Sono disperata - insufficienza luteale

Egr. dottore, credo di avere un problema di insufficienza luteale. Il problema è il seguente: ho 44 anni e da 2 anni cerco un figlio in modo mirato. Infertilità secondaria, dicono i ginecologi, dovuta all'età, senza alcunchè di patologico. Ormoni in regola, tamponi pure, emocromo anche, ma non sono riuscita in due anni neppure ad ottenere un test positivo.
Controllo ogni ciclo con il muco cervicale, la temperatura basale e il computer e gli stick Persona, per cui sono sempre stata in grado di verificare l'ovulazione, così il ginecologo ha programmato i nostri rapporti e monitorato la crescita del/dei follicolo/i. Sembrava sempre andare tutto bene ma, puntualmente, all'ottavo, nono giorno post ovulazione inizia un forte spotting con distacco di particelle di materiale, che trovo nella carta igienica, e ciò nonostante la terapia di sostegno con progesterone, e la gravidanza non è mai riuscita ad iniziare.
Anche con l'ultima IUI è accaduta la stessa cosa e sono disperata.
Non ho mai fatto controlli anticorpali pre gravidanza, o genetici.
Ho bisogno di sapere se ci sono degli esami che posso fare per verifcare tale insufficienza (non ho neppure mai controllato l'utero se non ecograficamente) e se vi possono essere strani anticorpi che impediscono l'annidamento, che possono essere trovati con analisi del sangue.
I vari ginecologi che mi hanno seguita mi consigliano di aspettare e continuare a tentare. Ho in programma un'atra IUI per il 19 novembre ma mi sembra inutile sprecare tempo e denaro se il problema non è nella fecondazione ma nella fase successiva.
La prego mi aiuti, ormai il mio tempo sta per finire e non so dove sbattere la testa.
La ringrazio per la sua risposta e per il tempo che vorrà dedicarmi. Per me è davvero importantissimo.
Cordialmente
Giovanna
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Dr.ssa Elisabetta Chelo Ginecologo, Patologo della riproduzione 1.9k 52 26
Gentile signora,
le perdite ematiche premestruali sono molto frequenti e di sè non costituiscono nè una causa di infertilità nè una diagnosi di insufficienza luteale.
Alla sua età le possibilità di una gravidanza sono fisiologicamente molto diminuite a causa del fatto che gli ovociti hanno la sua stessa età anagrafica e quindi sono ridotti sia in numero che in qualità. Inoltre , anche quando riescono a fertilizzarsi, spesso gli ovociti "stagionati" danno origine ad embrioni geneticamente alterati che (fortunatamente) non riescono ad impiantarsi. Per questo non credo sia corretto dire che il "problema non è la fecondazione, ma la fase successiva"; una gravidanza a 44 anni con ovociti propri non è frequente: anche in donne senza nessun altro problema e con i dosaggi ormonali nella norma le possibilità di "portare a casa " un bambino sano sono 1 su 450 ( il 2% circa).
Questa percentuale può essere un pò dura da accettare, ma penso che sia meglio conoscere i dati. Le auguro di essere una delle poche fortunate. Cordialmente

Dott.ssa Elisabetta Chelo
Ginecologa specializzata in Patologia dell riproduzione umana
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[#2]
dopo
Utente
Utente
Egr. dott.ssa Chelo, la ringrazio molto per avermi risposto in modo chiaro ed esauriente, e per avermi chiarito dati e percentuali. Tali dati non mi erano ignoti, so che le probabilità di concepire un figlio sano sono pochissime, ma non voglio comunque rinunciare alla speranza.
Ho già avuto il mio miracolo: la mia bambina concepita a 39 anni in modo naturale; anche mia madre a suo tempo ebbe il suo miracolo: io venni concepita all'età di 40 anni passati in modo naturale.

Io continuo a sperare di poter dare una sorellina alla mia bimba, magari con l'aiuto della scienza, a Dio piacendo, e tengo duro nonostante le continue delusioni.

