mallatia di Raynaud, o più generalmente le cosiddette "acrosindromi", sono affezioni per lo più di tipo funzionale, legate cioè ad una alterata risposta del sistema vascolare a stimoli di diversa natura, tra cui principalmente le variazioni termiche.
Solo in una percentuale modesta di casi esse rappresentano una manifestazione clinica di altre malattie, definite "autoimmuni" o "collagenopatie", come la Sindrome di Sjogroen, la Sclerodermia, l'Artrite Reumatoide ed il Lupus Eritematosus.
Il vero problema diagnostico consiste quindi essenzialmente nell'escludere questa possibilità, che richiederebbe trattamenti specifici, mediante l'esecuzione di test di laboratorio.
Per controllare i sintomi esistono rimedi terapeutici di tipo generale e locale, ma la prima importante raccomandazione è quella di difendere efficacemente dal freddo l'intera persona e non solo, come comunemente si fa, le estremità.
Le consiglio, pertanto, di rivolgersi ad un angiologo o a un internista.
Cordiali saluti.
Dr. Giorgio LECCESE
NB: il consulto online non può nè deve sostituire la visita reale
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 3.1k visite dal 06/12/2010.
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