Dolore fianco dx, calcoli e Sindrome di Gilbert

Salve,
ho un problema da circa una settimana sul quale mi piacerebbe avere pareri o consigli.
Tutto è iniziato un pomeriggio; mentre dormivo, mi sono svegliato con un forte crampo localizzato principalmente alla bocca dello stomaco irradiandosi con piccoli e brevi fitte anche + in basso, sulla parete addominale.
Da quel pomeriggio avverto spesso un fastidio e doloretti al fianco sinistro.
Se dovessi descrivere nel migliore dei modi questo fastidio/dolore, potrei paragonarlo al classico dolore alla milza quando si è troppo affaticati, ma mi viene a destra!
Il mio medico, anche se non ho fatto esami specifici, pensa che quasi sicuramente si tratti di disturbi intestinali e non di natura epatica in quanto non caratteristico come sintomo e, avendo fatto delle analisi, transaminasi e valori rientrano nella norma.
Vorrei fare una ipotesi.
Essendomi stata riscontrata fin da piccolo Sindrome di Gilbert, essendo questo per me un periodo di stress e stati ansiosi che, a quanto pare, hanno favorito un incremento dei valori della bilirubina: 4,43 tot 0,59 dir 3,84 ind; è plausibile che questa bilirubina in eccesso possa aver favorito la formazione di calcoli biliari??
E' caratteristica come sintomatologia?
So che non si possono fare diagnosi affrettate ma vorrei solo sapere se quello che penso possa essere plausibile.
[#1]
Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 26.6k 661 233
La sindrome di Gilbert di per se non e'associata ad una maggiore incdenza di calcolosi biliare ed i sintomi in effetti sono atipici.Se ricompare la sintomatologia pero' una ecografia delle vie biliari puo' risolvere il dubbio in maniera semplice e non invasiva.Qualora l'esame risultasse negativo e la sintomatologia dovesse ripresentarsi, potrebbe essere utile un tentativo di terapia farmacologica o eventualmente una gastroscopia.Auguri!

Dottor Andrea Favara

http://www.andreafavara.it

[#2]
Dr. Giorgio Chiummo Psichiatra, Neuropsichiatra infantile, Psicoterapeuta 59
E se fosse un semplice colon irritabile? (giustificato dalla sua sindrome ansiosa). Com'è l'alvo? Evaqua con regolarità? Sia più preciso e ampli la sua indagine.

[#3]
dopo
Utente
Utente
Prima di tutto, vorrei ringraziare tanto il dott. Favara per la sua
risposta.
Vorrei poi rispondere a quanto scrive il dott. Chiummo.
Devo dirle che sinceramente, anche io ho avuto modo di pensare si trattasse
appunto di colon irritabile.
La sintomatologia infatti si è poi evoluta in stipsi, feci dure, caprine,
urine con un forte odore, meteorismo soprattutto dopo aver consumato
determinati pasti particolarmente elaborati o quale il latte, pallore e
occhi infossati, con occhiaia piuttosto marcate.
Al mio medico curante ho parlato più che altro della perdità di regolarità e
mi ha consigliato "PORTOLAC sciroppo" per portare più liquidi all'intestino
e favorire l'evaquazione.
So che riguardo il colon irritabile non ci sono cure particolarmente
indicate o specifiche; quali potrebbero essere quindi le linee guida per
recuperare una corretta funzionalità intestinale e fisica?

Ringrazio e Saluto Cordialmente
[#4]
Dr. Giorgio Chiummo Psichiatra, Neuropsichiatra infantile, Psicoterapeuta 59
La sua ultima domanda sulle linee guida da seguire, è molto impegnativa, perchè in realtà molti diversi specialisti potrebbero darle più risposte diverse.
Da certi farmaci fino all'ipnosi, tutto è possibile utilizzare in base alle esigenze del paziente, alle sue richieste e al tempo a sua disposizione.
In linea di massima una dieta adeguata, cioè una dieta curativa (e non per dimagrire!), un corretto approccio al momento evacuativo (con la giusta concentrazione e lo sfruttamento immediato del 'momento evcuativo'), una corretta ginnastica non solo del corpo ma anche dell'alvo, sono solo alcuni dei trucchi possibili per migliorare la sua sintomatologia.A volte anche un bel bicchiere d'acqua bevuta al mattino al risveglio può dare una buona mano d'aiuto.E c'è chi ricorre con successo all'aiuto dell'erboristeria. Se poi si individua anche una cattiva digestione di origine epatica e/o pancreatica, allora è possibile ricorrere anche all'uso di enzimi digestivi (in pillole).
La scelta è ampia, ne parli col suo medico di fiducia e insieme scegliete la strategia migliore (al di là del semplice uso del Portolac).
Auguri
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