Sfinterotomia consigli

Salve a tutti.


Finalmente dopo anni di sofferenze a causa di una ragade ho deciso di affrontare il nemico e di operarmi.

Non scrivo su questa piattaforma per avere una diagnosi, più che altro per avere qualche risposta in merito alla tipologia di intervento e quello che mi devo aspettare dopo.


1.
Quanto dura l’intervento in sé?


2.
Devo effettuare l’anestesia epidurale, in cosa consiste e come viene fatta?


3.
Il chirurgo ha detto che praticherà una sfinterotomia laterale interna chiusa, mi ha anche spiegato per bene in cosa consiste, ma preso dall’ansia e dalla paura non ho prestato ascolto

4.
Se ho capito bene la ragade resterà al solito posto, verranno solo poste le basi per la sua guarigione spontanea.
Mi sembra una cosa abbastanza lunga, e questa cosa mi spaventa.
Più o meno in quanto tempo è prevista la guarigione definitiva?


5.
Domanda più importante, è che spero di porgere nel migliore dei modi: che ruolo gioca la sfinterotomia nell’atto defecatorio?
Avrà il compito di rilassare lo sfintere anale in modo da far transitare più facilmente le feci?
Quindi anche se le feci saranno più voluminose non avranno particolari ostacoli, provocando ferite?
(Spero di essere stato chiaro).


6.
Ho una Marsica a ridosso della ragade, verrà tolta anch’essa o bisogna chiederlo prima dell’intervento?
Mi è stato detto anche questo durante la visita, ma ero talmente in ansia che non ricordo.


Il chirurgo è stato molto bravo, avevo timore di farmi visitare, ma alla fine non mi ha provocato nessun dolore.
Ha anche detto che l’intervento è una sciocchezza, dicendomi che avrei risolto tutti i miei problemi.
Non so perché, ma non voglio essere così ottimista, ho paura di rimanerci male se non risolverò.
Dunque l’ultima domanda è: è vero che la sfinterotomia offre una vera soluzione al problema?
Ci sono stati casi in cui non ha risolto?


Grazie mille a chi risponderà
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Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 13.4k 379
1) pochi minuti.
2) di solito si fa la spinale con iniezione di farmaci anestetici iniettati con una sola puntura nella regione lombare.
3) la sfinterotomia laterale chiusa, consiste nell' introduzione, a livello della cute perianale, di una piccola lama da bisturi tra lo sfintere interno e l' esterno e nel procedere alla sezione di quello interno.
4) sì! tempo 3/4 settimane.
Ma a questo punto, visto che già ci siamo incontrati nel 2022 su questo sito, bisogna fare delle riflessioni : tale intervento viene eseguito quando una ragade acuta(di recente formazione), con ipertono anale, non è guarita con terapia medica "dedicata e specifica" per la ragade.
Se la ragade è di vecchia data(cronica) con un ipertono non evidente ed è presente anche la "marisca" sentinella, questo intervento non è indicato.
Le recidive o meglio la mancata guarigione aumentano notevolmente in caso di interventi non indicati.
Con questo penso di aver risposto anche alle altre sue domande.
Cordiali saluti.

Dr.Giuseppe D'Oriano Docente Scuola Speciale A.C.O.I. di Coloproctologia. Chirurgo Colonproctologo.
www.drgiuseppedoriano.blogspot.com

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Utente
Utente
Gentile Dr D’Oriano

La ringrazio per la risposta.
In pratica il tutto è iniziato a maggio 2022. La fase acuta durò circa due mesi, dopodiché ci sono stati periodi di guarigione e periodi di ricaduta. Infatti è questo che non riesco a capire.

È normale che questo tipo di patologia si comporti in tal modo?

Le faccio un esempio:
Ad un certo momento la ragade decide di farsi sentire (soprattutto se l’evacuazione è difficoltosa), provocando dolore, bruciore e sanguinamento. Il tutto si protrae per una settimana o al massimo due, ritornando poi tutto nella norma. Dopo qualche altra settimana (dopo aver cantato vittoria) ecco che il problema si ripresenta (bruciore, sanguinamento e dolore).

Oggi ad esempio sto bene, e tra 3 giorni devo operarmi. Ho una confusione in testa incredibile.
Ho spiegato tutte queste cose al chirurgo, e mi ha proposto la sfinterotomia. Spero solo di non fare una cavolata e di non peggiorare le cose.