Tiroidite virale, alcune domande?

Buongiorno. Circa dieci giorni fa ho chiesto un consulto su un problema al collo, ma avevo evidentemente sbagliato specialità.
Ho 41 anni, in buone condizioni di salute, alto 1,75 per 77 kg di peso. Sono un ex fumatore (ho smesso definitivamente da due anni).
Da circa due settimane ormai, preceduto da una serie di dolorini sul lato sinistro del collo e orecchio (forse le ghiandole linfatiche) soffro di un forte fastidio, poi diventato dolore, ed ora ritornato ad essere un fastidio, sul lato anteriore sinistro del collo, in corrispondenza del pomo d'adamo.
Nella fase acuta c'era un forte dolore nel muovere la testa, soprattutto verso l'alto, una sensazione di gonfiore senza però nessuna evidenza, dolore nella deglutizione (ma non da 'mal di gola'), difficoltà nel sonno, disagio generale, e credo sia intervenuto un rapido ma circoscritto dimagrimento (1kg in un paio di gg).
Nella fase attuale, il dolore si è attenuato ma interessa tutta la base del collo (tiroide), come se fosse leggermente gonfio e premesse all'interno.
Il mio medico mi ha prescritto un emocromo+VES da cui non risultano valori alterati in modo significativo (gli scostamenti riguardano WBC, HGB, MCV, ed i monociti, ma variano veramente di poco rispetto ai parametri) e farò in questi giorni un'ecografia alla catena linfatica del collo.
Mi sembra di capire che si potrebbe trattare di una tiroidite virale, e se così fosse vorrei sapere:
1) Posso aver contagiato mia moglie, mio figlio e gli altri familiari?
2) Qual'è il periodo di incubazione della malattia?
3) Quale esame specifico chiarirebbe la natura del problema?

Ringrazio in anticipo per l'attenzione.
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Dr. Claudio Pedicelli Radiologo 580 23
Gentile utente, l'ipotesi della tiroidite acuta potrebbe essere giusta. I virus che causano tiroidite sono assolutamente aspecifici, ovvero non c'è un virus "tireotropo" che cioè si localizzi elettivamente alla tiroide, essendo la tiroidite un epifenomeno di una virosi. Ciò comporta la non contagiosità della tiroidite in quanto tale e l'assenza di un periodo fisso di "incubazione"
Una tiroidite acuta comporta una certa distruzione di cellule tioroidee, con riassorbimento nel sangue di grandi o piccole quantità di ormoni, pertanto la diagnosi è supportata dall'alterazione della concentrazione degli ormoni tiroidei (T3 e T4) e del TSH nel sangue, questa fase si accompagna ad un quadro clinico caratterizzato da astenia, tachicardia,insonnia, termori , ansia, oltre al da lei citato dolore al collo.
Alla diagnosi fornisce un grande contributo l'ecografia ( quindi non limitata ai linfonodi del collo ma estesa alla tirode!), eventualmente corredata da colordoppler essendo spesso l'aumentato flusso di sangue l'unico segno della tiroidite.
Come per la stragrande maggioranza delle virosi ( ma la genesi può essere anche batterica), tende a guarire spontaneamente. Il problema è che , sempre più frequentemente, gli anticoropi che l'organismo produce per distruggere il virus in causa, sono anche "autoanticorpi", tendono cioè ada aggredire recettori specifici della tiroide, creando una situazione di persistenza dell'infiammazione della ghiandola in forma di tiroidite cronica, la cui evoluzione è varia; quindi l'ultimo elemento per la diagnosi e il dosaggio nel sangue degli anticorpi "antitiroide".
Cordiali saluti

Dott. Claudio pedicelli
Specialista in Radiologia
Ecografia

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentilissimo Dr. Pedicelli,
La ringrazio vivamente per la risposta puntuale ed approfondita. Devo dire che ad oggi il quadro è notevolmente migliorato: permane solo un leggero 'appesantimento' alla tiroide, che si avverte soprattutto nel fare un po' di movimento.
La mia ansia è stata fondamentalmente generata da precedenti di linfomi in famiglia, ma ora sono certamente molto più tranquillo. Durante l'ecografia, il dottore mi ha segnalato l'esistenza di due noduletti da controllare in seguito, e comunque non li ha collegati al problema contingente, secondo lui dovuto a una qualche reazione autoimmune.
Vista la Sua cortesia, Le riporto il referto dell'ecografia eseguita il 29 luglio, che non ho neanche avuto ancora il tempo di far vedere al mio medico curante:
"Ecografia del collo. L'indagine eseguita con sonda lineare multifreq., evidenzia in regione latocervicale di linfonodi a morfologia fusata, sub-centimetrici, ad ecostruttura ilare conservata e con prevalente vascolarizzazione ilare al power-Doppler come da linfonodi di tipo reattivo. Se la clinica lo indica, si consigliano ulteriori approfondimenti bioumorali e Specialistici."
La ringrazio ancora, e resto in attesa di eventuali nuove considerazioni, anche se sarà difficile che Le possa ulteriormente rispondere fino alla prossima.
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Dr. Claudio Pedicelli Radiologo 580 23
l'esame è essenzialmente negativo.
Consulti in minforma l'articolo https://www.medicitalia.it/minforma/radiologia/.
Cordiali saluti
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dopo
Utente
Utente
Gentile dottore,
ovviamente per 'prossima' intendevo 'prossima settimana'. Leggo dunque solo ora la sua risposta, per cui la ringrazio, e che mi tranquillizza. Oggi provvederò a farla vedere al mio medico (non ne avevo ancora avuto possibilità), e comunque penso che farò dei controlli tiroidei più avanti, anche perchè ancora il fastidio ed il senso di pesantezza alla gola persiste, anche se con discontinuità (anche se a questo punto penso che ci possa essere molto più di psichico che di organico).
La ringrazio nuovamente e la terrò informato degli eventuali nuovi sviluppi.