Carcinoma papillare tiroideo pt2 n0
Buongiorno,
a febbraio 2024, a seguito di controlli e di una ecografia, mi è stato riscontrato un nodulo nel lato destro della tiroide, risultato essere tir3B a seguito di ago aspirato, e la sindrome di hashimoto.
Messo subito in lista d'attesa, sono stato operato quasi 10 mesi dopo, a inizio dicembre 2024 di lobo istectomia destra e ieri mi è stato fornito il risultato istologico che è il seguente:
ESAME MICROSCOPICO
Il nodulo macroscopicamente descritto del diametro massimo di mm 21 è costituito da proliferazione neoplastica di elementi di natura tireocitaria aggregati in papille, con focali aspetti di metaplasia squamosa (indagine immunoistochimica per CKS positiva) che mostrano caratteri nucleari tipici di carcinoma papillare; ulteriori indagini
immunoistochimiche: BRAF V600E positiva, p53 wild type.
La neoplasia è circoscritta da una spessa capsula fibrosa che mostra alcuni focolai di infiltrazione a tutto spessore; non evidenti focolai di angioinvasione.
Il parenchima tiroideo residuo presenta multipli focolai di flogosi cronica linfocitaria in aggregati follicolari con centri germinativi attivati e fenomeni regressivi (sclerosi, macrocalcificazioni).
Concomita 1 linfonodo periistmico di morfologia regolare.
DIAGNOSI
Carcinoma papillare sottotipo classico, con focali aspetti squamosi, incapsulato, microinvasivo del diametro
massimo di mm 21, in tiroidite cronica linfocitaria.
Non evidenza di neoplasia in 1 linfonodo esaminato.
pT2, NO
Il mio endocrinologo, dopo avermi fatto un'altra ecografia per verificare che il lato destro fosse libero da noduli mi ha detto che, trattandosi di stadiazione 2 e nodulo di 21mm, le linee guida indicano che il paziente può decidere tra l'asportazione totale della tiroide e successiva terapia con iodio 131 oppure attendere e rivederci tra 4-6 mesi con nuove analisi per effettuare una nuova ecografia e vedere la situazione.
Attualmente le analisi fatte dopo 20gg dall'operazione sono le seguenti:
FT4 1, 16 (0, 89-1, 76)
TSH 4, 72 (0, 55-4, 78)
Paratormone 78, 60 (18, 50-88)
Personalmente preferirei essere rioperato per la tiroidectomia totale + iodio (le tempistiche da me sarebbero comunque lunghe), in modo da cercare di eliminare possibile problemi futuri e, nell'attesa effettuare il follow-up indicato dall'ndocrinologo.
Chiedo un vostro parere in merito al referto istologico e se è preferibile, nel mio caso, essere rioperato appena possibile o meno.
Vi ringrazio
a febbraio 2024, a seguito di controlli e di una ecografia, mi è stato riscontrato un nodulo nel lato destro della tiroide, risultato essere tir3B a seguito di ago aspirato, e la sindrome di hashimoto.
Messo subito in lista d'attesa, sono stato operato quasi 10 mesi dopo, a inizio dicembre 2024 di lobo istectomia destra e ieri mi è stato fornito il risultato istologico che è il seguente:
ESAME MICROSCOPICO
Il nodulo macroscopicamente descritto del diametro massimo di mm 21 è costituito da proliferazione neoplastica di elementi di natura tireocitaria aggregati in papille, con focali aspetti di metaplasia squamosa (indagine immunoistochimica per CKS positiva) che mostrano caratteri nucleari tipici di carcinoma papillare; ulteriori indagini
immunoistochimiche: BRAF V600E positiva, p53 wild type.
La neoplasia è circoscritta da una spessa capsula fibrosa che mostra alcuni focolai di infiltrazione a tutto spessore; non evidenti focolai di angioinvasione.
Il parenchima tiroideo residuo presenta multipli focolai di flogosi cronica linfocitaria in aggregati follicolari con centri germinativi attivati e fenomeni regressivi (sclerosi, macrocalcificazioni).
Concomita 1 linfonodo periistmico di morfologia regolare.
DIAGNOSI
Carcinoma papillare sottotipo classico, con focali aspetti squamosi, incapsulato, microinvasivo del diametro
massimo di mm 21, in tiroidite cronica linfocitaria.
Non evidenza di neoplasia in 1 linfonodo esaminato.
pT2, NO
Il mio endocrinologo, dopo avermi fatto un'altra ecografia per verificare che il lato destro fosse libero da noduli mi ha detto che, trattandosi di stadiazione 2 e nodulo di 21mm, le linee guida indicano che il paziente può decidere tra l'asportazione totale della tiroide e successiva terapia con iodio 131 oppure attendere e rivederci tra 4-6 mesi con nuove analisi per effettuare una nuova ecografia e vedere la situazione.
Attualmente le analisi fatte dopo 20gg dall'operazione sono le seguenti:
FT4 1, 16 (0, 89-1, 76)
TSH 4, 72 (0, 55-4, 78)
Paratormone 78, 60 (18, 50-88)
Personalmente preferirei essere rioperato per la tiroidectomia totale + iodio (le tempistiche da me sarebbero comunque lunghe), in modo da cercare di eliminare possibile problemi futuri e, nell'attesa effettuare il follow-up indicato dall'ndocrinologo.
Chiedo un vostro parere in merito al referto istologico e se è preferibile, nel mio caso, essere rioperato appena possibile o meno.
Vi ringrazio
[#1]
Buonasera
Premesso che il suo endocrinologo le ha correttamente illustrate le attuali posizioni presenti nelle linee-guida e che noi non ci siamo mai visti (e quindi mi baso sui dati disponibili) le posso dire che in un caso come il suo io sarei orientato per un completamento chirurgico e successivo radioiodio.
Questo sia perché sono presenti alcuni fattori di rischio aggiuntivo quali la mutazione di BRAF (per chiarezza: non stiamo parlando di sopravvivenza ma di rischio di avere qualche recidiva nel tempo) e perché la presenza della tiroidite renderà comunque necessaria una terapia con ormone tiroideo. Infine la tiroidite si associa spesso a positività degli anticorpi anti-tiroide che a loro volta possono interferire e rendere inaffidabile il dosaggio della tireoglobulina (principale marcatore del tumore).
In sostanza, come ha intuito, un completamento adesso consentirà di gestire la situazione e i controlli nel tempo (che in casi come il suo sono molto semplici).
Cordiali saluti
Premesso che il suo endocrinologo le ha correttamente illustrate le attuali posizioni presenti nelle linee-guida e che noi non ci siamo mai visti (e quindi mi baso sui dati disponibili) le posso dire che in un caso come il suo io sarei orientato per un completamento chirurgico e successivo radioiodio.
Questo sia perché sono presenti alcuni fattori di rischio aggiuntivo quali la mutazione di BRAF (per chiarezza: non stiamo parlando di sopravvivenza ma di rischio di avere qualche recidiva nel tempo) e perché la presenza della tiroidite renderà comunque necessaria una terapia con ormone tiroideo. Infine la tiroidite si associa spesso a positività degli anticorpi anti-tiroide che a loro volta possono interferire e rendere inaffidabile il dosaggio della tireoglobulina (principale marcatore del tumore).
In sostanza, come ha intuito, un completamento adesso consentirà di gestire la situazione e i controlli nel tempo (che in casi come il suo sono molto semplici).
Cordiali saluti
Prof. Dr. med. Luca Giovanella
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 191 visite dal 04/01/2025.
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