Mastoplastica additiva e rimozione protesi
buongiorno dottori, vi scrivo perché ho urgente bisogno di sentire altri pareri in merito alla mia situazione.
A febbraio sono stata operata per la prima volta al seno per rimuovere un nodulo importante e ho effettuato nello stesso intervento una mastoplastica additiva.
Dopo qualche giorno comincia il mio calvario, febbre, forti dolori e bruciori alla ferita chirurgica (taglio periareolare) e deiscenza della stessa, mi rimettono i punti di sutura ma dopo due giorni il tessuto cede di nuovo, nel mentre subentra un sieroma grave e faccio medicazioni un giorno si e uno no, venivano messi punti di sutura ad oltranza e il sieroma peggiorava sempre di più costringendomi a cambiare il letto ogni mattina, la febbre era presente tutti i giorni nonostante la terapia antibiotica, i dolori aumentavano e finalmente dopo quasi 2 mesi di tribolazione e 12 volte ricucita decidono di farmi un tampone della ferita chirurgica e lì la sorpresa: numerose colonie di pseudomonas spp sensibile a diversi antibiotici tra cui tobramicina punture.
Inizio questa terapia con tobramicina e ciproxin ma la situazione peggiora, Inizio a non avere nemmeno piu le forze per camminare, i dolori mi toglievano il respiro fino a che la pelle si lacera del tutto, all 'altezza dello sterno mi si crea un buco che butta pus, la protesi completamente scoperta dovevo tenerla con la mano (ho foto di tutto) e li di corsa in sala operatoria, mi rimuovono la protesi e mi effettuano numerosi lavaggi, mi inseriscono il drenaggio e così rimango senza un seno! Inizio dopo un po di giorni a stare meglio, ma esteticamente ero deturpata...non mi importava però perché stavo fisicamente meglio! Dopo una settimana dalla rimozione della protesi il tampone dà ferita sterile...problema risolto! Passati due mesi e esattamente il 24 giugno mi operano per rimettere la protesi, sembrava andar tutto bene, dopo 15 giorni la ferita si chiude, mi tolgono i punti di sutura, si vede solo una piccola "escoriazione" in un punto, il mio chirurgo l'attribuisce al cerotto che mi ha fatto reazione, mi dice di stare tranquilla, mi fa mettere hyalosilver, e dopo 2 giorni sorpresa! La protesi si espone di nuovo, subito tampone, e li risulta uno sviluppo colturale di stafilococco coagulasi negativo sia esternamente alla ferita che internamente, l'antibiogramma da il doppio + alla ciprofloxacina, per cui adesso sono in cura da due giorni con ciproxin, io a differenza della volta precedente sto bene, non ho dolori né febbre, il mio chirurgo mi ha detto di stare tranquilla che con la terapia mirata risolviamo e poi ricuciamo la ferita e tutto finisce.
Ora mi chiedo se veramente è possibile uscirne fuori, non vorrei passare un altro calvario, mi fidavo molto del mio medico, ma ho paura che voglia tentare l'impossibile.
Voi cosa ne pensate?
Un batterio su una protesi è possibile debellarlo?
Ho paura, e moralmente sto a pezzi.
Vi ringrazio infinitamente se potete darmi il vostro parere, ne ho veramente bisogno.
A febbraio sono stata operata per la prima volta al seno per rimuovere un nodulo importante e ho effettuato nello stesso intervento una mastoplastica additiva.
Dopo qualche giorno comincia il mio calvario, febbre, forti dolori e bruciori alla ferita chirurgica (taglio periareolare) e deiscenza della stessa, mi rimettono i punti di sutura ma dopo due giorni il tessuto cede di nuovo, nel mentre subentra un sieroma grave e faccio medicazioni un giorno si e uno no, venivano messi punti di sutura ad oltranza e il sieroma peggiorava sempre di più costringendomi a cambiare il letto ogni mattina, la febbre era presente tutti i giorni nonostante la terapia antibiotica, i dolori aumentavano e finalmente dopo quasi 2 mesi di tribolazione e 12 volte ricucita decidono di farmi un tampone della ferita chirurgica e lì la sorpresa: numerose colonie di pseudomonas spp sensibile a diversi antibiotici tra cui tobramicina punture.
