Gonorrea e terapia
Salve, sono qui per chiedere un chiarimento: la scorsa settimana sono andato a ritirare gli esami effettuati al centro mts della mia città e il tampone urine è risultato positivo alla gonorrea. La cosa mi ha lasciato un po' sorpreso, dal momento che non accusavo alcun tipo di fastidio né ho mai notato secrezioni. Comunque, preso atto di ciò ho intrapreso la terapia: 500mg di Fidato per via intramuscolare eseguiti subito dal medico, e 2 cp da 500m di Azitromicina al giorno per i due giorni successivi. Infine, mi ha detto di eseguire un nuovo esame delle urine fra 3 mesi.
Ho sentito dire poi che il gonococco nel tempo ha sviluppato resistenze agli antibiotici, per cui mi chiedo: dal momento che non ho accusato dei sintomi mentre ero malato, e dal momento che prima di eseguire un altro esame devo aspettare 3 mesi, come mi devo comportare? Posso stare tranquillo riguardo la terapia e considerarmi guarito? Oppure è meglio stare "in quarantena" questi tre mesi prima di ri-eseguire il controllo? E soprattutto, perchè è necessario aspettare proprio 3 mesi per la verifica?
Grazie mille in anticipo per la risposta!
Ho sentito dire poi che il gonococco nel tempo ha sviluppato resistenze agli antibiotici, per cui mi chiedo: dal momento che non ho accusato dei sintomi mentre ero malato, e dal momento che prima di eseguire un altro esame devo aspettare 3 mesi, come mi devo comportare? Posso stare tranquillo riguardo la terapia e considerarmi guarito? Oppure è meglio stare "in quarantena" questi tre mesi prima di ri-eseguire il controllo? E soprattutto, perchè è necessario aspettare proprio 3 mesi per la verifica?
Grazie mille in anticipo per la risposta!
In effetti il suo caso meriterebbe una corposa anamnesi (in genere la localizzazione all'uretra maschile è inizialmente caratterizzata da una uretrite acuta e solo successivamente si possono avere forme subacute o del tutto fruste , per una localizzazione nei recessi , fino a farsi posteriore.
Forse una visita accurata , unita ad una sierologia, ed ad un tampore uretrale , magari dopo spremitura prostatica non sarebbe male. Ed allargare la obiettività.
Resta anche il fatto che il germe non è da sottovalutare , neppure come contagiosità.
Ma di sicuro la terapia , corposa , lo ha reso non contagiante . ma io direi comunque sempre rapporti protetti.
Però mi sembra congruo seguire i dettami impartiti , che certamente vanno osservati.
Cordialit
Forse una visita accurata , unita ad una sierologia, ed ad un tampore uretrale , magari dopo spremitura prostatica non sarebbe male. Ed allargare la obiettività.
Resta anche il fatto che il germe non è da sottovalutare , neppure come contagiosità.
Ma di sicuro la terapia , corposa , lo ha reso non contagiante . ma io direi comunque sempre rapporti protetti.
Però mi sembra congruo seguire i dettami impartiti , che certamente vanno osservati.
Cordialit
Dott.Giampiero Griselli Dermovenereologo
www.dermoonline.com
Ferrara,Torino,Brescia,Porto Tolle(RO)
Utente
Grazie per la risposta. Ho inoltre letto che le linee guida riguardo la terapia consigliano un ulteriore controllo a una settimana sola di distanza dalla fine del trattamento terapeutico... Vedrò come fare.
Ancora grazie per la risposta e i consigli!
Ancora grazie per la risposta e i consigli!
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.4k visite dal 24/09/2014.
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