Posizione protesi
Salve,
Il 25 gennaio di quest'anno ho subìto un intervento di rimozione di un fibroadenoma vascolarizzato di 1.5 x 9mm localizzato nel QSE di SX.
Nello stesso intervento ho anche inserito protesi anatomiche Allergan 410 MF da 375g, tecnica Dual Plane.
Partivo da una seconda piena. Era un seno che, a parere del chirurgo, non andava "migliorato" in quanto molto sodo ed equilibrato.
Sin da subito ho notato che la protesi del seno da cui è stato asportato il fibroadenoma risulta più alta rispetto a quella del seno destro.
Il chirurgo circa due settimane fa mi suggerì di tenere la fascia e massaggiare.
Ad oggi la situazione non è cambiata e, prendendo come riferimento i due solchi sottomammari da cui sono state inserite le protesi, è chiaramente visibile 1 cm di differenza tra i due seni. Pertanto, anche sul polo superiore, il seno sinistro risulta essere più gonfio, mostra una circonferenza ridotta ed una proiezione maggiore. Inoltre, la distanza tra il capezzolo ed il solco sottomammario è inferiore sul seno più alto rispetto all'altro seno.
Vorrei avere un chiarimento (per quanto possibile, attenendosi alla mia sola descrizione) circa un possibile rimedio a questa situazione. Si può, con qualche manovra non invasiva, allargare la tasca e far scendere il seno?
Nel caso dovessi sottopormi, invece, ad un secondo intervento, quanto tempo in linea di massima dovrà trascorrere dal primo?
Una seconda incisione può essere praticata sulla cicatrice già esistente?
Ringrazio anticipatamente per la cortese attenzione!
Il 25 gennaio di quest'anno ho subìto un intervento di rimozione di un fibroadenoma vascolarizzato di 1.5 x 9mm localizzato nel QSE di SX.
Nello stesso intervento ho anche inserito protesi anatomiche Allergan 410 MF da 375g, tecnica Dual Plane.
Partivo da una seconda piena. Era un seno che, a parere del chirurgo, non andava "migliorato" in quanto molto sodo ed equilibrato.
Sin da subito ho notato che la protesi del seno da cui è stato asportato il fibroadenoma risulta più alta rispetto a quella del seno destro.
Il chirurgo circa due settimane fa mi suggerì di tenere la fascia e massaggiare.
Ad oggi la situazione non è cambiata e, prendendo come riferimento i due solchi sottomammari da cui sono state inserite le protesi, è chiaramente visibile 1 cm di differenza tra i due seni. Pertanto, anche sul polo superiore, il seno sinistro risulta essere più gonfio, mostra una circonferenza ridotta ed una proiezione maggiore. Inoltre, la distanza tra il capezzolo ed il solco sottomammario è inferiore sul seno più alto rispetto all'altro seno.
Vorrei avere un chiarimento (per quanto possibile, attenendosi alla mia sola descrizione) circa un possibile rimedio a questa situazione. Si può, con qualche manovra non invasiva, allargare la tasca e far scendere il seno?
Nel caso dovessi sottopormi, invece, ad un secondo intervento, quanto tempo in linea di massima dovrà trascorrere dal primo?
Una seconda incisione può essere praticata sulla cicatrice già esistente?
Ringrazio anticipatamente per la cortese attenzione!
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Rispondo alle sue domande
Si può, con qualche manovra non invasiva, allargare la tasca e far scendere il seno?
la fascia che provoca una pressione dall'alto verso il basso è il metodo migliore
Nel caso dovessi sottopormi, invece, ad un secondo intervento, quanto tempo in linea di massima dovrà trascorrere dal primo?
Dipende dall'entità del problema, si spera sempre che si possano sistemare e simmetrizzare nel tempo
Una seconda incisione può essere praticata sulla cicatrice già esistente?
certo, si usa proprio quella nel caso di reintervento
saluti
Si può, con qualche manovra non invasiva, allargare la tasca e far scendere il seno?
la fascia che provoca una pressione dall'alto verso il basso è il metodo migliore
Nel caso dovessi sottopormi, invece, ad un secondo intervento, quanto tempo in linea di massima dovrà trascorrere dal primo?
Dipende dall'entità del problema, si spera sempre che si possano sistemare e simmetrizzare nel tempo
Una seconda incisione può essere praticata sulla cicatrice già esistente?
certo, si usa proprio quella nel caso di reintervento
saluti
Dr. Daniele Bollero
Chirurgo Plastico - Ospedale C.T.O. - TORINO
www.chirurgiaplasticapiemonte.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.2k visite dal 17/02/2018.
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