Inizio questa terapia con tobramicina e ciproxin ma la situazione peggiora, Inizio a non avere nemmeno piu le forze per camminare, i dolori mi toglievano il respiro fino a che la pelle si lacera del tutto, all 'altezza dello sterno mi si crea un buco che butta pus, la protesi completamente scoperta dovevo tenerla con la mano (ho foto di tutto) e li di corsa in sala operatoria, mi rimuovono la protesi e mi effettuano numerosi lavaggi, mi inseriscono il drenaggio e così rimango senza un seno! Inizio dopo un po di giorni a stare meglio, ma esteticamente ero deturpata...non mi importava però perché stavo fisicamente meglio! Dopo una settimana dalla rimozione della protesi il tampone dà ferita sterile...problema risolto! Passati due mesi e esattamente il 24 giugno mi operano per rimettere la protesi, sembrava andar tutto bene, dopo 15 giorni la ferita si chiude, mi tolgono i punti di sutura, si vede solo una piccola "escoriazione" in un punto, il mio chirurgo l'attribuisce al cerotto che mi ha fatto reazione, mi dice di stare tranquilla, mi fa mettere hyalosilver, e dopo 2 giorni sorpresa! La protesi si espone di nuovo, subito tampone, e li risulta uno sviluppo colturale di stafilococco coagulasi negativo sia esternamente alla ferita che internamente, l'antibiogramma da il doppio + alla ciprofloxacina, per cui adesso sono in cura da due giorni con ciproxin, io a differenza della volta precedente sto bene, non ho dolori né febbre, il mio chirurgo mi ha detto di stare tranquilla che con la terapia mirata risolviamo e poi ricuciamo la ferita e tutto finisce.
Ora mi chiedo se veramente è possibile uscirne fuori, non vorrei passare un altro calvario, mi fidavo molto del mio medico, ma ho paura che voglia tentare l'impossibile.
Voi cosa ne pensate?
Un batterio su una protesi è possibile debellarlo?
Ho paura, e moralmente sto a pezzi.
Vi ringrazio infinitamente se potete darmi il vostro parere, ne ho veramente bisogno.
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Buongiorno, il suo caso purtroppo è complesso, tuttavia frequente nella pratica clinica. L’intervento a cui è stata sottoposta in prima battuta, cioè di asportazione del nodulo e contestuale impianto di protesi è piuttosto comune in chirurgia plastica, tuttavia non scevro da complicanze, prima fra tutte la possibilità che la pelle non sia abbastanza spessa da sopportare il peso della protesi, di conseguenza va in necrosi o comunque in sofferenza ed iniziano a cascata una serie di eventi correlati tra loro, sieroma, deiscenza della ferita, infezione. Lo pseudomonas è un batterio multiresistente, e compare tipicamente come una infezione accessoria ad una complicanza già esistente, quindi non lo considererei la causa dell’insuccesso del suo intervento, ma la conseguenza. Numerose pubblicazioni suggeriscono che una volta identificata una infezione sul liquido sieroso che fuoriesce dalla tasca della protesi è opportuno rimuoverla ed aspettare che finisca l’infezione, per poi ricostruire nuovamente. Nel suo caso è possibile che la cute, già maltrattata dai due interventi precedenti, non abbia quella elasticità e turgore necessari a sostenere una nuova protesi, da qui la nuova deiscenza con una nuova infezione. Sarebbe utile sapere se la protesi è posizionata in sede sottomuscolare o sottoghiandolare, in quest’ultimo caso, la sua condizione sarebbe altamente instabile, anche dopo completa guarigione. In casi simili al suo, dopo vari tentativi non andati a buon fine, è buona norma decidere se sia opportuno ricostruire in modo differente, cioè con tessuto autologo, o posizionare la protesi in una sede più profonda.
Dr. Massimiliano Tripoli
www.massimilianotripoli.it
Dirigente Medico, Policlinico "P. Giaccone", Palermo
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Signora è molto difficile eradicare qualsiasi batterio su una protesi di qualsiasi tipo, immagini le protesi all’anca, i pacemaker o altro. Può capitare che dopo alcuni mesi di miglioramento, si ritorni al punto di partenza, con cute che si apre, sieroma, infiammazione e febbre. In medicina non c’è nulla di certo, quindi prenda le mie parole come quelle derivanti da indagini statistiche e personali, e soprattutto di un chirurgo che non può visitarla di persona. Certo, tentar non nuoce, ma eviterei l’accanimento se dopo settimane di terapia, il quadro rimanesse invariato.
