Frattura v metacarpo

salve avevo già scritto a seguito di un intervento chirurgico che è stato necessario a ridurre (con un filo di K.) una frattura scomposta del v metacarpo. Oggi dopo 45 giorni mi è stato velocemente sfilato e ora mi ritrovo con il mignolo l anulare paralizzati.Chiedo se devo fare qualcosa o si scioglieranno naturalmente.In attesa di una risposta saluto e ringrazio i dottori
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Dr. Giorgio Leccese Chirurgo generale, Chirurgo della mano 9.7k 317
Gentile Signore,

la rigidità del dito dopo una prolungata immobilizzazione e ancora di più dopo l'inseriento del filo di K sono una cosa normale.

Dovrebbero averle detto in Ospedale che tipo e intensità di movimenti può fare, a seconda del tipo di callo osseo formatosi.

In ogni caso, deve iniziare la kinesiterapia attiva e passiva.

Buon pomeriggio.

Dr. Giorgio LECCESE

NB: il consulto online non può nè deve sostituire la visita reale

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Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Salve,
grazie della risposta la disturbo ancora per dirle che in ospedale mi hanno sfilato il filo e detto che c'era un buon callo osseo. In effetti secondo me vista la gravità della frattura han fatto un buon lavoro perchè il metacarpo appariva dritto. L'unico probema rimane quest rigidità alle ultime due dita e al polso e un pò di gonfiore e dolore alla mano. In quanto a fisioterapia mi han detto poco e niente. Chiedo gentilmente un parere su questo tipo di allenamento se effettuarlo da solo e se basta la classica pallina da stringere. Tra 2 giorni ritirerò le ultime rdiografie che se non ha niente in contrario le invierò cosi da avere un quadro completo.
Grazie ancora
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Dr. Giorgio Leccese Chirurgo generale, Chirurgo della mano 9.7k 317
Considero la pallina del tutto inutile, anzi, spesso controproducente, in quanto impedisce la completa chiusura a pugno delle dita.

Occorrerebbe che qualcuno le facesse prima vedere come effettuare gli esercizi, che poi possono tranquillamente essere effettuati dallo stesso paziente varie volte al giorno.

Inizi aiutandosi con l'altra mano a mantenere il massimo possibile di flessione e poi di estensione delle dita, per poi ripetere l'esercizio attivamente.