Lacerazione alla lingua

Sono un uomo di 33 anni, residente in provincia di Teramo; purtroppo il 26 aprile u.s. a causa di una caduta dalla bicicletta ho riportato un serio trauma maxillo facciale, con rottura delle ossa del naso (per cui sono stato operato per la ricomposizione), mini frattura del seno mascellare sx, vari tagli ed ecchimosi (che hanno richiesto l’applicazione di oltre 10 punti di sutura), oltre alla rottura di elementi dentari e ad una lacerazione molto profonda della lingua. Proprio su quest'ultima volevo soffermarmi per chiedere un consulto (visto lo scarso riscontro avuto nele visite effettuate sino ad oggi): la mia lingua, che ho quasi trapassato con il morso generato dalla caduta, seppur migliorata di tanto (inizialmente era molto confia e non mi permetteva di parlare) a più di tre mesi dall’accaduto presenta ancora sulla parte superiore una fessura ed un lembo che “non si rimarginano” (vi erano stati apposti dei punti che sono saltati), oltre ad un tessuto fibroso/cicatriziale sulla parte sottostante. Inoltre alla vista si nota una retrazione della parte dx (non è più simmetrica come in precedenza) con perdita di sensibilità e formicolio sulla punta (è la stessa sensazione che si prova quando un arto, come si dice, "si addormenta"); inoltre la sento spesso gonfia e dolorante e non mi permette di pronunciare come facevo prima lettere quali la “S” e la “Z” (è inutile dirvi il disagio che provo visto il lavoro di relazioni che svolgo). Spulciando in rete ho visto che lacerazioni che inizilamente sembravano più serie (es. quella che ha visto coinvolto Claudio Baglioni - http://smnewsblog.wordpress.com/2007/02/09/claudio-baglioni-lincidente-automobilistico-del-1990/) si sono risolte in molto meno tempo anche per via dell'applicazione di chirurgia laser. E' vero? Conoscete qualche professionista "accreditato a livello nazionale" che si occupi di queste patologie (magari qualcuno tra di voi)? Fino ad oggi mi sono state prospettate le seguenti soluzioni: "attendere", "piallare" (letteralmente) la lingua, "rimuovere il lembo con il laser" (ma scusate essendoci le papille gustative non perderei definitivamente la sensibilità su quella zona?). Io, da ignorante della materia, confidavo nella possibiltà di riaprire la cute "neoformata" sottostante ai due lembi e tentare di ricongiungerli. E' possibile come via da perseguire?
Grazie mille in anticipo per il tempo e l'attenzione che vorrete dare al mio caso.
I più cordiali saluti
G.


[#1]
Dr. Antonio Maria Miotti Chirurgo maxillo facciale, Dentista, Otorinolaringoiatra, Medico legale 659 9
Gent.mo Sig.re,
tutti i Colleghi italiani specialisti in Chirurgia Maxillo-Facciale e in Otorinolaringoiatria sono "accreditati a livello nazionale" per il trattamento di patologia simile alla Sua.
Tutti i trattamenti che Le sono stati proposti possono essere validi, come pure la soluzione da Lei prospettata.
Può rivolgersi al suo Medico di Medicina Generale per ottenere possibili indicazioni o, in alternativa, può visitare il sito www.sicmf.org.
cordiali saluti

