Dolore e timore strozzamento ernia inguinale
Salve a tutti,
scrivo perché temo di avere i sintomi dello strozzamento dell'ernia inguinale.
Sono stato operato tre anni fa di ernia inguinale a destra. Dopo l'intervento ebbi solo una complicazione al testicolo.
L'anno scorso ho avuto i primi problemi (una fitta appena alzatomi dopo uno starnuto), mi feci visitare ma non risultava recidiva. Ora nelle ultime settimane ho avuto fitte la mattina appena alzato, se tossivo. Una volta avuta la fitta, poi non avevo problemi. Ho osservato e avevo notato come se ci fosse un rigonfiamento quasi inpercettibile alla vista lungo e sotto la cicatrice.
Invece stamattina appena alzato ho avvertito fitte molto forti mentre tossivo e camminavo e stranamente, il minimo rigonfiamento notato nei giorni precedenti non appariva. Sono arrivato al lavoro camminando con dolori. Ora sto meglio.
Quando sto fermo o seduto i dolori sono debolissimi. Però se mi alzo e cammino sento di nuovo dei dolori, sopportabili. Ho il netto timore di uno strozzamento dell'ernia.
In caso di strozzamento, i dolori si attenuano o sono continui? Quand'è il caso di correre al pronto soccorso?
Grazie.
Gentile Utente,
Un'ernia strozzata avrebbe come conseguenza dei sintomi diversi da quelli descritti. Ciò non toglie che una Visita Chirurgica non sarebbe inopportuna.
Cordiali saluti
Per approfondire guarda il video: Cos'è l'ernia inguinale e perché operare?
dott. Stefano Spina
http://www.stefanospina.com/
domani o dopodomani adrò dal mio medico curante, spero mi sappia dire già qualcosa, altrimenti dovrò prenotare una visita con un chirurgo ospedaliero.
Per tranquillizzarmi, ma i sintomi di un intrappolamento quali sarebbero?
Inoltre c'è differenza tra intrappolamento, strozzamento, incarceramento, intasamento, o sono termini diversi che indicano la stessa cosa?
La ringrazio ancora per la pazienza.
Saluti
non posso che condividere i concetti espressi dal collega.
Sì, ci sono delle differenze principalmente tra intasamento e strozzamento.
Sono ambedue complicanze che comportano dolore e sintomi accessori (come il vomito) e si manifestano con una tumefazione che non si riesce a ridurre con le normali manovre a cui il paziente portatore di ernia è, purtroppo, abituato a svolgere.
Tali complicanze solitamente comportano un trattamento chirurgico d'urgenza se anche il medico non riesce a riportare la tumefazione all'interno della cavità addominale.
Proprio per scongiurare l'evenienza di complicanze e per la certezza che l'ernia non può guarire da sola o con altre terapie che solitamente viene consigliato l'intervento di plastica dell'ernia.
Cordiali saluti
Marco Catani
http://www.marcocatani.it
Il consulto online non può nè deve sostituire la visita reale
Cordiali saluti
Torno ora dal pranzo, e devo dire che camminando i dolori sono aumentati, in alcuni momenti zoppicavo e avevo delle fitte abbastanza forti, specie se accelleravo un po' il passo.
Ho anche notato che mentre camminavo o stavo in piedi, se toccavo l'inguine in alto, proprio all'inizio della cicatrice sentivo dolore.
Domani o dopodomani vado dal mio medico curante per vedere che dice.
Però spero di poter camminare, ho paura di avere delle forti fitte.
In alcuni momenti ho il panico di dover correre al pronto soccorso...
E' consigliabile che vada a casa e mi metta a riposo?
Se sto seduto sto abbastanza bene.
Saluti
Cordiali saluti
scrivo per aggiornare sulla mia situazione in attesa della visita del mio medico di base nel pomeriggio. Ieri dopo un Paracetamolo e riposo la situazione è migliorata.
Stamani sto abbastanza bene però provo sempre un senso di fastidio appena la mattina mi alzo, come se qualcosa lì sotto si muovesse o cedesse, poi passa. Come se l'ernia "dovesse uscire". Ma è possibile che l'ernia "spinga" sotto la rete?
Secondo me qualcosa non quadra. Forse l'ernia ha sollevato la rete...
Grazie
Saluti
Cordiali saluti
il mio medico di base ha dato un'occhiata veloce, ma era dubbioso, mi ha prescritto una visita chirurgica specialistica.
A questo punto aspetto l'esito della visita chirurgica che effettuerò presso un ospedale, per qualsiasi evenienza.
Appena avrò notizie vi aggiornerò sulla mia situazione.
Ancora grazie e saluti
Cordiali saluti
a presto
cordiali saluti
sono di nuovo qui dopo l'esito della visita chirurgica effettuata presso il centro di chirurgia erniaria dell'Umberto I di Roma. Purtroppo ho una recidiva.
Stavolta niente clinica (dove sono riusciti, in un sol colpo, a farmi venire l'ipotrofia e la recidiva).
Ho avuto un'ottima impressione, tanto che addirittura ci siamo messi a parlare delle varie tecniche operatorie rispetto al mio caso e le linee guida europee.
Il prof. dopo la visita, ha detto, che la mia ernia si può rioperare anteriormente, poichè ha ceduto solo la parte bassa della rete (la punta della protesi Trabucco per capirci). Quindi si andrebbe a riparare quella parte con aggiunta di un'altra rete ed eventualmente un tappo.
Mi ha detto che il mio intervento non è più complesso delle primitive e uscirei lo stesso giorno.
Io pensavo che si dovesse intervenire con un accesso preperitoneale come da linee guida. Lui, invece interverrebbe ancora dalla parte anteriore aggiungendo una rete nella parte che ha ceduto ed eventualmente un "tappo" nel canale.
I mei dubbi sono:
- Con questo tipo d'intervento aumenta il rischio di recidive rispetto alla via posteriore?
- Qual è la statistica di recidive sui secondi interventi di questo tipo? (io ho letto il 20% da qualche parte e mi sono allarmato molto).
- Avendo il testicolo ipotrofico, a causa del primo intervento, ci sono rischi per l'atrofia con questo nuovo intervento?
- Non era meglio l'intervento in laparoscopia?
Grazie in anticipo per le risposte.
Cordiali saluti
la ringrazio per la cortese risposta. Mi sono rivolto all'Umberto I proprio al centro di eccellenza delle ernie, e so che hanno indici di non-recidiva molto buoni, più bassi della media.
Non so se posso dire i nome del prof. che mi ha visitato, ma, dicono è un vero esperto.
I miei timori e dubbi sono piuttosto sulla mia situazione pregressa. In particolare il problema del testicolo ipotrofico che rischia un danno ulteriore.
Io su questo testicolo, dopo il primo intervento, ho avuto sempre dolori e fastidi vari e non vorrei che diventi atrofico.
I miei dubbi più forti sono:
- i rischi di atrofia sono bassi, medi o alti?
- nel mio caso non conviene forse allora aspettare? visto che i miei fastidi non sono costanti, o bisogna per forza operare?
- lei consigia un secondo parere, a Roma dove potrei rivolgermi per altri esperti in questa patologia?
Grazie ancora
Per quanto riguarda la richiesta di un eventuale secondo parere, anche in merito alla sua perplessita' se non convenga aspettare, credo che a Roma abbia soltanto l'imbarazzo della scelta...
Cordiali saluti
ma i rischi di strozzamento/incarceramento sono più alti nel mio caso se aspetto?
Grazie ancora
Cordiali saluti
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