Decorso post-operatorio proctopessi tecnica Longo
Gentili Dottori,
ho effettuato l'operazione di prolassectomia con stapler per un prolasso mucoemorroidario di III grado il giorno 24/11/2011. L'intervento, da quanto mi è stato assicurato si è svolto regolarmente e senza problemi. Sono stato dimesso 2 giorni dopo con la seguente terapia: Cefixoral 400mg, antidolorifici al bisogno. Sono riuscito a defecare regolarmente (con solo un certo fastidio). Non accuso dolori insopportabili, anche se forti soprattutto dopo la defecazione, ma presento, sin dal primo giorno dopo l'operazione, un grosso gonfiore delle emorroidi esterne tanto che avevo timore che il prolasso fosse ritornato in maniera permanente, parlandone con la dottoressa che mi ha operato mi ha detto che è tutto normale e che passeranno... Il mio problema è che con una terapia così sintetica non so che fare con il dolore e il gonfiore (e l'infiammazione) della regione anale e soprattutto non so cosa mi aspetta:
1) sto prendendo "al bisogno" Oki ma senza grosso vantaggio;
2) di mia iniziativa sto prendendo Arvenum 2+2+2 al giorno;
3) 2 bentelan da 0,1 la mattina e la sera;
4) al termine di ogni evacuazione lavo con acqua tiepida e detergente intimo, tampono con garza imbevuta da pomata in gel Lidofast 2,5% gel uretrale;
Cosa mi consigliate anche come antidolorifici? Non vorrei commettere qualche sciocchezza e vanificare tutto... come procedere per un corretto decorso post-operatorio?
Aggiungo che non ritengo di essere fissato e di avere un livello di sopportazione del dolore abbastanza alto.
Vi ringrazio in anticipo.
ho effettuato l'operazione di prolassectomia con stapler per un prolasso mucoemorroidario di III grado il giorno 24/11/2011. L'intervento, da quanto mi è stato assicurato si è svolto regolarmente e senza problemi. Sono stato dimesso 2 giorni dopo con la seguente terapia: Cefixoral 400mg, antidolorifici al bisogno. Sono riuscito a defecare regolarmente (con solo un certo fastidio). Non accuso dolori insopportabili, anche se forti soprattutto dopo la defecazione, ma presento, sin dal primo giorno dopo l'operazione, un grosso gonfiore delle emorroidi esterne tanto che avevo timore che il prolasso fosse ritornato in maniera permanente, parlandone con la dottoressa che mi ha operato mi ha detto che è tutto normale e che passeranno... Il mio problema è che con una terapia così sintetica non so che fare con il dolore e il gonfiore (e l'infiammazione) della regione anale e soprattutto non so cosa mi aspetta:
1) sto prendendo "al bisogno" Oki ma senza grosso vantaggio;
2) di mia iniziativa sto prendendo Arvenum 2+2+2 al giorno;
3) 2 bentelan da 0,1 la mattina e la sera;
4) al termine di ogni evacuazione lavo con acqua tiepida e detergente intimo, tampono con garza imbevuta da pomata in gel Lidofast 2,5% gel uretrale;
Cosa mi consigliate anche come antidolorifici? Non vorrei commettere qualche sciocchezza e vanificare tutto... come procedere per un corretto decorso post-operatorio?
Aggiungo che non ritengo di essere fissato e di avere un livello di sopportazione del dolore abbastanza alto.
Vi ringrazio in anticipo.
[#1]
Non e' possibile dare informazioni via internet riguardo la terapia da effettuare: questo e' un preciso diritto/dovere del Chirurgo che l'ha operata o comunque di un Collega che possa valutarla di persona. Sono d'accordo con lei che qualcosa per il dolore vada fatto, quindi puo' anche darsi che alla fine la terapia non sara' tanto dissimile da quella che lei ha citato (magari corretta con qualche accorgimento per evitare effetti collaterali importanti), ma le sconsiglio di assumere antinfiammatori e cortisonici senza il benestare, appunto, di un Medico che veda di persona come stanno le cose.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
dott. Stefano Spina
www.stefanospina.com
[#2]
Ex utente
Grazie Dottore, ho la visita di controllo al 7° giorno (spero di arrivarci meglio di ora), ho cercato di contattare per telefono il reparto dell'ospedale dove mi sono operato (distante 120 Km da casa mia) ma mi dicono che non ci sono medici disponibili (è domenica...); spero che mi risponda qualcuno domani! La mia dottoressa di famiglia mi ha assicurato che sto procedendo bene (ma non mi ha visitato) ed ha aggiunto una compressa per proteggere lo stomaco da prendere la mattina a digiuno.
