Falange cadente
Ieri sera, mentre toglievo i pantaloni, un dito probabilmente si è impigliato nel tessuto ed ho sentito una fitta al dito medio della mano destra accompagnata da rumore tipo schiocco delle dita. Il dolore è immediatamente scomparso ma non riuscivo più ad estendere l'ultima falange del terzo dito. Sono andato al pronto soccorso, ma non essendo disponibile l'ortopedico mi hanno diagnosticato la probabile rottura del tendine estensore, consegnato un splint per immobilizzare il dito e sostenerne l'ultima falange, e mi hanno rimandato alla visita ortopedica di questa mattina. Oggi mi è quindi stata diagnosticata dallo specialista in ortopedia la "falange cadente". Mi è stato detto (mi scuso per i termini non scientifici) che si è "staccato" il tendine dall'innesto nell'ultima falange. Prescritto utilizzo splint per 40 giorni, pur concedendo igiene personale ma mantenendo sempre il dito in estensione.
All'iniziale sollievo sono poi subentrati dei dubbi ai quali purtroppo non ho pensato subito, ma che sono emersi nel corso della giornata.
Non mi è stato prescritto alcun esame radiografico (raggi x, ecografia, risonanza magnetica): come ha fatto l'ortopedico a dire che il tendine si è "staccato" e non solo lesionato? E' vero che non provo dolore, ma come si può escludere la frattura della falange senza esami strumentali? Ho chiesto se fosse necessario un intervento chirurgico che però è stato escluso categoricamente: in caso di lesione totale (rottura) o appunto di "staccamento" come fa il tendine a riattaccarsi da solo senza intervento? Non sarebbe il caso di provare a rivolgermi alla clinica della mano di Modena (centro di eccellenza) invece che affidarmi completamente al mio piccolo ospedale di provincia?
Abbiate pazienza, ma sono un chitarrista (anche solo amatoriale), ma non vorrei che venisse pregiudicata la mobilità o la capacità di suonare lo strumento con le dita. L'ortopedico ha escluso queste eventualità, dicendo però che potrebbe rimanere impossibilitata la completa estensione senza pregiudicare forze, sensibilità o mobilità (solo "difetto" estetico).
Grazie in anticipo per la consulenza.
All'iniziale sollievo sono poi subentrati dei dubbi ai quali purtroppo non ho pensato subito, ma che sono emersi nel corso della giornata.
Non mi è stato prescritto alcun esame radiografico (raggi x, ecografia, risonanza magnetica): come ha fatto l'ortopedico a dire che il tendine si è "staccato" e non solo lesionato? E' vero che non provo dolore, ma come si può escludere la frattura della falange senza esami strumentali? Ho chiesto se fosse necessario un intervento chirurgico che però è stato escluso categoricamente: in caso di lesione totale (rottura) o appunto di "staccamento" come fa il tendine a riattaccarsi da solo senza intervento? Non sarebbe il caso di provare a rivolgermi alla clinica della mano di Modena (centro di eccellenza) invece che affidarmi completamente al mio piccolo ospedale di provincia?
Abbiate pazienza, ma sono un chitarrista (anche solo amatoriale), ma non vorrei che venisse pregiudicata la mobilità o la capacità di suonare lo strumento con le dita. L'ortopedico ha escluso queste eventualità, dicendo però che potrebbe rimanere impossibilitata la completa estensione senza pregiudicare forze, sensibilità o mobilità (solo "difetto" estetico).
Grazie in anticipo per la consulenza.
[#1]
Gentile Signore,
deve mantenere una assoluta immobilità della falange distale per 7 settimane.
Di norma preferiamo fare una proiezione radiografica laterale del dito per escludere un micro-distacco osseo (non è una vera frattura).
Buona serata.
deve mantenere una assoluta immobilità della falange distale per 7 settimane.
Di norma preferiamo fare una proiezione radiografica laterale del dito per escludere un micro-distacco osseo (non è una vera frattura).
Buona serata.
Dr. Giorgio LECCESE
NB: il consulto online non può nè deve sostituire la visita reale
[#2]
Utente
Grazie Dr. Leccese per la rapida risposta.
Non ho capito però una cosa: è possibile solo guardando il dito (presenza di gonfiore o ematoma) e valutando la qualità di estensione della falange, capire se ci sono lesioni ossee o se il tendine è rotto o solo lesionato?
Nel mio caso non c'è particolare gonfiore ne alcun ematoma o colorazione scura della cute. Per quanto riguarda l'estensione, la mia falange non resta molto piegata: fatta 180° la rettilineità tra 2° e 3° falange, mi sembra manchino grosso modo una trentina di gradi, di certo meno di 45°. Magari se il tendine fosse completamente rotto, la falange resterebbe più piegata.
Se mi dice che un buono specialista è in grado, anche solo ad un esame visivo di escludere fratture e lesioni complete del tendine, mi sentirei molto più tranquillo e fiducioso della prognosi assegnata.
Viceversa, qualora il tendine fosse rotto, mi conferma la possibilità che si cicatrizzi senza intervento chirurgico?
Grazie di nuovo per la disponibilità.
Non ho capito però una cosa: è possibile solo guardando il dito (presenza di gonfiore o ematoma) e valutando la qualità di estensione della falange, capire se ci sono lesioni ossee o se il tendine è rotto o solo lesionato?
Nel mio caso non c'è particolare gonfiore ne alcun ematoma o colorazione scura della cute. Per quanto riguarda l'estensione, la mia falange non resta molto piegata: fatta 180° la rettilineità tra 2° e 3° falange, mi sembra manchino grosso modo una trentina di gradi, di certo meno di 45°. Magari se il tendine fosse completamente rotto, la falange resterebbe più piegata.
Se mi dice che un buono specialista è in grado, anche solo ad un esame visivo di escludere fratture e lesioni complete del tendine, mi sentirei molto più tranquillo e fiducioso della prognosi assegnata.
Viceversa, qualora il tendine fosse rotto, mi conferma la possibilità che si cicatrizzi senza intervento chirurgico?
Grazie di nuovo per la disponibilità.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 3.9k visite dal 21/03/2018.
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