Dott. Antonio Maria Miotti

[#2]
dopo
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Gentile dott. Miotti, innanzitutto la ringrazione per aver risposto (anche visto il periodo...) alla mia richiesta di consulto. Tuttavia forse mi sono spiegato male: per "accreditato a livello nazionale" intendevo dire non "specializzato" con titolo riconosciuto dallo stato e iscritto al relativo albo, quanto invece la provenienza/appartenenza ad un centro di eccellenza (es. policlinico universitario) e l'aver trattato un numero di casi tali da poter procedere con maggior certezza/predicibilità (ed in medicina e chirurgia ve ne sono poche) ad una diagnosi e cura del mio caso. Riguardo ai trattamenti che mi sono stati proposti, infatti, vedo "pro" e "contro" in ciascuno di essi che non sempre mi sembrano coincidere (specifico: "da non specialista della materia"). Cosa succederebbe se aspettassi del tempo e non accadesse nulla? Ci sono casi che hanno portato, seppur nel lungo peridoo, ad un ristabilimento dell'organo?(c'è da dire che sono oramai settimane che non vedo miglioramenti). E cosa succederebbe se mi venisse per così dire "piallata" la lingua (sottolineo che non si tratta di un polipetto/cisti, ma di un lembo che ben alloggiato nella cavità da cui proviene non sporge dalla linea linguale)o peggio il lembo fosse "bruciato" con un laser? Perderei per sempre la sensibilità in quel punto? (il dermatologo che me lo ha proposto mi ha già detto che rimarrà il solco...). Allora mi chiedo: non sarebbe più utile riaprire/incidere i lembi e cercare di unirli nuovamente con dei punti? Da quanto posso vedere credo infatti che si sia formato del nuovo tessuto sottostante al lembo (senza le caratteristiche tipiche del dorso linguale). E per il formicolio? Come devo comportarmi? Come la devo trattare? Per ora cerco di avere la massima igene orale, utilizzando del colluttorio alla clorexidina e (a volte) aminogam. C'è qualche altra sostanza/medicinale che gioverebbe?
Aspetto una sua risposta e/o quella di colleghi di altre discipline (dermatologia, otorinolaringoiatria, neurochirurgia, etc.).
Cordiali saluti
[#3]
Dr. Antonio Maria Miotti Chirurgo maxillo facciale, Dentista, Otorinolaringoiatra, Medico legale 659 9
Gent.mo Sig.re,
Le ho già risposto ma il mio testo non compare. Ripeterò quanto già scritto, scusandomi per eventuali ripetizioni.
Avevo ben capito cosa intendeva per "accreditato a livello nazionale", e Le confermo di visitare il sito www.sicmf.org, a questo scopo.
Per quanto riguarda i trattamenti da Lei citati, sono tutti accettabili, dall'attesa ("se aspettassi del tempo e non accadesse nulla") dato un prevedibile miglioramento spontaneo anche dopo molti mesi, all'escissione ("piallata", ""bruciato" con un laser",...) con qualunque metodica.
La sensibilità potrà anche ritornare gradualmente, anche dopo diversi mesi, o per nulla, ma nessuno specialista potrà prevederlo.
Questo vale anche qualora fosse messa in pratica la Sua ipotesi ("riaprire/incidere i lembi e cercare di unirli nuovamente con dei punti") che è pure accettabile.
Dal punto di vista medico, non chirurgico, non vi sono trattamenti specifici, a parte una scrupolosa igiene orale.
Le confermo, infine, che le discipline di interesse per la Sua problematica sono Chirurgia maxillo-facciale e otorinolaringoiatria.
Cordialmente
[#4]
dopo
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
La ringrazio dott. Miotti (anche perchè visto il suo curriculum credo che Lei abbia sicuramente alle spalle una casistica in merito), voglio però farle una domanda più diretta: non esiste dunque un trattamento, per così dire, "elettivo"?
Personalmente oggi sarei del parere di aspettare (anche se questa situazione mi provoca parecchi disagi, anche psicologici - e purtroppo visto il trauma che ho subito non è l'unico problema che oggi mi trovo a dover risolvere) e se non migliora (solo tra qualche mese) chiedere a qualche centro maxillo-facciale e di chirurgia orale a me vicino (es. ancona o bologna) di procedere con la mia ipotesi. Lei personalmente, cosa si sentirebbe di consigliarmi tra i sopracitati trattamenti (per così dire) accettabili?
Grazie mille di nuovo per la sua disponibilità
Le auguro un buon ferragosto
Cordiali saluti
G.

[#5]
Dr. Antonio Maria Miotti Chirurgo maxillo facciale, Dentista, Otorinolaringoiatra, Medico legale 659 9
Gent.mo Sig.re,
non è possibile fornire un consiglio personale a distanza, dato che in medicina e chirurgia (non solo orale e maxillo-facciale) è necessaria una valutazione clinica.
Nella Sua area di residenza vi sono diversi centri specialistici che possono risolvere la Sua situazione. Può visitare il sito www.sicmf.org per conferma.
Cordiali saluti
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