Ernia inguinale: sintomi, diagnosi e trattamento
A cura di: Dr. Andrea FavaraUn’ernia è la fuoriuscita di un viscere dalla cavità naturale che lo contiene. Le ernie inguinali sono patologie estremamente frequenti, costituiscono indicazioni a intervento chirurgico circa 5.000.000 di casi all'anno nel mondo e 100.000 in Italia, quindi sono tra gli interventi chirurgici più comunemente eseguiti.
L'unica terapia indicata è quella chirurgica e l'intervento:
- è spesso eseguito in anestesia locale e in day hospital;
- permette una ripresa rapida delle attività;
- ha una bassa probabilità di recidiva (2-5% a 20 anni).

Ernia inguinale 1
Indice
Che cos’è l’ernia inguinale?
Un'ernia è definita come la fuoriuscita di un viscere dalla sua cavità naturale che la contiene e, in particolare, le ernie inguinali sono delle protrusioni di visceri endoaddominali attraverso una struttura di debolezza che è il canale inguinale.
Cause e fattori di rischio
La causa per cui compare un'ernia è prevalentemente genetica, nel senso che dipende da una debolezza dei tessuti che sono carenti in determinate strutture e quindi col passare degli anni tendono a cedere e a formare l'ernia.
Esistono però dei fattori di rischio che sono costituiti prevalentemente da tutte le cause di aumento della pressione endoaddominale, quindi:
- stipsi;
- sovrappeso;
- gravidanze;
- attività fisiche che aumentano la pressione addominale.
Diagnosi di ernia inguinale
La diagnosi di ernia inguinale è relativamente semplice, nel senso che compare una tumefazione in genere intermittente, più evidente quando il paziente è in piedi rispetto a quando è in posizione supina, in regione inguinale indifferentemente destra e sinistra, ed è sufficiente una visita medica o chirurgica per porre la diagnosi.
In casi particolari possono essere richiesti:
- ecografia,
- TAC,
- risonanza magnetica.
Perché operare un’ernia inguinale?
La terapia dell'ernia inguinale è esclusivamente chirurgica, nel senso che non esiste una terapia non chirurgica che risolva il problema.
L'indicazione all'intervento in genere è valida per almeno 3 ragioni:
- la prima è che l'ernia da sola non regredisce, non scompare;
- la seconda è che in genere tende ad aumentare di dimensioni e quindi a determinare sintomi più fastidiosi;
- la terza è che si può complicare ovvero strozzare.
Sono stato operato tre anni fa per un'ernia inguinale a destra. Ora ho spesso dolori e temo che ci sia una recidiva o uno strozzamento dell'ernia. Cosa posso fare?
👉🏻L'esperto risponde: Dolore e timore strozzamento ernia inguinale
Lo strozzamento dell'ernia inguinale costituisce un'urgenza chirurgica e la necessità a sottoporsi a un intervento chirurgico urgente con possibilità di complicanze sicuramente superiore a quelle che si verificano dopo un intervento eseguito in elezione.
In casi selezionati (ernie piccole, pazienti anziani o con elevate comorbidità) può essere adottato un atteggiamento conservativo, ovvero non operare l'ernia.
Per approfondire:Ernia inguinale nei bambini: quando operare?
Tecniche chirurgiche e decorso post-operatorio
Nel corso degli anni le tecniche chirurgiche per riparare un'ernia inguinale si sono evolute e sono molto cambiate.
Oggi la riparazione di un'ernia prevede quasi sempre l'utilizzo di materiale protesico che permette di ottenere i migliori risultati, ovvero un basso numero di recidive con un basso numero di complicanze, uniti a un intervento relativamente semplice e poco impegnativo per il paziente.
L'intervento in genere viene eseguito in anestesia locale in day hospital, ma in situazioni particolari possono essere richiesti anche altri tipi di anestesia.
Il decorso post-operatorio è abbastanza favorevole, nel senso che la ripresa delle attività fisiche è possibile dopo pochi giorni.
Rischi, complicanze e recidive
La possibilità che l'ernia ricompaia dopo l'intervento non è zero ma è abbastanza bassa, nell'ordine di 2-5% a distanza di 20 anni.
La complicanza più frequente è la neuralgia post operatoria, ovvero il dolore cronico in sede di intervento.
Questo può dipendere da diversi fattori, però esistono una serie di accorgimenti chirurgici in sede di intervento che riducono ulteriormente questo rischio. Qualora si presenti il dolore cronico, esistono poi una serie di terapie per affrontare questo problema e in genere risolverlo.
Chirurgia mini-invasiva e robotica
L'intervento abitualmente viene eseguito per via anteriore, ovvero con un'incisione sulla parete addominale in regione inguinale, ma da alcuni anni si può eseguire anche con tecniche mini-invasive, ovvero in laparoscopia con diverse vie d'accesso o ultimamente anche con tecnica robotica.
Questi interventi sono indicati soprattutto in presenza di ernie inguinali bilaterali, ovvero che compaiono contemporaneamente su entrambi i lati, oppure recidive dopo interventi eseguiti per via anteriore. Si può però valutare da caso a caso quando può avere senso eseguire l'intervento per via laparoscopica o robotica, che presenta caratteristiche diverse ma risultati sostanzialmente sovrapponibili a quelli della via anteriore.
I risultati sono sovrapponibili alla chirurgia tradizionale, ma con approcci diversi da valutare caso per caso.
Quando rivolgersi al medico
In presenza di sintomi che quindi orientino verso la presenza di un'ernia inguinale, è consigliabile eseguire una visita chirurgica che confermerà la diagnosi e verosimilmente sottoporsi a un intervento chirurgico che risolverà il problema, con un minimo rischio di complicanze e un modesto impegno post operatorio da parte del paziente.
Crediti immagini
- BruceBlaus. When using this image in external sources it can be cited as: Blausen.com staff (2014). "Medical gallery of Blausen Medical 2014". WikiJournal of Medicine 1 (2). DOI:10.15347/wjm/2014.010. ISSN 2002-4436., Blausen 0560 InguinalHernia, CC BY 3.0