Mi sconforta solo una cosa: quando una donna raggiunge la mia età (più o meno) i medici non ritengono più opportuno consigliare controlli clinici, esami diagnostici o altro per individuare eventuali disfunzioni, ma fanno una cosa che a noi pazienti viene spesso sconsigliata quando dobbiamo fare una scelta: si affidano alle percentuali. Siccome le donne di 44 anni hanno una alta percentuale di rischio, si abbandona ogni forma di diagnostica e si preferisce affidarsi alla fortuna!
Io volevo solo tentare di verificare ed eventualmente escludere cause fisiologiche di impedimento, non credevo che ciò costituisse un problema.
Avrei preferito una collaborazione fattiva del tipo: sai che alla tua età avrai difficoltà, e scarse probabilità, ma fai questi esami per vedere se può anche esserci una patologia che si sovrappone alle problematiche dell'età.
Scusate la vena polemica, ma mi sembra di sbattere sempre contro un muro.
Ritengo ingiusto aspettare senza fare nulla. Nell'attesa tra i vari tentativi, le IUI, le eco transvaginali etc etc, potrei fare ogni tipo di esame, invece devo solo ASPETTARE...
Distinti saluti
Giovanna
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Dr.ssa Elisabetta Chelo Ginecologo, Patologo della riproduzione 1.9k 52 26
Gentile signora Giovanna,
capisco il suo disappunto e la necessità di trovare una causa alla mancata realizzazione del suo desiderio.Forse mi sono spiegata male ,ma probabilmente l'età stessa è la causa del mancato concepimento e non ci sono estremi per farle fare indagini per ricercarne un'altra. Rispetto sempre una scelta consapevole, ma troppe volte ho visto suggerire indagini diagnostiche e terapie inutili e costose in coppie in cui era stata fatta intravedere la possibilità di successo anche se " sai che alla tua età avrai difficoltà, e scarse probabilità " senza dire chiaramente che le possibilità di riuscita erano simili a quelle di vincere la prossima lotteria di capodanno. Non è un caso che molte regioni abbiano posto il limite a 42 anni alla rimborsabilità tramite SSN alle terapie per l'infertilità valutando che il rapporto rischio/beneficio dopo i 42 anni non sia più favorevole e non giustifichi i rischi.
Le auguro di potermi smentire presto con una bella notizia. Davvero cordialmente

[#4]
dopo
Utente
Utente
Mi permetta di dissentire dalla sua opinione relativamente al fatto che "probabilmente l'età stessa è la causa del mancato concepimento e non ci sono estremi per farle fare indagini per ricercarne un'altra". Anzitutto perchè c'è un "probabilmente" che non mi fornisce nessuna certezza; poi perchè sono convinta che almeno un piao di volte in quest'arco di tempo l'ovulo sia stato fecondato.
Spero anche io di poterla smentire, ma se cosi' non fosse, sono preparata all'evenienza.
Non mi sembra giusto però che i medici neghino l'opportunità di effettuare diagnostica ponendo come unico limite l'età della richiedente.
Credo che, dopo aver pagato per una vita tasse al SSN, una donna dovrebbe avere il diritto di fare tutti gli esami ritenuti necessari alla individuazione di un limite fisico che impedisca una normale gravidanza quando la donna ne ha necessità, e non quando la natura farebbe da sola il suo corso, senza ricorrere all'aiuto della Scienza...
D'altra parte, non si può negare che si facciano decine e decine di esami d'ogni genere a persone che, giovani d'età anagrafica ma non altrettanto d'età biologica, fanno svariati tentativi senza ottenere un risultato.
In una società in cui l'età media si alza, in cui è in aumento il numero di donne che partoriscono il primo figlio oltre i 30 anni, in un momento in cui la ricerca medica è in grande fermento, mi pare che confinare le ultraquarantenni nel limbo della speranza (e della fortuna) sia una vera crudeltà.
Spero capisca che il mio sfogo non è rivolto a lei personalmente ma ad un sistema a mio parere ingiusto.
Non mi stancherò di cercare un medico in grado di suggerirmi gli stessi controlli che ad una "giovane" sarebbero prescritti come routine, essendo pronta a spendere di tasca per farli anche privatamente.
Nel ringraziarla ancora per il tempo dedicatomi, la saluto distintamente.
Giovanna
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