Disordini intestinali

buongiorno... scrivo perchè sono disperata... ho ormai da un anno una continua "colite" che non mi dà momenti di tregua... mi stavenendo la depressione: non esco più, vivo con lapaura di dover andare in bagno e in pratica il mio intestino influenza tutte le attività dell mia vita... in più poi subentra il panico e inizio ad aver paura di non avere affatto la "colite"... premetto che ho sepre sofferto di disturbi emotivi legati all'intestino essendo una persona comunque ansiosa ma queste sindromi arrivavano solo inperiodi negativi e soprattutto erano transitorie, non tali da compromettere la mia vita sociale! è da un anno ca. ( in seguito ad un lutto ma assicuro che ora sto bee emotivamente! )che soffro a causa del mio intestino... periodi di diarrea alternati a periodi distitichezza, periodi in cui ho soffertodfortissimi dolori addominali ( coliche ) e ora mi ritrovo dopo un anno che ogni mattina faccio feci molli che mi causano anche dolori anali ( ci mancherebbe adsso solo qualche problema anche lì e veramente non sapei che fare! )... per non parlare poi degli altri problemi collaterali ( cistiti, candide, etc. )da un anno circa faccoi una cura dietro l'altra ma nessuna mi sembra risolutiva... ho peso nell'ordine: debridat sciroppo, valpinax ( il migliore,l'unico che mi abbia dato reale sollievo ma purtroppo mi faceva dormire enon riuscivo più a lavorare bene ), duspatal, ciproxin in un periodo di frequenti diarree e infine eccomi adess ad avre a che fare con il pentacol... ovviamente tutti questi farmaci corredati da cure a base di enterogermina e prearatisimili ( persino lievito di birra e fitoterapici vari )--- premetto che ho sepre mangiato uno yogurt al giorno, ancora prima di iniziare a star male e che la mia alimentazione è molto parca e leggera 8 quest da sempre )... mangio molti cereali ( pane, pasta, riso ), yogurt, olio extravergine di oliva, olive, carne, pesce e patate, carote, zucchine, etc... è una vita che non so cosa signifchi mangiare un piatto di verdura che mi piaceva tanto oppure i legumi...è veramente frustrante! sono preoccupata... hofatto analisi del sangue ( tutto bene )e delle urine... la dottoressa non vuol prescrivermi anlis delle feci ( dic sono inutili in quanto se avessi avuto un'infezione non avrebbe avuto effett positivo il valpinax ) e quado nei momenti di paranoia le chiedo di prescrivermi una colonscopia mi dice ch sono impazzita e mi consiglia piuttosto uno psichiatra... veramnet eorai non so più cosa fare...
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Dr. Alessandro Scuotto Gastroenterologo, Perfezionato in medicine non convenzionali, Dietologo 6.7k 204 65
Gentile signora,
il consiglio di consultare uno psichiatra non significa assolutamente che lei sia "impazzita", ma che, probabilmente, la collega ha ravvisato una componente psicologica determinante nella sua condizione di disagio e che sarebbe opportuno affrontare contemporaneamente alla condizione somatica per favorirne la risoluzione.
Oltre ad essere un consiglio di buon senso è anche, secondo i moderni approcci di medicina psicosomatica, una indicazione precisa e corretta.
Cordiali saluti.

Alessandro Scuotto, MD, PhD.

[#2]
dopo
Attivo dal 2008 al 2009
Ex utente
la ringrazio moltissimo per la risposta... in fondo non ha fatto altro che confermare quello che in fondo io stessa accetto come dato di partenza: la mia eccessiva ansia circa lo stato di salute... ok... solo che mi domando ( premettendo che stimo enormemente comunque il parere del mio medico curante ) : una diagnosi di colo irritabile non si fa per esclusione? gli esami da me eseguiti possono essere esaustivi secondo il suo parere? anche lei come il mio medico crede non siail caso di fare qualche test magari di intolleranza alimentare o altro? sull'opportunità di consultare anche uno specialista in psichiatria ormai concordo, anche perchè sono consapevole del mio stato ansioso... ringrazio anticipatamente per la risposta
ps: quindi i sintomi da me lamentati non sono così gravi?!
[#3]
Dr. Alessandro Scuotto Gastroenterologo, Perfezionato in medicine non convenzionali, Dietologo 6.7k 204 65
Gentile signora,
sì, la diagnosi di sindrome dell'intestino irritabile è per solito una "diagnosi di esclusione", tuttavia la giovane età, la variabilità dei sintomi e il disagio psicologico sono un criterio di orientamento. Se la componente psichica viene affrontata si può avere maggior chiarezza sulla opportunità di effettuare indagini strumentali, se necessarie, evitando di "sparare nel mucchio" e di intorbidare, per così dire , ulteriormente le acque.
Certamente la condizione non appare grave, ma questo non attenua il suo diritto al benessere.
Molti auguri e saluti.
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