In effetti quel che traggo come esperienza da questo e da un precedente intervento (maxillo-facciale da incidente) è che alcuni ospedali, pur curandosi del paziente in reparto, lo "abbandonano" una volta dimesso... come se la CURA del paziente non passi anche per la sua convalescenza, trattandosi di un decorso post-operatorio e non di semplice influenza.
Scusatemi lo sfogo.
In effetti quel che traggo come esperienza da questo e da un precedente intervento (maxillo-facciale da incidente) è che alcuni ospedali, pur curandosi del paziente in reparto, lo "abbandonano" una volta dimesso... come se la CURA del paziente non passi anche per la sua convalescenza, trattandosi di un decorso post-operatorio e non di semplice influenza.
Scusatemi lo sfogo.
[#3]
La protezione gastrica prescrittale dal suo Medico di Famiglia e' proprio cio' che auspicavo quando scrivevo di "qualche accorgimento per evitare effetti collaterali importanti".
Mi dispiace per la sua esperienza negativa, ma non posso fare a meno di darle qualche reponsabilita' nella scelta della struttura dove si e' operato: prima di tutto non e' mai una buona cosa andarsi ad operare lontano da casa, proprio perche' al momento del bisogno i chilometri non possono essere annullati; e poi se avesse scelto un grande Ospedale di certo avrebbe avuto la possibilita' di contattare un Medico di Guardia anche di domenica, anche se in realta' qualcuno per legge ci dovrebbe stare anche negli Ospedali minori...
Cordiali saluti
Mi dispiace per la sua esperienza negativa, ma non posso fare a meno di darle qualche reponsabilita' nella scelta della struttura dove si e' operato: prima di tutto non e' mai una buona cosa andarsi ad operare lontano da casa, proprio perche' al momento del bisogno i chilometri non possono essere annullati; e poi se avesse scelto un grande Ospedale di certo avrebbe avuto la possibilita' di contattare un Medico di Guardia anche di domenica, anche se in realta' qualcuno per legge ci dovrebbe stare anche negli Ospedali minori...
Cordiali saluti
[#4]
Ex utente
Mi prendo volentieri ogni responsabilità dal momento che ho scelto l'Ospedale in quanto segnalato come centro specializzato in colonproctolgia... e ci tengo a dire che è un grande Ospedale: sono stato trattato benissimo ed ho grande stima dell'Equipe medica... se non fosse per quel che le ho riferito.
[#5]
Mi permetto di commentare la sua esperienza negativa e mi associo a quando scritto dal collega Spina.
In numerosi ospedali il trattamento della malattia emorroidaria è eseguito, anche per la Prolassectomia con Stapler, in regime di One day surgery(una sola notte in ospedale)o al massimo dimissione in seconda giornata.
Questo è possibile e consigliabile solo quando è attivo nella struttura il PAPD(Percorso assistenziale post dimissione), altrimenti, si corre il rischio di vanificare la bontà della tecnica utilizzata e la professionalità di chi l'ha eseguita e di essere sottoposti ad un giudizio di inadeguatezza assistenziale, come quello da lei espresso.
NOTA BENE grazie alla procedura PAPD: ove mai dovessero presentarsi complicanze postoperatorie entro i primi sette giorni dall' avvenuta dimissione(perdite di sangue dalla ferita, emorragie, suppurazioni con fuoriuscita di secrezioni dalla ferita, etc. ), potete telefonare in qualsiasi ora del giorno e della notte contattando il Chirurgo di Guardia in Reparto ai numeri segnalati nella lettera di dimissione.
