Stipsi figlia 19enne: redipeg efficace ma senza stimolo: è giusto?
Mia figlia di 19 anni soffre di stipsi.
da Aprile, su indicazione del gastroenterologo, assume redipeg bustine: il primo periodo due al giorno, poi gradualmente ha ridotto la dose sino a giungere a ora, Ottobre, che ne prende una bustina ogni due giorni.
Ciò che lei lamenta è che nonostante la mattina generalmente va in bagno (qualche volta è capitato che non sia andata) non ha un vero e proprio stimolo, ci va solo perchè spinge per andare.
Secondo lei è questo il modo giusto di procedere?
Si può migliorare qualcosa?
da Aprile, su indicazione del gastroenterologo, assume redipeg bustine: il primo periodo due al giorno, poi gradualmente ha ridotto la dose sino a giungere a ora, Ottobre, che ne prende una bustina ogni due giorni.
Ciò che lei lamenta è che nonostante la mattina generalmente va in bagno (qualche volta è capitato che non sia andata) non ha un vero e proprio stimolo, ci va solo perchè spinge per andare.
Secondo lei è questo il modo giusto di procedere?
Si può migliorare qualcosa?
La stipsi cronica richiede un approccio personalizzato. Redipeg (macrogol) è un lassativo osmotico efficace, spesso utilizzato per la stipsi cronica, inclusa quella funzionale.
L'obiettivo del trattamento è raggiungere una frequenza fecale regolare e confortevole, non necessariamente quotidiana, ma senza sforzo eccessivo o sensazione di evacuazione incompleta. La riduzione graduale della dose di Redipeg, come fatto, è una strategia comune per trovare il dosaggio minimo efficace.
L'assenza di uno stimolo naturale è un effetto collaterale noto dei lassativi osmotici come il macrogol. Essi aumentano il volume e ammorbidiscono le feci, facilitando il transito, ma non necessariamente stimolano la motilità intestinale o la sensazione di bisogno di defecare.
Per migliorare la situazione, si possono considerare le seguenti opzioni:
- Valutare l'aderenza alla dieta: Assicurarsi che l'utente segua una dieta ricca di fibre (frutta, verdura, cereali integrali) e beva adeguata acqua (1,5-2 litri al giorno).
- Considerare l'attività fisica: L'esercizio fisico regolare stimola la motilità intestinale.
- Esplorare altri lassativi: In alcuni casi, si potrebbe valutare l'aggiunta di un lassativo stimolante (es. senna) da usare occasionalmente o un procinetico (es. domperidone) se la motilità intestinale è lenta, sempre sotto controllo medico.
- Biofeedback: In casi selezionati, il biofeedback del pavimento pelvico può aiutare a migliorare la coordinazione muscolare per la defecazione.
- Consultare il gastroenterologo: È fondamentale discutere con il medico curante le difficoltà dell'utente. Potrebbe essere necessaria una rivalutazione della diagnosi o della strategia terapeutica.
L'approccio attuale con Redipeg sembra ragionevole, ma l'assenza di stimolo è un aspetto da considerare. Migliorare lo stile di vita (dieta, idratazione, attività fisica) è spesso la prima linea d'azione. La decisione di modificare la terapia farmacologica deve essere presa in collaborazione con il gastroenterologo.
Cordiali saluti
L'obiettivo del trattamento è raggiungere una frequenza fecale regolare e confortevole, non necessariamente quotidiana, ma senza sforzo eccessivo o sensazione di evacuazione incompleta. La riduzione graduale della dose di Redipeg, come fatto, è una strategia comune per trovare il dosaggio minimo efficace.
L'assenza di uno stimolo naturale è un effetto collaterale noto dei lassativi osmotici come il macrogol. Essi aumentano il volume e ammorbidiscono le feci, facilitando il transito, ma non necessariamente stimolano la motilità intestinale o la sensazione di bisogno di defecare.
Per migliorare la situazione, si possono considerare le seguenti opzioni:
- Valutare l'aderenza alla dieta: Assicurarsi che l'utente segua una dieta ricca di fibre (frutta, verdura, cereali integrali) e beva adeguata acqua (1,5-2 litri al giorno).
- Considerare l'attività fisica: L'esercizio fisico regolare stimola la motilità intestinale.
- Esplorare altri lassativi: In alcuni casi, si potrebbe valutare l'aggiunta di un lassativo stimolante (es. senna) da usare occasionalmente o un procinetico (es. domperidone) se la motilità intestinale è lenta, sempre sotto controllo medico.
- Biofeedback: In casi selezionati, il biofeedback del pavimento pelvico può aiutare a migliorare la coordinazione muscolare per la defecazione.
- Consultare il gastroenterologo: È fondamentale discutere con il medico curante le difficoltà dell'utente. Potrebbe essere necessaria una rivalutazione della diagnosi o della strategia terapeutica.
L'approccio attuale con Redipeg sembra ragionevole, ma l'assenza di stimolo è un aspetto da considerare. Migliorare lo stile di vita (dieta, idratazione, attività fisica) è spesso la prima linea d'azione. La decisione di modificare la terapia farmacologica deve essere presa in collaborazione con il gastroenterologo.
Cordiali saluti
Dr. Sergio Sforza
https://www.medicitalia.it/sergiosforza/
Risposta creata con il supporto di Medicitalia.AI
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 187 visite dal 30/10/2025.
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