Stipsi figlia 19enne: redipeg efficace ma senza stimolo: è giusto?

Mia figlia di 19 anni soffre di stipsi.
da Aprile, su indicazione del gastroenterologo, assume redipeg bustine: il primo periodo due al giorno, poi gradualmente ha ridotto la dose sino a giungere a ora, Ottobre, che ne prende una bustina ogni due giorni.
Ciò che lei lamenta è che nonostante la mattina generalmente va in bagno (qualche volta è capitato che non sia andata) non ha un vero e proprio stimolo, ci va solo perchè spinge per andare.
Secondo lei è questo il modo giusto di procedere?
Si può migliorare qualcosa?
Dr. Sergio Sforza Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo d'urgenza 11.6k 357
La stipsi cronica richiede un approccio personalizzato. Redipeg (macrogol) è un lassativo osmotico efficace, spesso utilizzato per la stipsi cronica, inclusa quella funzionale.
L'obiettivo del trattamento è raggiungere una frequenza fecale regolare e confortevole, non necessariamente quotidiana, ma senza sforzo eccessivo o sensazione di evacuazione incompleta. La riduzione graduale della dose di Redipeg, come fatto, è una strategia comune per trovare il dosaggio minimo efficace.
L'assenza di uno stimolo naturale è un effetto collaterale noto dei lassativi osmotici come il macrogol. Essi aumentano il volume e ammorbidiscono le feci, facilitando il transito, ma non necessariamente stimolano la motilità intestinale o la sensazione di bisogno di defecare.
Per migliorare la situazione, si possono considerare le seguenti opzioni:
- Valutare l'aderenza alla dieta: Assicurarsi che l'utente segua una dieta ricca di fibre (frutta, verdura, cereali integrali) e beva adeguata acqua (1,5-2 litri al giorno).
- Considerare l'attività fisica: L'esercizio fisico regolare stimola la motilità intestinale.
- Esplorare altri lassativi: In alcuni casi, si potrebbe valutare l'aggiunta di un lassativo stimolante (es. senna) da usare occasionalmente o un procinetico (es. domperidone) se la motilità intestinale è lenta, sempre sotto controllo medico.
- Biofeedback: In casi selezionati, il biofeedback del pavimento pelvico può aiutare a migliorare la coordinazione muscolare per la defecazione.
- Consultare il gastroenterologo: È fondamentale discutere con il medico curante le difficoltà dell'utente. Potrebbe essere necessaria una rivalutazione della diagnosi o della strategia terapeutica.
L'approccio attuale con Redipeg sembra ragionevole, ma l'assenza di stimolo è un aspetto da considerare. Migliorare lo stile di vita (dieta, idratazione, attività fisica) è spesso la prima linea d'azione. La decisione di modificare la terapia farmacologica deve essere presa in collaborazione con il gastroenterologo.
Cordiali saluti

Dr. Sergio Sforza
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