Febbre e dolore in seguito ad appendicectomia

Salve, vi scrivo in merito a mio marito (28 anni) che è stato operato due settimane fa per appendicite acuta.
L'intervento è stato eseguito in laparoscopia e pare sia andato tutto liscio, anche se a detta del chirurgo si trattava di un'appendice complicata e gangrenosa per cui è stato posizionato il drenaggio post-intervento.
È stato dimesso 4 giorni dopo e per dieci giorni non ha avvertito alcun fastidio.
L'altro ieri ha iniziato ad avvertire un fastidio in fossa iliaca destra e il giorno seguente, in seguito a dolori tipo fitta notturni, si è recato nuovamente al PS dove è stato visitato.
All'esame obiettivo tutto negativo, allo stick delle urine sono stati rilevati leucociti ++ (da quanto scritto nel verbale di uscita visto che non gli hanno dato il risultato scritto), agli esami del sangue un lieve aumento di neutrofili, ed infine ha eseguito un'ecografia addominale in cui è stata riportata una "falda fluida in sede appendicolare".
È stato dimesso con il sospetto di infezione urinaria (di cui però non mi spiego la falda fluida e il dolore in sede dell'intervento) e gli hanno prescritto ciproxin per via orale.
Il giorno seguente (cioè oggi stesso) però insorge la febbre che arriva fino a 38, quindi richiamiamo la chirurgia e optano per ceftriaxone a punture due volte al giorno per dieci giorni e Tachipirina per la febbre.
Oggi quindi ha iniziato la terapia, però sono molto preoccupata perché ho paura che in realtà si tratti di un'infezione nella zona operata.
Non so se abbiano sottovalutato il problema attribuendolo solo ad una possibile infezione urinaria.
Richiedereste altri esami?
O sarebbe stato meglio un nuovo ricovero?

E in ogni caso la terapia, vista la febbre, è adeguata?
Grazie
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Dr. Sergio Sforza Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo d'urgenza 9.5k 304 2
Gentile utente, queste problematiche dopo un intervento di appendicectomia non sono infrequenti, il fatto che l'ecografia non abbia evidenziato una raccolta ascessuale è importante, quindi i chirurghi hanno stabilito di prescrivere una cura a domicilio i cui effetti si vedranno nei prossimi giorni. E' chiaro che se la febbre non dovesse tendere a scendere con dolori persistenti, ritornerà in ospedale e gli specialisti stabiliranno se espletare ulteriori accertamenti o il ricovero.
Deve comprendere che un ricovero non propriamente deciso può essere rischioso più che utile, ancora di più in questo momento particolare.
Saluti

Dr. Sergio Sforza
https://www.medicitalia.it/sergiosforza/

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dopo
Utente
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Grazie dottore. Aggiornamento:
Oggi non ha avuto febbre fino alle 19 (senza l'ausilio della Tachipirina), dopodiché è salita a 38 e quindi ha assunto una supposta di antipiretico.
Altro problema è che è dall'altro ieri che non va di corpo (un po'di aria riesce a farla però) e quindi oggi dopo pranzo ha assunto una supposta di glicerolo carlo erba ma nulla nemmeno con questa. Ho pensato che se non peggiora con la febbre e i dolori, aspettiamo ancora un paio di giorni per dar tempo all'antibiotico di fare effetto.. dopodiché se non vi sono miglioramenti forse sarebbe il caso nuovamente di recarci al PS. Dice che va bene seguire questa logica?
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Dr. Sergio Sforza Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo d'urgenza 9.5k 304 2
Si mi sembra ragionevole come condotta.
Saluti