Si arriva nel 1995 con diagnosi di esofagite di ii grado ed ernia gastrica iatale

Anzitutto un grazie di cuore per la vostra disponibilità. Sunto dal 1984 ad oggi. Sono nato nel 1951. Ho smesso di fumare nel 1982. Nel 1984 prima gastroscopia con diagnosi di ulcera in sede bulbare. Vari controlli cure e diete le ulcere si cicatrizzano. Sempre sotto controllo nel corso degli anni, nel 1987 incomincia a comparire la prima diagnosi di esofagite, gastrite ipersecretiva sempre presente. Sempre sotto controllo, si arriva nel 1995 con diagnosi di esofagite di II grado ed ernia gastrica iatale (dimenticavo CP TEST sempre negativo). A giugno 2002 la situazione si aggrava e vengo portato a pronto soccorso per i forti dolori che fanno pensare all'infarto. Dirottato dal gastroenterologo, inizia il calvario che dura ancora oggi. Ho sempre seguito dieta equilibrata dal 1982 (anche da prima). Mi viene consigliato di rialzare la testata del letto (adesso sono arrivato ad un dislivello tra la testa ed i piedi di oltre 50 cm). Inizio diverse cure quasi ininterrottamente fno ad oggi ed anche a livelli intensivi (3 compresse di pantorc 40 mg al giorno) due al mattino ed una la sera, oltre al gaviscon dopo pranzo, dopo cena e prima di andare a letto. Tra l'ora di cena e l'andata a letto passano almeno quattro ore. Ad inizio 2004 la manometria diagnostica "INCONTINENZA CARDIALE SOTTO SFORZO ASSOCIATA A MODERATO IPERTONO DELLO SFINTERE ESOFAGEO SUPERIORE. La pH-METRIA delle 48 ore presenza di reflusso gastro esofageo acido. Nel 2005 viene asportata nel III medio una piccola salienza ricoperta di mucosa da 6mm (esente da alterazioni istologiche di rilievo). Dicembre 2005 mucosa iuxtacardiale iperemica con microerosione, cardias incompleta chiusura, per la prima volta presenza di H.P. Al controllo di Marzo 2006 la situazione non migliora (biopsia ancora non pronta). Da Dicembre 2005 a Marzo 2006, non sono riuscito a curare neanche faringite e tonsillite. Mi viene consigliato intervento chirurgico in laparoscopia (la cosiddetta cravatta allo stomaco). DOMANDE: le cure così intense e prolungate mi possono procurare ulteriori danni? o possono proseguire per anni? L'intervento potrà aiutarmi a risolvere il problema? Esistono altre possibilità di risolvere? Che tipo di potenziali problemi mi posso aspettare? Possono essere letali ed eventualmente in quale evoluzione? Vi ringrazio dell'attenzione.
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Dr. Attilio Nicastro Chirurgo d'urgenza, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente 461 5
Penso che l'intervento chirrgico è la strada che bisogna percorrere, nel suo caso.
Auguri
Dott. Attilio Nicastro

[#2]
dopo
Utente
Utente
Dr. Nicastro
grazie per la sollecita risposta.
Voglio solo sperare che possa essere un intervento risolutivo del problema.
Grazie ancora e la saluto cordialmente
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