[#4]
Utente
Grazie dottore, è stato gentilissimo, mi sento davvero demoralizzata, due volte lo stesso calvario non me lo meritavo proprio...sono cinque mesi che ci combatto, ho perso la serenità, ho perso il mio essere donna....e purtroppo penso di dover prendere in considerazione l'idea di rivolgermi ad una psicologa che mi aiuti a metabolizzare diversamente la situazione, perché mi creda ho tanto sofferto fisicamente e psicologicamente che la seconda volta non credo di avere la stessa serenità! Comunque sarò io a impedire al mio chirurgo qualsiasi accanimento, e se servirà mi rivolgerò ad una struttura ospedaliera, perché purtroppo in lui non ho piu fiducia. Grazie ancora
[#5]
Signora la capisco perfettamente, e le credo al 100% quando dice di essere stanca psicologicamente e fisicamente. Appoggio anche la sua idea di rivolgersi ad una struttura ospedaliera, semplicemente per avere un altro consulto, una seconda opinione non è una ipotesi da scartare. Raccolga le forze e le energie, vincerà questa battaglia. Un abbraccio
[#7]
Utente
Dottore buongiorno, vorrei fargli un'altra domanda, secondo lei se io mi rivolgessi ad una struttura ospedaliera ,là dove la protesi fosse da togliere, potrebbero poi rimettermela loro stessi quando ovviamente è il momento oppure solo privatamente? Perché io dal mio non mi faccio più toccare, non ho più fiducia, e i soldi che avevo li ho dati a lui,certamente e purtroppo non ho possibilità di andare privatamente da un altro chirurgo . Sono disperata
[#10]
Utente
Buongiorno dottore, eccomi di nuovo qui...dopo 15 giorni di terapia antibiotica mirata (in base all'antibiogramma). la scorsa settimana mi ha rimesso i punti, dopo 4 giorni la ferita si è di nuovo aperta, ora la sta solo medicando e ieri mi ha ripetuto il tampone, lunedì vuole mettermi di nuovo i punti, l'ho pregato di mettere fine a questa odissea, ma secondo lui è una situazione risolvibile, io non ce la faccio più e purtroppo non ho la possibilità di rivolgermi privatamente ad un altro chirurgo. Non ho dolori per fortuna ma il disagio che sto vivendo è importante, è passato quasi un mese e mezzo dall'operazione e ancora sto in alto mare....non posso nemmeno farmi una doccia con questo caldo e passo la settimana a fare avanti e indietro nel suo studio, non sono riuscita a vedere il mare e sto trascurando i miei bambini , non so più cosa fare, ho solo paura che lui stia "allungando il brodo " per interessi suoi. Ho bisogno di un consiglio, perché se vado in ospedale sono certa che la protesi me la tolgono e poi chi me la rimette quando sarà il momento? Lui potrebbe indispettirsi e decidere di non rimettermela poi, e io come faccio a 33 anni a rimanere deturpata? I miei risparmi li ho dati a lui e questa cosa mi frena molto ...non ho possibilità di andare altrove...sono disperata
[#11]
Salve, ho letto adesso la sua storia abbastanza triste e complessa, ma purtroppo possibile in chirurgia; concordo in pieno con quanto già scritto dal Collega; aggiungo solo alcune considerazioni: dalla mia personale esperienza ( ho avuto un paio di casi di infezioni delle protesi) e senza poterla visitare, mi sento di consigliarle un approccio più "lungo" dal punto di vista temporale: rimozione della protesi, attesa di almeno 6 mesi, ripetuti esami ematochimici e sorveglianza clinica e strumentale del quadro infettivo/infiammatorio; dopodiché scelta se reimpiantare la protesi o eseguire altre procedure ( anche sulla mammella controlaterale) tipo lipofilling.
Un cordiale saluto e un sincero in bocca al lupo!
Un cordiale saluto e un sincero in bocca al lupo!
Dott.Cristiano Biagi
Specialista Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica
www.cristianobiagi.it info@cristianobiagi.it tel 3420562349
[#12]
Utente
Salve dottore, grazie per la risposta, io sono stata operata dopo due mesi e senza alcun esame ematochimico o accertamenti di altro genere, tant'è che sono passati esattamente 2 mesi da quando mi ha rimesso la protesi e sto combattendo con lo stafilococco epidermidis, ho messo per la quarta volta i punti la scorsa settimana ma credo proprio che anche stavolta la protesi sia andata!! Quello che non concepisco è come sia possibile aver contratto lo pseudomonas la prima volta, che sappiamo bene è un batterio prettamente ospedaliero, c'è stata una falla di sterilizzazione? Qualche disinfettante non conservato bene? Eh no me lo lasci dire non è proprio per niente una cosa ammissibile o che rientra nelle complicanze rare! Lo stafilococco che ho adesso, presumo, dall'alto della mia ignoranza, essere l'esito di una pelle martorizzata e da un sistema immunitario distrutto da 3 mesi di antibiotici,visto che è un batterio commensale dell'uomo ,diventato patogeno nel mio caso perché era semplicemente troppo troppo presto per operare! Ora mi trovo psicologicamente devastata, con un taglio che da intorno all'areola com'era al principio mi arriva allo sterno,perché l'infezione ha "mangiato" tutto!! Sono sfregiata e di lui non mi fido più...mi ha rovinato la vita..e pensare che lo avevo fatto per avere un sorriso in più
Questo consulto ha ricevuto 12 risposte e 9.2k visite dal 18/07/2020.
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