Prolasso ano rettale
Buongiorno vorrei sottoporre il mio problema per avere consigli in merito all'opportunità di effettuare o meno un intervento chirurgico per poter risolvere il mio problema.
Premetto che nel 2016 ho subito un intervento di emicolectomia sigma sx per diverticolite recidivante effettuato in laparoscopia chirurgica.
Da allora non ho avuto più problemi per quanto riguarda questa sintomatologia però, da più di un anno ho iniziato a soffrire non di stipsi ma di una grande difficoltà ad evacuare anche in presenza di feci morbide.
Ho effettuato, su consiglio del chirurgo che mi ha operato per la sintomatologia di cui ho precedentemente riferito, una manometria che nelle conclusioni riporta: lieve ipertono sfinteriale; pressioni di top squeeze adeguate per intensità; durata della contrazione efficace modesta; riflesso della tosse e riflesso di guardia presenti; non segni di dissinergia.
Contemporaneamente ho effettuato anche una anoscopia HR che conclude con lieve ipertono a riposo; voluminoso rettocele, ridondanza rettale con invaginazione rettoanale evidente in fase di ponzamento; prolasso dell'anoderma con abbassamento della linea dentata, per i gravi sintomi ostruttivi la paziente è candidabile ad intervento di correzione del prolasso-rettocele o con rettopessi ventrale VLS o ad intervento di STARR.
IL 30/01/2020 mi sono sottoposta anche a RX DEFECOGRAFIA che ha evidenziato una sindrome del perineo disceso con intussuscezione retto anale e rettocele anteriore di circa 3 cm.
Il chirurgo, dopo aver visionato i vari referti mi ha praticamente sconsigliato di effettuare l'intervento sia con rettopessi ventrale, sconsigliabile perchè ho già effettuato il precedente intervento sul colon in laparoscopia sia con il metodo STARR perchè, secondo la sua esperienza chirurgica questo tipo di intervento non è sempre risolutivo ma, anzi, può provocare ulteriori problemi che però non mi ha descritto.
Mi ha consigliato di aspettare e di rivolgermi di nuovo da lui in caso di peggioramento della situazione.
Premetto che ho molta fiducia in questo chirurgo che è considerato uno dei migliori qui in Abruzzo, però nello stesso tempo sono rimasta un poco perplessa perchè convivere con questo problema non è certo facile.
Vorrei conoscere l'opinione di qualche vostro illustre specialista e se esiste qualche centro di eccellenza dove potermi rivolgere per un eventuale altro consulto.
Ringrazio fin d'ora per l'attenzione che vorrete accordarmi.
Premetto che nel 2016 ho subito un intervento di emicolectomia sigma sx per diverticolite recidivante effettuato in laparoscopia chirurgica.
Da allora non ho avuto più problemi per quanto riguarda questa sintomatologia però, da più di un anno ho iniziato a soffrire non di stipsi ma di una grande difficoltà ad evacuare anche in presenza di feci morbide.
Ho effettuato, su consiglio del chirurgo che mi ha operato per la sintomatologia di cui ho precedentemente riferito, una manometria che nelle conclusioni riporta: lieve ipertono sfinteriale; pressioni di top squeeze adeguate per intensità; durata della contrazione efficace modesta; riflesso della tosse e riflesso di guardia presenti; non segni di dissinergia.
Contemporaneamente ho effettuato anche una anoscopia HR che conclude con lieve ipertono a riposo; voluminoso rettocele, ridondanza rettale con invaginazione rettoanale evidente in fase di ponzamento; prolasso dell'anoderma con abbassamento della linea dentata, per i gravi sintomi ostruttivi la paziente è candidabile ad intervento di correzione del prolasso-rettocele o con rettopessi ventrale VLS o ad intervento di STARR.
IL 30/01/2020 mi sono sottoposta anche a RX DEFECOGRAFIA che ha evidenziato una sindrome del perineo disceso con intussuscezione retto anale e rettocele anteriore di circa 3 cm.
Il chirurgo, dopo aver visionato i vari referti mi ha praticamente sconsigliato di effettuare l'intervento sia con rettopessi ventrale, sconsigliabile perchè ho già effettuato il precedente intervento sul colon in laparoscopia sia con il metodo STARR perchè, secondo la sua esperienza chirurgica questo tipo di intervento non è sempre risolutivo ma, anzi, può provocare ulteriori problemi che però non mi ha descritto.
Mi ha consigliato di aspettare e di rivolgermi di nuovo da lui in caso di peggioramento della situazione.
Premetto che ho molta fiducia in questo chirurgo che è considerato uno dei migliori qui in Abruzzo, però nello stesso tempo sono rimasta un poco perplessa perchè convivere con questo problema non è certo facile.
Vorrei conoscere l'opinione di qualche vostro illustre specialista e se esiste qualche centro di eccellenza dove potermi rivolgere per un eventuale altro consulto.
Ringrazio fin d'ora per l'attenzione che vorrete accordarmi.
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A distanza, senza averla interrogata personalmente e non avendo eseguito personalmente la visita, non posso contraddire né condividere quanto le è stato detto.
Quello che posso dirle è che non eseguire un intervento di rettopessi ventrale in un paziente che, affetto da ostruita defecazione, ha subito precedentemente un intervento di resezione del colon-sigma.
In merito alla STARR, posso dirle che è una tecnica sicura, che permette, per via anale, una regolata resezione del prolasso rettale, con risultati certi quando effettivamente esiste un prolasso rettale interno ed un rettocele responsabile di ostruita defecazione.
In ogni caso non opererei mai una paziente, con una sindrome da ostruita defecazione, prima di aver tentato di risolvere il problema con una giusta alimentazione, aumentando fibre ed acqua etc.
Prego.
Quello che posso dirle è che non eseguire un intervento di rettopessi ventrale in un paziente che, affetto da ostruita defecazione, ha subito precedentemente un intervento di resezione del colon-sigma.
In merito alla STARR, posso dirle che è una tecnica sicura, che permette, per via anale, una regolata resezione del prolasso rettale, con risultati certi quando effettivamente esiste un prolasso rettale interno ed un rettocele responsabile di ostruita defecazione.
In ogni caso non opererei mai una paziente, con una sindrome da ostruita defecazione, prima di aver tentato di risolvere il problema con una giusta alimentazione, aumentando fibre ed acqua etc.
Prego.
Dr.Giuseppe D'Oriano Docente Scuola Speciale A.C.O.I. di Coloproctologia. Chirurgo Colonproctologo.
www.drgiuseppedoriano.blogspot.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 3.6k visite dal 13/02/2020.
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