Se si tratta di condizioni nelle quali è necessario il ricovero per le cure del caso questo avverrà contestualmente nel reparto.
Quindi più che evitare le distanze o i piccoli ospedali bisognerebbe solo accertarsi che la dimissione, in qualunque struttura e per qualunque intervento, è protetta da un PAPD
Cordiali saluti ed auguri di pronta guarigione.
In numerosi ospedali il trattamento della malattia emorroidaria è eseguito, anche per la Prolassectomia con Stapler, in regime di One day surgery(una sola notte in ospedale)o al massimo dimissione in seconda giornata.
Questo è possibile e consigliabile solo quando è attivo nella struttura il PAPD(Percorso assistenziale post dimissione), altrimenti, si corre il rischio di vanificare la bontà della tecnica utilizzata e la professionalità di chi l'ha eseguita e di essere sottoposti ad un giudizio di inadeguatezza assistenziale, come quello da lei espresso.
NOTA BENE grazie alla procedura PAPD: ove mai dovessero presentarsi complicanze postoperatorie entro i primi sette giorni dall' avvenuta dimissione(perdite di sangue dalla ferita, emorragie, suppurazioni con fuoriuscita di secrezioni dalla ferita, etc. ), potete telefonare in qualsiasi ora del giorno e della notte contattando il Chirurgo di Guardia in Reparto ai numeri segnalati nella lettera di dimissione.
Se si tratta di condizioni nelle quali è necessario il ricovero per le cure del caso questo avverrà contestualmente nel reparto.
Quindi più che evitare le distanze o i piccoli ospedali bisognerebbe solo accertarsi che la dimissione, in qualunque struttura e per qualunque intervento, è protetta da un PAPD
Cordiali saluti ed auguri di pronta guarigione.
Dr.Giuseppe D'Oriano Docente Scuola Speciale A.C.O.I. di Coloproctologia. Chirurgo Colonproctologo.
www.drgiuseppedoriano.blogspot.com
[#6]
Ex utente
Grazie per la precisazione dott. D'Oriano, purtroppo non sapevo di questo protocollo. Grazie inoltre per i suoi auguri e per la disponibilità che sia lei che il dott. Spina avete dimostrato nei miei confronti, a volte anche semplicemente sentirsi ascoltati rende più gestibile la sofferenza.
[#7]
Se l'Ospedale che ha scelto e' una struttura grande mi pare impossibile che non ci sia un Medico di Guardia, anche di domenica. Piu' probabile che l'operatore al telefono le abbia dato una risposta sbrigativa...
Rimane il problema della distanza: io non sono mai troppo d'accordo su queste scelte da parte del paziente, e personalmente sconsiglio quanti mi telefonano da fuori Roma chiedendo di essere operati qui; a meno che non abbiano la possibilita' di essere ospitati (per esempio da un parente) per periodi sufficientemente lunghi. Ma si tratta di una mia personale convinzione, che capisco possa non trovare tutti d'accordo.
Cordiali sauti
Rimane il problema della distanza: io non sono mai troppo d'accordo su queste scelte da parte del paziente, e personalmente sconsiglio quanti mi telefonano da fuori Roma chiedendo di essere operati qui; a meno che non abbiano la possibilita' di essere ospitati (per esempio da un parente) per periodi sufficientemente lunghi. Ma si tratta di una mia personale convinzione, che capisco possa non trovare tutti d'accordo.
Cordiali sauti
[#9]
Sono dispiaciuto per lei e per la "brutta figura" che, come classe medica, stiamo facendo un po' tutti nei suoi confronti. Questo dimostra che i numeri di telefono servono fino ad un certo punto se poi non viene messa in atto sul serio una vera assistenza al paziente, e anche che se l'Ospedale fosse stato sotto casa quanto meno avrebbe potuto andarci di persona... Ma tenga duro: domani e' lunedi'!
Cordiali saluti
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 9 risposte e 9.4k visite dal 27/11/2011.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.