Incontinenza safena: quando fare subito lo stripping, senza prima tentare tecniche mininvasive?
Gentili Dottori,
Ho 48 anni.
Su base ereditaria (nonna materna) soffro di incontinenza della safena a entrambe le gambe.
Nella gamba destra, piena di varici grandi e piccole, la safena appare larga, gonfia, tortuosa, a fior di pelle vivino al ginocchio.
All'ecodoppler è risultato che la vena è tutta malata, e il dr dice che non si può usare la radiofrequenza perché, essendo la vena a contatto con la pelle, la brucerebbe.
Idem il laser.
Insomma, mi consiglia senz'altro lo stripping. Io vi chiedo:
1. non si potrebbe tentare prima qualche altra tecnica mininvasiva (scleromousse, MOCA, cianoacrilato, CHIVA ecc), e optare per lo stripping SE e QUANDO la tecnica mininvasiva dovesse fallire?
2. Esistono casi " troppo gravi" in cui ancor oggi si consiglia lo stripping di primo acchito, senza aver prima provato, invano, strategie alternative e meno invasive?
Ho interpellato due angiologi e chirurghi vascolari, due anni fa: uno voleva subito fare lo stripping, l'altra, che inizialmente parlava di radiofrequenza, di recente mi ha rivisitata, ha rifatto l'ecodoppler e mi ha detto, appunto, che sono troppo grave e bisogna fare lo stripping.
Io accetterei di buon grado lo stripping come ultima ratio: ho visto mia nonna e alcune amiche che lo hanno fatto e sono rimaste scontente, passando "da un disagio a un altro".
Vorrei farlo solo se proprio non posso avere sollievo, anche temporaneo, con altre tecniche meno cruente.
Grazie di cuore a chi mi risponderà.
Cordiali saluti.
Marcella
Ho 48 anni.
Su base ereditaria (nonna materna) soffro di incontinenza della safena a entrambe le gambe.
Nella gamba destra, piena di varici grandi e piccole, la safena appare larga, gonfia, tortuosa, a fior di pelle vivino al ginocchio.
All'ecodoppler è risultato che la vena è tutta malata, e il dr dice che non si può usare la radiofrequenza perché, essendo la vena a contatto con la pelle, la brucerebbe.
Idem il laser.
Insomma, mi consiglia senz'altro lo stripping. Io vi chiedo:
1. non si potrebbe tentare prima qualche altra tecnica mininvasiva (scleromousse, MOCA, cianoacrilato, CHIVA ecc), e optare per lo stripping SE e QUANDO la tecnica mininvasiva dovesse fallire?
2. Esistono casi " troppo gravi" in cui ancor oggi si consiglia lo stripping di primo acchito, senza aver prima provato, invano, strategie alternative e meno invasive?
Ho interpellato due angiologi e chirurghi vascolari, due anni fa: uno voleva subito fare lo stripping, l'altra, che inizialmente parlava di radiofrequenza, di recente mi ha rivisitata, ha rifatto l'ecodoppler e mi ha detto, appunto, che sono troppo grave e bisogna fare lo stripping.
Io accetterei di buon grado lo stripping come ultima ratio: ho visto mia nonna e alcune amiche che lo hanno fatto e sono rimaste scontente, passando "da un disagio a un altro".
Vorrei farlo solo se proprio non posso avere sollievo, anche temporaneo, con altre tecniche meno cruente.
Grazie di cuore a chi mi risponderà.
Cordiali saluti.
Marcella
[#1]
Gentile Sig.ra
le tecniche che utilizzano il calore (tipo laser e radiofrequenza) in effetti in un soggetto molto magro possono danneggiare la cute. Vedo che si è documentata su internet e quindi la sua confusione è aumentata; essendo una donna giovane ovviamente si occupa dell'aspetto estetico ed è giusto. Nonostante nei congressi si parli poco dello stripping ancora oggi è molto eseguito e popolare tra i chirurghi. Ovviamente le tecniche mininvasive, quali quelle che lei ha citato, sono molto popolari. Personalmente credo che se la sua safena è ridotta così a malpartito vada rimossa senza dubbio (tenga presente che non l'ho mai visitata ne ho mai visto un suo esame diagnostico). Alla CHIVA credo poco , della MOCA ho esperienza, credo che il suo caso si possa risolvere abbinando una tecnica chirurgica in anestesia locale con la scleromousse per un finissage dei tronchi venosi residui, in modo ambulatoriale e mininvasivo. Tenga comunque presente che is tratta di un parere esclusivamente personale. Lo stripping delle sue conoscenti;in primo luogo le varici hanno pur sempre un certo tasso di recidive, in secondo luogo lo stripping rappresenta comunque un trauma per i tessuti e può dare delle neuropatie sensoriali ben descritte in letteratura. Ma non c'è rosa senza spine. Le auguro il meglio.
le tecniche che utilizzano il calore (tipo laser e radiofrequenza) in effetti in un soggetto molto magro possono danneggiare la cute. Vedo che si è documentata su internet e quindi la sua confusione è aumentata; essendo una donna giovane ovviamente si occupa dell'aspetto estetico ed è giusto. Nonostante nei congressi si parli poco dello stripping ancora oggi è molto eseguito e popolare tra i chirurghi. Ovviamente le tecniche mininvasive, quali quelle che lei ha citato, sono molto popolari. Personalmente credo che se la sua safena è ridotta così a malpartito vada rimossa senza dubbio (tenga presente che non l'ho mai visitata ne ho mai visto un suo esame diagnostico). Alla CHIVA credo poco , della MOCA ho esperienza, credo che il suo caso si possa risolvere abbinando una tecnica chirurgica in anestesia locale con la scleromousse per un finissage dei tronchi venosi residui, in modo ambulatoriale e mininvasivo. Tenga comunque presente che is tratta di un parere esclusivamente personale. Lo stripping delle sue conoscenti;in primo luogo le varici hanno pur sempre un certo tasso di recidive, in secondo luogo lo stripping rappresenta comunque un trauma per i tessuti e può dare delle neuropatie sensoriali ben descritte in letteratura. Ma non c'è rosa senza spine. Le auguro il meglio.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 809 visite dal 05/03/2024.
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